vendredi 20 décembre 2013

Unión Europea, crédito màs caro

Standard & Poor's toglie la tripla A all'Ue.
Bruxelles replica: "Siamo in disaccordo"

Secondo gli analisti la somma del merito di credito dei singoli Paesi membri è ormai troppo bassa; pesa inoltre la discussione interna sulla determinazione del budget, con i maggiori Stati contributori che avanzano richieste di alleggerimento dell'assegno da parte loro. Rehn: "Tutti hanno fatto la loro parte"


MILANO - La scure di Standard & Poor's si abbatte sul Vecchio Continente. La società di rating ha tagliato il giudizio di lungo termine dell'Unione europea portandolo ad "AA+" dal precedente "AAA". I rating di breve termine sono confermati mentre l'outlook rimane stabile. Alla base della decisione sono state poste le crescenti tensioni sui negoziati in materia di bilancio, anche se a Bruxelles molti vedono la mossa come "politica", con un timing eccezionale perchè arriva in giorni di vertice e all'indomani dell'Eurogruppo, seguito dall'Ecofin, sull'Unione bancaria. Standard & Poor's segnala come i negoziati sul nuovo bilancio evidenzino rischi crescenti sul supporto di alcuni Stati membri all'Unione nel suo complesso. Una presa di posizione che chiama la replica a stretto giro di Bruxelles: la Commissione Ue "è in disaccordo con S&P" e spiega che "il rating Ue dovrebbe essere valutato in base ai meriti, alla luce dello status speciale basato su Trattati del bilancio Ue".

"La Commissione europea non è d'accordo con Standard & Poor's sul fatto che gli obblighi degli Stati membri sul bilancio Ue in uno scenario di stress sono messi in discussione: tutti gli Stati hanno sempre, anche durante la crisi
finanziaria, fornito i loro contributi attesi al bilancio in pieno e in tempo", ha poi risposto il responsabile degli Affari economici, Olli Rehn. La perdita della tripla A, spiegava infatti S&P, "riflette la nostra convinzione che la credibilità complessivo degli ormai 28 Paesi membri della Ue in materia di credito si sia indebolita, il profilo finanziario deteriorato e la coesione allentata". Rehn ha comunque ricordato che la valutazione delle altre due agenzie di rating, Fitch e Moody's, resta tripla A. Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Enrico Letta: "Non credo che il bilancio europeo
meriti il downgrade, ma dobbiamo fare i conti con gli effetti che ne derivano. Queste valutazioni arrivano sempre con un tempismo credo non casuale. Oggi però le risposte che l'Europa dà vanno nella giusta direzione". Ancora una reazione da José Barroso, presidente della Commissione: "La Ue è un'istituzione molto credibile, anche dal punto di vista finanziario, nessuno al mondo ha come noi zero deficit e zero debito. Abbiamo un record perfetto, mai un fallimento".

L'Unione europea era sotto la minaccia di un declassamento del rating dal gennaio 2012, quando l'agenzia aveva rivisto a negativo l'outloook. Da allora, diversi grandi Paesi dell'Ue hanno visto il loro rating abbassato e dopo la perdita della tripla A da parte dei paesi restano solo sei paesi dell'Unione a beneficiare del punteggio massimo. E, ha affermato l'agenzia, il punteggio medio dei Paesi che contribuiscono al bilancio dell'Ue non è altro che 'AA' o un rating inferiore al nuovo giudizio attribuito all'Unione nel suo complesso. S&p sottolinea come le discussioni di bilancio stanno diventando sempre più difficili all'interno della compagine del Vecchio Continente, con i principali Paesi contributori che chiedono una riduzione dei loro versamenti. S&P ha anche abbassato il rating di Euratom da 'AAA' a 'AA+'.
(20 dicembre 2013)

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