L'Europa limita i bonus dei bancari
Non possono superare di due volte gli stipendi
Accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio per fissare un tetto alla retribuzione variabile dei manager degli istituti di credito: sarà pari allo stipendio fisso o - con maggioranza qualificata - potrà essere elevata a due volte. E' la sconfitta del Regno Unito
Il tetto ai bonus fa parte del pacchetto di riforme finanziarie in discussione e noto come Basilea III, che diventano così parte della legislazione Ue. L'accordo raggiunto nella notte - dopo una sessione di negoziati di otto ore - garantisce che il pacchetto possa entrare in vigore l'anno prossimo. Il provvedimento limita i bonus dei dirigenti bancari a un massimo di uno stipendio annuale. Dietro approvazione della maggioranza degli azionisti, quindi qualificata con i due terzi dei voti o con il 75% se in assemblea è presente meno della metà del capitale, il bonus potrà essere aumentato fino al doppio dello stipendio. Attualmente la legge non prevede alcun limite ai salari dei dirigenti e dei trader. Per il commissario Ue Michel Barnier "ora ci sono tutti gli elementi per l'intesa".
"Per la prima volta nella storia della normativa del mercato finanziario dell'Ue porremo un limite ai bonus dei banchieri", ha detto Othmar Karas, il capo negoziatore del Parlamento europeo. "In sostanza - ha aggiunto - dal 2014 le banche europee dovranno mettere da parte più soldi per rimanere stabili e si concentreranno sul loro core business, vale a dire finanziare l'economia reale, le piccole e medie imprese e posti di lavoro". L'accordo è una sconfitta del Regno Unito, che aveva respinto le proposte affermando che il pacchetto ostacolerà la crescita. La maggior parte dei governi ha tuttavia annunciato che accetterà il tetto ai bonus in modo da garantire l'entrata in vigore delle più importanti regole di Basilea III a gennaio del 2014 (o nel luglio se non ci fossero i tempi tecnici). I negoziati sul pacchetto andavano avanti da dieci mesi e il Parlamento europeo aveva dato ai governi un ultimatum fino a ieri. Ora l'accordo dovrà essere approvato dai governi dei 27 Paesi membri.
(28 febbraio 2013)
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire