jeudi 28 février 2013


Déficits: Monti tacle la France

Avec AFP Mis à jour  | publié 


Le chef du gouvernement italien Mario Monti a critiqué aujourd'hui à Bruxelles les gouvernements européens qui cherchent à gagner du temps en reportant leurs objectifs de réduction des déficits publics, estimant que cela nuit aux pays qui respectent leurs engagements.

"Nous n'avons pas cédé à la tendance récente consistant à demander le report d'un an de certains objectifs, comme la réduction des déficits", a déclaré Mario Monti qui participait à un forum sur la concurrence organisé par la Commission européenne.

"Lorsque j'ai pris mes fonctions, je n'ai pas envisagé de demander un arrangement pour reporter à 2014" les objectifs de réduction du déficit public italien, "malgré des conditions très, très difficiles", a-t-il souligné. "Je ne blâme personne, ni au niveau de l'Union européenne ni parmi les Etats membres, mais il est évident que la crédibilité de la politique menée dans un pays peut souffrir si d'autres demandent des reports et les obtiennent", a-t-il conclu, dans une critique voilée adressée à l'Espagne, le Portugal, la France ou encore les Pays-Bas.

Avec AFP Mis à jour  | publié Réactions (97)

Le chef du gouvernement italien Mario Monti a critiqué aujourd'hui à Bruxelles les gouvernements européens qui cherchent à gagner du temps en reportant leurs objectifs de réduction des déficits publics, estimant que cela nuit aux pays qui respectent leurs engagements.

"Nous n'avons pas cédé à la tendance récente consistant à demander le report d'un an de certains objectifs, comme la réduction des déficits", a déclaré Mario Monti qui participait à un forum sur la concurrence organisé par la Commission européenne.

"Lorsque j'ai pris mes fonctions, je n'ai pas envisagé de demander un arrangement pour reporter à 2014" les objectifs de réduction du déficit public italien, "malgré des conditions très, très difficiles", a-t-il souligné. "Je ne blâme personne, ni au niveau de l'Union européenne ni parmi les Etats membres, mais il est évident que la crédibilité de la politique menée dans un pays peut souffrir si d'autres demandent des reports et les obtiennent", a-t-il conclu, dans une critique voilée adressée à l'Espagne, le Portugal, la France ou encore les Pays-Bas.


L'Europa limita i bonus dei bancari
Non possono superare di due volte gli stipendi

Accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio per fissare un tetto alla retribuzione variabile dei manager degli istituti di credito: sarà pari allo stipendio fisso o - con maggioranza qualificata - potrà essere elevata a due volte. E' la sconfitta del Regno Unito


MILANO - Il Parlamento europeo, la Commissione Ue e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo preliminare su un pacchetto di regole finanziarie, che include un tetto ai bonus ricevuti dai dirigenti bancari e nuovi requisiti di capitale per le banche. Lo ha fatto sapere il ministro delle Finanze irlandese, Michael Noonan, che ha guidato i negoziati. "Questa riforma - ha affermato Noonan - garantirà che in futuro le banche avranno un capitale sufficiente, sia in termini di qualità che quantità, per resistere a shock. In questo modo i contribuenti in tutta l'Europa saranno protetti".

Il tetto ai bonus fa parte del pacchetto di riforme finanziarie in discussione e noto come Basilea III, che diventano così parte della legislazione Ue. L'accordo raggiunto nella notte - dopo una sessione di negoziati di otto ore - garantisce che il pacchetto possa entrare in vigore l'anno prossimo. Il provvedimento limita i bonus dei dirigenti bancari a un massimo di uno stipendio annuale. Dietro approvazione della maggioranza degli azionisti, quindi qualificata con i due terzi dei voti o con il 75% se in assemblea è presente meno della metà del capitale, il bonus potrà essere aumentato fino al doppio dello stipendio. Attualmente la legge non prevede alcun limite ai salari dei dirigenti e dei trader. Per il commissario Ue Michel Barnier "ora ci sono tutti gli elementi per l'intesa".

"Per la prima volta nella storia della normativa del mercato finanziario dell'Ue porremo un limite ai bonus dei banchieri", ha detto Othmar Karas, il capo negoziatore del Parlamento europeo. "In sostanza - ha aggiunto - dal 2014 le banche europee dovranno mettere da parte più soldi per rimanere stabili e si concentreranno sul loro core business, vale a dire finanziare l'economia reale, le piccole e medie imprese e posti di lavoro". L'accordo è una sconfitta del Regno Unito, che aveva respinto le proposte affermando che il pacchetto ostacolerà la crescita. La maggior parte dei governi ha tuttavia annunciato che accetterà il tetto ai bonus in modo da garantire l'entrata in vigore delle più importanti regole di Basilea III a gennaio del 2014 (o nel luglio se non ci fossero i tempi tecnici). I negoziati sul pacchetto andavano avanti da dieci mesi e il Parlamento europeo aveva dato ai governi un ultimatum fino a ieri. Ora l'accordo dovrà essere approvato dai governi dei 27 Paesi membri.
(28 febbraio 2013)




Schaeuble: "Rischio contagio da Italia
fare un governo prima possibile"

Il ministro tedesco delle Finanze preoccupato per l'incertezza politica del dopo elezioni: "Certe cose le abbiamo già viste in Grecia. La crisi dell'euro non è finita". E Moody's lancia un nuovo allarme

dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO – “L’Italia ò ormai un caso grave, contagioso, infettivo per il futuro dell’Europa. I politici italiani devono sbrigarsi a formare un governo e a dare garanzie di continuità della politica pro-euro dell’esecutivo precedente, bisogna evitare un caso Grecia con un paese molto più grande della Grecia, quanto più in fretta a Roma creeranno una maggioranza tanto più in fretta la pericolosa incertezza sarà superata”. Il durissimo avvertimento è venuto oggi pomeriggio da Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze federale e uomo-chiave di Berlino per la politica europea ed estera e le scelte strategiche. E trasforma la crisi italiana in caso estremo di crisi economica finanziaria e di credibilità dell’intera Unione europea e al limite di tutto il mondo libero.

 “Il risultato elettorale in Italia ha diffuso dubbi sui mercati sulla possibilità che un governo stabile a Roma possa essere formato”, ha continuato Schaeuble. Il ministro con una scelta non casuale ha concesso le sue dichiarazioni all’agenzia di stampa britannica Reuters, uno dei media più autorevoli nel mondo globale dell’informazione, dell’economia e della finanza. “Quando emergono dubbi di questo tipo sorge un pericolo di contagio, l’abbiamo vissuto l’anno scorso con la Grecia quando le elezioni anticipate non crearono alcuna maggioranza e furono necessarie nuove elezioni”, ha sottolineato. Aggiungendo: “Allora 
altri paesi furono contagiati, da un paese come la Grecia che per peso economico e politico è molto, molto più piccolo dell’Italia”.

“Tocca ora a chi è stato eletto in Italia formare un governo stabile, prima lo faranno e tanto più rapidamente l’incertezza sui mercati e politica verrà superata”, ha continuato Schaeuble parlando con i colleghi della Reuters. Lanciando poi un ulteriore avvertimento, ancora più pesante: “Io non ho mai detto che la crisi dell’euro è stata superata, ho soltanto detto che abbiamo compiuto passi avanti importanti, progressi significativi, ma dobbiamo continuare su quella strada e affrontiamo ancora grandi ostacoli e passi indietro”.

Le dure dichiarazioni di Schaeuble, nel mezzo della visita di Stato in Germania del presidente Giorgio Napolitano, confermano nel modo più drammatico il clima da allarme rosso con cui Berlino vive il rischio di ingovernabilità a Roma e la paura che il nuovo governo si allontani dalla dura politica di tagli e risanamento in nome dell’euro avviata da Mario Monti. Stamane del resto la Frankfurter Allgemeine avvertiva che la ‘Grillocrazia’ allarma l’economia tedesca, e sulle sue pagine il presidente dell’associazione delle aziende esportatrici tedesche (BGA), Anton Boerner, chiedeva di porre a Roma un aut aut: “Nessun altro aiuto europeo senza garanzia che l’Italia continui con tagli e risanamenti”. Non solo, Boerner ipotizzava anche come possibile un’uscita d’un’eventuale Italia inadempiente dall’euro, e l’esigenza di ridisegnare i confini dell’eurozona. 

