Borse europee deboli con Italia e Spagna
Spread a 300 punti, attesa per Eurogruppo
Le elezioni politiche di fine febbraio e le preoccupazioni sullo scandalo di presunte mazzette nel governo iberico continuano a tenere sulla corda gli investitori. Mercati deboli mentre è in corso l'Eurogruppo, dove si parla della "guerra valutaria". L'euro stabile dopo i minimi da due settimane, spread intorno ai 300 punti. Piazze asiatiche chiuse
Nell'incertezza della giornata, Piazza Affari ha chiuso la seduta in calo dello 0,61%. Fioccano gli acquisti - con un passaggio in asta di volatilità - sulla Popolare di Milano, dove si è aperto il cantiere di revisione della governance. Sotto pressione, invece, Telecom dopo cheFitch ha confermato l'outlook negativo e il rating BBB. Pesano ancora i conti e il piano al 2015 annunciati venerdì scorso insieme al taglio del dividendo. Secondo gli analisti di Equita, inoltre, sarà possibile una svalutazione da parte di Telco. In calo anche Rcs, che ha però limato le perdite dopo l'emergere dei dettagli diun piano industriale "lacrime e sangue".
Debole il resto del Vecchio continente dove a Londra l'indice Ftse 100 sale dello 0,21%, a Parigi il Cac 40 segna +0,03%, mentre a Francoforte il Dax cede lo 0,24%. Anche Wall Street procede fiacca. Alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones cede lo 0,1%, mentre l'S&P 500 è invariato come il Nasdaq.
In seno all'Eurogruppo, fresco di nomina del nuovo presidente, Jeroen Dijsselbloem, sono centrali anche gli aiuti a Cipro, in merito ai quali il membro tedesco del direttivo della Bce, Jorg Asmussen, ha detto di aspettarsi che il "programma sia pronto entro fine marzo. Non c'è alcun dubbio - ha aggiunto - che se Cipro non otterrà aiuto dall'esterno scivolerà verso l'insolvibilità". Dal summit odierno non sono attese decisioni concrete, ma "passi avanti sul dossier".
In attesa di questi sviluppi, a Bruxelles si parlerà anche della "guerra delle valute" e della possibilità di interventi in campo monetario per impedire all'euro di tornare ad apprezzarsi e minare così la ripresa, monito già ricordato da Mario Draghi. Dopo alcune sessioni in calo consecutivo, l'euro chiude la giornata in rialzo a 1,3415 dollari e 125,31 yen. Sul versante obbligazionario lo spread - la differenza tra il rendimento offerto dai Btp italiani decennali e dagli omologhi titoli tedeschi - si attesta intorno ai 300 punti. I bond italiani rendono il 4,6% sul mercato secondario. Intanto la Germania ha piazzato bond a 6 mesi per 3,385 miliardi con un rendimento dello 0,02%, in leggero rialzo rispetto dai precedenti tassi negativi.
Sul fronte macroeconomico, in Francia la produzione industriale arretra dello 0,1% mensile a dicembre, dopo un +0,5% a novembre. Gli analisti si aspettavano un passo indietro dello 0,2%. In Germania, invece, il ministero dell'Economia ha certificato una crescita dello 0,3% del Pil nel 2012, dal +3% dell'anno prima. Nel futuro, però, l'indicazione è positiva: "Le prospettive per l'economia tedesca migliorano gradualmente" e gli indicatori anticipati "fanno intravvedere la fine dell'attuale fase di rallentamento". Segnali di stabilizzazione, Italia inclusa, sono emersi anche dal superindice Ocse, salito a dicembre a 100,4 punti con un rafforzamento della crescita negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna.
In Asia la maggior parte dei mercati è rimasta chiusa in occasione dei festeggiamenti per il nuovo anno lunare. Saracinesche abbassate sulle Piazze di Giappone, Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Malesia. Deboli i pochi listini rimasti aperti come Sidney dove l'indice di riferimento ha chiuso in calo dello 0,24%. La stagione delle trimestrali asiatiche, fino ad ora, è stata positiva, ma meno brillante di quella americana. Secondo i dati Bloomberg, infatti, il 53% delle società asiatiche ha battuto le attese di profitti, contro il 75% di quelle del listino S&P500. Calo dello 0,5% per il petrolio negli Usa: i future sul greggio con scadenza a marzo arretrano di 50 centesimi a 95,23 dollari al barile.
(11 febbraio 2013)
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