mercredi 27 février 2013


Moody's boccia il voto italiano,
ma la Borsa rimbalza con l'asta Btp

Per l'agenzia di rating l'incertezza elettorale aumenta il rischio di nuove elezioni con implicazioni per tutta l'Eurozona. Il Tesoro vende in asta Btp a 5 e 10 anni con rendimenti in crescita rispettivamente al 3,59 e al 4,83%, ai massimi da ottobre. Piazza Affari recupera l'1,8% anche grazie alla buona lena di Wall Street, spinta da Bernanke e dalle vendite di case. Spread in area 335 punti

di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - Le Borse europee rialzano la testa dopo la batosta di martedì con la quale hanno accolto il voto italiano, costata ben 17 miliardi alla sola Piazza Affari. Nonostante i pesanti giudizi degli osservatori esteri sulla tornata elettorale, le parole del numero uno della Fed,Ben Bernanke, che anche oggi ha confermato di fronte alla Commissione finanziaria della Camera l'intenzione di continuare le politica di espansione monetaria acquistando bond, hanno sostenuto gli acquisti sulle piazze mondiali.

Sullo scenario macroeconomico certo non si sono fugati i dubbi legati all'esito del voto in Italia, che ha scatenato le vendite in Asia (Tokyo ha perso l'1,27% con forti volumi). In mezzo a questi timori, il Tesoro italiano è riuscito comunque a superare la prova del fuoco dell'asta Btp: stamane ha piazzato con una buona domanda 6,5 miliardi di titoli a cinque e dieci anni, seppure con rendimenti in crescita sostenuta, come d'altra parte ci si aspettava. Nel dettaglio è salita di 65 punti base (al 3,59%) la cedola per i Btp a cinque anni (ne sono stati piazzati 2,5 miliardi). Quella sui bond decennali (altri 4 miliardi di titoli) è volata ai massimi da ottobre al 4,83%. Risultato in linea, dunque, con il collocamento da 8,5 miliardi di Bot di ieri.

Nella notte l'agenzia di rating Moody's aveva bocciato nettamente l'esito della consultazione elettorale italiana, sottolineando che "l'incertezza è negativa per il rating". Una posizione condivisa da molti analisti e che gli investitori avevano già scontato con le vendite di ieri. Anche S&P in una nota pomeridiana ha sottolineato che l'incertezza rimarrà alta fin quando non si conoscerà il nuovo governo, ma le trattative per formarlo potrebbero durare almeno un mese. Nel frattempo non viene comunque rivisto il giudizio sull'Italia. Per Moody's c'è anche il rischio di un "riaccendersi della crisi della zona euro", perché le implicazioni del voto vanno "ben oltre la sola Italia". D'altra parte il rischio è ben rappresentato dallo spread, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund, che martedì è tornato in area 340 punti, ai massimi da tre mesi. Oggi si è ristretto, ma resta comunque a livello di guardia in area 335, con un rendimento del 4,8%.

Sul versante azionario, Piazza Affari si è rafforzata con l'andamento positivo di Wall Street. Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dell'1,77%, nonostante non accenni a placarsi la maretta politica, con il leader del M5S, Beppe Grillo, che ha sbattuto in faccia al collega del Pd, Pierluigi Bersani, la porta aperta su di un possibile accordo. Tensioni non scontata dai dati dell'Istat sul clima di fiducia dei consumatori, che a febbraio è aumentata a 86 punti dagli 84,7 di gennaio. Dinamica migliore per il clima personale (da 89,3 a 91,7), mentre quella relativa al clima economico generale passa da 72,7 a 72,9. Tra i singoli titoli osservata speciale Telecom Italia Media, nel giorno in cui il cda ha deciso di prendere tempo per dare l'ok all'offerta di Urbano Cairo per La7.

Nel resto d'Europa Londra ha guadagnato lo 0,88%, Francoforte l'1,4% e Parigi l'1,92%. Wall Street - alla chiusura dei mercati europei - si rafforza con il Dow Jones a +0,7%, a ridosso dei 14mila punti, in linea con lo S&P, mentre il Nasdaq recupera un punto. I mercati hanno accolto con grande soddisfazione i dati sulle vendite di case, cresciute del 4,5% a gennaio ai massimi dal 2010. Sono invece calate del 3,8% le richieste di mutui nell'ultima settimana monitorata, mentre gli ordini di beni durevoli sono scesi - oltre le attese - di più di cinque punti percentuali.

L'esito positivo dell'asta di Btp ha spinto l'euro a una chiusura in rialzo a quota 1,3117 dollari, vicino ai massimi di giornata. Poco mosso invece lo yen, a 120,28 sull'euro e a 91,71 sul dollaro. Sul fronte delle materie prime, il prezzo del petrolio è in leggero aumento: l'oro nero passa di mano a 92,79 dollari al barile, in progresso dello 0,17%.
(27 febbraio 2013)


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