E in serata nuovo allarme di Moody's. "L'outlook della maggior parte dei paesi dell'area euro resta negativo", afferma l'agenzia in una nota a tarda sera. "Come gli ultimi giorni hanno dimostrato - si legge - i mercati del debito sovrano dell'area euro restano vulnerabili a ulteriori shock di fiducia da parte degli investitori".
(27 febbraio 2013)



MARKET OVERVIEW

FTSE MIB15.921,25+0,60%
FTSE 1006.360,81+0,55%
DAX 307.741,70+0,86%
CAC 403.723,00+0,85%
SWISS MARKET7.593,67+1,45%
S&P 5001.523,71+0,51%
NASDAQ3.179,04+0,53%
HANG SENG23.020,27+1,96%



Grillo a Pd e Pdl: "Stabilità? Con governo M5S".
Bersani: "Esigiamo rispetto, basta battute"

Botta e risposta tra il leader dei Cinque Stelle e il segretario democratico dopo la proposta di un esecutivo guidato dal Movimento. Polemiche contro la petizione per la collaborazione tra i due partiti: "Opera di un'infiltrata". Sul blog a sorpresa l'elogio di Napolitano


ROMA - "Se proprio Pd e Pdl ci tengono alla governabilità possono sempre votare la fiducia al primo governo M5S". Con un tweet Beppe Grillo rilancia di nuovo la discussione su come uscire dallo stallo post-elettorale. E' lo fa con una mossa a sorpresa. Dopo le frasi insultanti nei confronti di Bersani il messaggio è anche quasi una risposta alla pressione di messaggi che gli arrivano dalla base di usare la massa di voti che gli è stata affidata.

Moltissimi da ieri quelli sul suo blog con l'invito a "trattare" che pare abbiano aperto una frattura nella base grillina. Questa mattina è stata lanciata sul web una petizione per non fare accordi con nessuno che si oppone all'altra aperta ieri da una giovane simpatizzante, Viola Tesi (guarda il video), che chiedeva di usare il suo voto. E questa petizione in un giorno ha raccolto quasi centomila firme. Anche se ora è lo stesso leader a sconfessare la promotrice "che desta sospetti e non si era mai sentita prima".

Sui siti vicini al M5S è scattato subito infatti l'esame del "Dna" dell'autrice della petizione. In particolare il blogger Claudio Messora ha accusato la Tesi di essere una pericolosa transfuga del Partito pirata. Si tratterebbe quindi di una cosiprazione contro il movimento di cui Repubblica, colpevole di aver dato spazio alla notizia, sarebbe parte in causa.

"Cari 'grillini' voi siete arrivati adesso con le valigie di cartone, ma questi conoscono l'arte di mettervelo in quel posto meglio di chiunque altro, avendo una lunga scuola alle spalle", scrive ancora Messora in un post dal titolo "Fiducia, What's fiducia?" che Grillo ha prontamente fatto suo ritwittandolo.

Ma più che le polemiche sulla purezza grillina di chi pensa che sia auspicabile trovare una forma di collaborazione con il Pd, destinata a far discutere è senz'altro la proposta di un governo a guida Cinque Stelle lanciata oggi dal leader. Ipotesi che realisticamente non pare percorribile, visto che difficilmente il presidente della Repubblica potrebbe conferire l'incarico di formare il nuovo esecutivo ad una forza minoritaria in entrambi i rami del Parlamento, ma alla quale Pierluigi Bersani ha voluto replicare con durezza. "Come noi rispettiamo gli elettori, anche Grillo li rispetti", afferma il segretario del Pd. "I numeri - aggiunge - li vede anche lui. Non pensi di scappare dalle sue responsabilità con delle battute. Ci si vede in Parlamento e davanti agli italiani".

E, a proposito di Napolitano, da registrare che dopo mesi di insulti Grillo cambia oggi tono nei confronti del capo dello Stato dichiarando forse una tregua in vista delle imminenti consultazioni. "Napolitano merita l'onore delle armi. In questi anni è stato criticato per molte scelte a mio avviso sbagliate, ma ieri in Germania ho visto, al termine del suo mandato, il mio presidente della Repubblica. Un italiano che ha tenuto la schiena dritta. Chapeau", scrive il leader del M5S sul suo blog. Il riferimento è naturalmente al fatto che il capo dello Stato si è rifiutato ieri di incontrare il candidato alla cancelleria tedesca Peter Steinbrueck, colpevole di aver definito Grillo un clown.
(28 febbraio 2013)


mercredi 27 février 2013


Grillo cierra la puerta a un acuerdo postelectoral con el centroizquierda




    Beppe Grillo, después de votar este lunes en Génova. /GIORGIO PEROTTINO (REUTERS)
    El líder y fundador del Movimiento 5 Estrellas, Beppe Grillo, ha cerrado este miércoles la puerta a un posible acuerdo postelectoral con la coalición de centroizquierda liderada por Pier Luigi Bersani. Grillo, cuya formaciónobtuvo 109 diputados y 54 senadoresen las elecciones legislativas de este lunes, ha descalificado a Bersani calificándolo en internet de "muerto que habla", y de acosador político.
    El cómico ha echado por tierra las esperanzas de Bersani de alcanzar algunos acuerdos puntuales que hicieran posible la formación de un Gobienro estable. Grillo ha acusado al líder del Partido Democrático de hacer "proposiciones indecentes" y le ha pedido que dimita.

    La respuesta de Bersani a las invectivas del cómico ha llegado a través de un comunicado y un tuit. "Lo que Grillo tenga que decirme, incluidos los insultos, quiero escucharlo en el Parlamento. Y allí cada uno asumirá sus responsabilidades", ha afirmado el lider del centroizquierda, que ganó las elecciones a la Cámara de Diputados pero no tiene mayoría en el Senado."El Movimiento 5 Estrellas no dará ningún voto de confianza [no respaldará la investidura] ni al Partido Democrático ni a otros", ha anunciado Grillo, que ha apuntado que solo votarán las leyes que reflejen lo que han prometido en su programa, "las proponga quien las proponga".
    Este rechazo del líder de la tercera fuerza del país a pactar con el centroizquierda complica aún más la gobernabilidad de Italia después de las legislativas del pasado lunes. Descartado el pacto entre el centroizquierda y los grillistas, la única opción viable para formar un Ejecutivo estable pasa por un hipotético acuerdo entre Bersani y Berlusconi.



    Francia reclama un cambio de modelo en Europa tras las elecciones italianas

    El Elíseo cree que el voto en Italia refuerza la estrategia de Hollande por el crecimiento

    Asistentes a la Feria de Agricultura de París fotografían al presidente, durante la inauguración, el pasado 23 de febrero. / MIGUEL MEDINA (AFP)
    La rebelión ciudadana contra la corrupción de la casta política y contra las recetas ultraliberales dictadas por Bruselas y Berlín ha inundado el Parlamento italiano. El histórico resultado del Movimiento 5 Estrellas, que recibe 8,6 millones de votos -mientras Silvio Berlusconi pierde 6 millones respecto a 2008 y el Partido Democrático se deja 4,5 millones-, es toda una novedad en Europa. El partido más votado en la Cámara, que hace añicos el sistema de poder surgido del macroproceso Manos Limpias, preconiza un referéndum sobre el euro y cuestiona las políticas de austeridad. Sus 109 diputados y 54 senadores tienen ahora la llave de las reformas en Italia y serán cruciales para el futuro de Europa.
    Francia, el gran socio comercial de Italia, y su espejo y modelo en tantas cosas, ha recibido los resultados con respeto absoluto y mucha tranquilidad. Un portavoz del Elíseo explica a este diario que el presidente de la República solo valorará los resultados, como es costumbre, cuando se haya nombrado un nuevo primer ministro, pero avanza que el complejo desenlace electoral “refuerza la estrategia de François Hollande y su idea de que la austeridad sin crecimiento erosiona la confianza de los ciudadanos en el proyecto europeo”.

    A la vez, el asesor de Hollande niega que esto suponga un choque frontal con las políticas que propugna Angela Merkel: “Desde que era candidato, Hollande ha defendido que es crucial poner el crecimiento en el centro de la agenda y ha dicho lo mismo en todos los Consejos europeos celebrados desde junio. Hemos intentado generar una nueva dinámica con Italia, con España y con Alemania, y el discurso de Berlín ha evolucionado y se ha acercado a las posiciones francesas. Seguimos queriendo impulsar esa nueva dinámica”.Sin decirlo de forma explícita, para no escocer a Alemania ni a Bruselas, París analiza el fragmentario voto de los italianos como una seria llamada de atención contra las recetas económicas que han profundizado la recesión europea. El Elíseo apela a la vigencia del reciente discurso de Hollande ante el Parlamento europeo: “El crecimiento debe ser el corazón de la estrategia, debemos ahorrar y equilibrar las cuentas sin debilitar la economía. Demasiada austeridad solo conduce a menos actividad y a más desempleo, y por tanto a la desesperación de los ciudadanos. Italia confirma esa visión: tenemos que impulsar la construcción europea y crear un nuevo modelo social y económico”.
    Lejos de la postura del Gobierno alemán y español, que han comentado con preocupación los resultados de las legislativas italianas, la posición del Gobierno francés es de “respeto absoluto al voto soberano”, según explicó Arnaud Montebourg, el ministro de Recuperación Industrial, al poco de conocerse los resultados. El portavoz del ministro de Exteriores reafirmó esa actitud, y añadió que hasta que no haya un Gobierno constituido no podrá valorar si su línea es diferente a la del anterior Ejecutivo.



    Recortes al gasto podrían suplirse con medidas suaves: Fed

    Credito:
    Reuters
    Foto: EE Archivo
    El presidente de la Reserva Federal de Estados Unidos, Ben Bernanke, sugirió el miércoles que los inminentes recortes de gastos del Gobierno podrían ser reemplazados con medidas menores y que tomen más tiempo, aunque aclaró que dichos pasos deben ser compensados con cambios a más largo plazo.
    El viernes entrarán en vigor fuertes recortes automáticos de gastos en Estados Unidos, si es que los legisladores en Washington no logran un acuerdo sobre presupuesto.
    Bernanke aseguró además, en un testimonio en el Congreso, que existe un costo para la mayor economía mundial en repetir episodios donde los legisladores no pueden alcanzar acuerdos y se desatan medidas automáticas, como el recorte de gastos.
    El mercado laboral no muestra progresos en un período extendido de tiempo, el banco central debería reconsiderar sus políticas.
    En una audiencia ante una comisión de la Cámara de Representantes, Bernanke destacó que el mercado inmobiliario se está recuperando tras haber tocado fondo, ayudado por las bajas tasas hipotecarias, aunque aún está lejos de un escenario ideal.

    Segundo mejor año para la banca

    Por:  27 de febrero de 2013
    Las cuentas están echadas. El fondo de garantía de depósitos en EE UU, el organismo que hace de paraguas de la banca, acaba de publicar su informe anual sobre el estado de la industria. Las cerca de 7.000 entidades que supervisa la FDIC cerraron el ejercicio con un beneficio combinado de 141.300 millones de dólares, un 20% más que en 2011. Es el segundo mejor año desde el récord de 2006, antes de que las arterias del sector financiero empezaran a endurecerse. Del total, 34.700 millones corresponden al cuatro trimestre, lo que representa un incremento del 37% respecto al mismo periodo de 2011. Seis de cada diez entidades registraron mejoras en sus cuentas. Y a la vez van reduciendo los activos malos en balance, una tendencia que se observa desde hace 10 trimestres.
    Fdic
         Martin Gruenberg, presidente de la FDIC, dice mirando a la situación en 2008 y 2009 que el progreso hacia el saneamiento de la banca es considerable en EE UU. Ben Bernanke, presidente de la Reserva Federal, lo dijo también en su comparecencia semestral ante el Senado. Pero sigue habiendo puntos de vulnerabilidad, como mostraron los resultados de los grandes bancos. El crecimiento de los ingresos y de los préstamos sigue siendo débil cinco años después de que empezaran a aflorar los primeros síntomas de la crisis. Hay aún mucha deuda de baja calidad ensuciando los balances. La concesión de crédito sigue siendo baja. Y el riesgo de quiebra sigue siendo elevado, con 651 entidades consideradas problemáticas. El año pasado tuvieron que ser intervenidos 51 bancos. El año anterior fueron 92 entidades.
    Bonus2
         Mejora el beneficio, en parte gracias a maniobras contables con la deuda, y también lo hacen las retribuciones en efectivo en Wall Street. El supervisor de cuentas del Estado de Nueva York acaba de publicar su informe anual sobre las remuneraciones en la industria financiera. Los bonus subieron un 8%, a cerca de 20.000 millones de dólares. Eso equivale a una media de 121.900 dólares por empleados. Thomas DiNapoli explica que este incremento se debe también en parte a que las firmas financieras elevaron las retribuciones a sus empleados anticipando un incremento en la presión fiscal este ejercicio, en el marco de las medidas para hacer frente al déficit en EE UU. La cifra sigue estando lejos en todo caso de los 34.300 millones que se repartieron antes de las crisis.

    Los mercados se reponen del susto italiano con mejoras destacadas



      Los mercados financieros han logrado este miércoles dejar atrás el varapalo de la víspera, cuando registraron fuertes pérdidas por la incertidumbre sobre el futuro de Italia. El motivo de la recuperación de los parqués ha estado en los resultados empresariales, que endestacadas empresas como EADS han sido mejores de lo esperado. También ha ayudado a consolidar las subidas la apertura en verde de Wall Street. En la deuda, la espoleta para el cambio de ánimo ha sido la subasta a largo plazo del Tesoro italiano, que no ha ido del todo mal con la que está cayendo. Las compras, en todo caso, no han logrado enjugar ni de lejos las subidas que registraron las primas de riesgo de Italia y España en la jornada previa, con lo que siguen en sus niveles más altos en lo que va de año.
      Al cierre, la Bolsa española y la italiana han sido, precisamente, las que más han subido entre los parqués del Viejo Continente. En Madrid, el selectivo Ibex 35 ha avanzado un 1,9%, lo que le ha permitido recuperar holgadamente los 8.000 puntos (8.136) con algunos nombres destacados como Repsol. La petrolera se ha situado entre las mayores ganancias con un alza del 4% tras anunciar ayer la venta de activos por 5.200 millones a Shell.
      En el resto de Europa, el FTSE de Milán ha remontado un 1,7% aunque algunos de sus bancos seguían bajo un fuerte castigo, como como Mediobanca o Monte dei Paschi, que se han dejado un 2%. En cuanto a este último banco, su cotización se ha visto afectado por la posible demora de su rescate. El Dax de Fráncfort, por su parte, se ha revalorizado un 1%, el Cac parisino ha ganado otro 1,9% y el FTSE de Londres, un 1%. En cuanto a las divisas, el cambio del euro ha vuelto a situarse sobre los 1,31 dólares.
      "Los mercados pasan por una fase de confusión y aturdimiento, a la espera de novedades", ha reconocido Daniel Pingarrón, analista de IG Markets. "Por un lado, las bolsas se resisten a bajar, encontrando cierto apoyo en el buen comportamiento de Wall Street, tras la rectificación de Bernanke (Ben, presidente de la Reserva Federal) y otros miembros de la Fed de la información contenida en las actas de la última reunión de la Institución, que amenazaban con revertir las políticas monetarias expansivas antes de tiempo", mientras, por el otro lado, siguen pendiente de Italia, ha añadido.
      En los mercados de deuda, el Tesoro italiano se ha visto obligado a pagar el interés más alto de los últimos cuatro meses para colocar sus bonos a cinco y 10 años. Sin embargo, a cambio de poner más dinero, ha superado sin problemas las dudas que ha generado entre los inversores las incertidumbres que rodean al país. Gracias a ello, ha alcanzado el objetivo máximo de la subasta, fijado en 6.500 millones.
      A 10 años, ha emitido 4.000 millones con un interés medio del 4,83%, frente al 4,17% del mes anterior. A cinco, por su parte, ha adjudicado otros 2.500 millones y su tipo ha pasado del 2,94% al 3,59%. La demanda sí ha mejorado animada por la mayor rentabilidad y ha subido de 1,3 veces a 1,6 veces más de títulos solicitados que los vendidos. Los analistas han aludido a este dato y al clásico rebote técnico que suele tener lugar tras las malas jornadas para intentar explicar el modesto descenso de la prima de riesgo. En concreto, el sobreprecio exigido a los bonos a 10 años frente a los alemanes, de referencia por su estabilidad, ha bajado en nueve puntos básicos, hasta los 335. La prima de riesgo de España se ha reducido en 13, hasta los 378 (3,78 puntos porcentuales) tras el anuncio del presidente del Gobierno, Mariano Rajoy, de que el déficit público de 2012 fue del 6,7%.
      El problema es que todo apunta a que la subida de rentabilidades de esta mañana se prolongará durante un tiempo. "Parece que los mercados permanecerán un tiempo en su modo de aversión al riesgo y seguirán con su cautela" a la espera de que se aclare el futuro político de Italia, que podría tardar más tiempo de lo deseado en formar Gobierno, ha señalado a Bloomberg Benjamin Schroeder, analista del alemán Commerzbank.
      Las elecciones italianas han devuelto al primer plano, según los expertos, los riesgo políticos que en ocasiones anteriores ya habían dado al traste con los intentos por superar, de una vez por todas, una crisis que sigue condicionando los mercados.