lundi 25 février 2013



La Borsa scatta dopo gli instant poll
Ma le proiezioni fanno paura ai mercati

Alla chiusura delle urne la Borsa di Milano sale di 4 punti percentuali, poi frena con le proiezioni che prospettano l'ingovernabilità e finisce a +0,7%. Bene l'asta di Ctz del Tesoro, mercoledì in programma quella di Btp. In altalena Mediaset e il comparto creditizio. Dopo un avvio positivo Wall Street gira in territorio negativo sui timori italiani

di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - Il rally di Piazza Affari finisce con le prime proiezioni dei risultati elettorali. Numeri che fotografano un Paese a forte rischio di ingovernabilità: il Pdl balza in testa al Senato, il centrosinistra di Pierluigi Bersani tiene alla Camera, ma l'ipotesi di un'alleanza con Monti auspicata dagli investitori internazionali si allontana con il deludente risultato del partito del premier uscente. Insomma si profila uno degli scenari che più preoccupavano i mercati: la resurrezione di Berlusconi e - ancora peggio - una maggioranza debole. A questo punto è possibile un ritorno alle urne nel  "medio termine". Si potrebbe anche avverare la previsione diS&P, che temeva uno stop alle riforme avviate nell'ultimo anno. Una fermata che rischierebbe di essere fatale per l'intera Eurozona soprattutto alla luce delle ultime stime di Bruxelles, secondo cui la recessione continuerà per tutto il 2013.

Milano così, prima accelera sugli instant poll che consegnano il governo a Bersani con un margine di oltre 8 punti sul Pdl, poi frena sulle proiezioni 
fino a girare in territorio negativo. A fine seduta, con un colpo di reni, Piazza Affari si ferma in rialzo dello 0,73%, mentre nel resto d'Europa Londra avanza dello 0,8%, Francoforte del 2,4% e Parigi dell'1,8%. Sul listino milanese osservato speciale il titolo Mediaset: dopo la pioggia di vendite allo scoperto di venerdì scorso, le azioni del Biscione sono state sugli scudi (fino al +10%) per poi ritracciare poco sopra l'1,4%. Dopo una raffica di sospensioni al rialzo,Unicredit scende dall'8% a poco sopra la parità, movimento in linea con tutto il settore bancario (MediobancaUbi Banca e Banco Popolare). Pesante Fiatdopo la decisione di Fitch di tagliare il rating a BB- con outlook negativo.

I dubbi sul futuro governo condizionano anche lo spread. Alla chiusura delle urne, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund si era ristretto fino a quota 258 punti, con i titoli italiani scambiati al 4,2%. E' tornato a crescere, fino a 290 punti, dopo la pubblicazione delle proiezioni con la relativa incertezza politica. In mattinata il Tesoro aveva collocato Ctz al 2014 per 2,82 miliardi di euro, poco meno del target massimo di 3 miliardi, con un rendimento in rialzo all'1,682%. Sono stati assegnati anche Btp indicizzati all'inflazione con scadenza 2021 e 2026 per 1,25 miliardi di euro, il massimo importo previsto. A questo punto il vero test post-elettorale per il debito italiano si terrà mercoledì, quando in asta andranno titoli a 5 e 10 anni. Chiusura debole per l'euro che ha terminato la sessione nel Vecchio continente scivolando sotto quota 1,32 dollari.

L'incertezza italiana condiziona anche Wall Street, che in avvio aveva fatto segnare il suo massimo storico: alla chiusura dei mercati europei, invece, il Dow Jones cede lo 0,4%, in calo dello 0,1% il Nasdaq e l'S&P 500.

In mattinata erano arrivati segnali positivi dalla Borsa di Tokyo che ha terminato le contrattazioni in rialzo del 2,43%, ai massimi da settembre 2008, in scia alla designazione ufficiosa di Haruhiko Kuroda, ora presidente della Asian Development Bank, a governatore della Bank of Japan (BoJ). Il Nikkei è salito scommettendo proprio sulla visione di Kuroda pro politiche monetarie accomodanti in linea con la volontà del primo ministro Abe. In Cina, intanto, la crescita della produzione manifatturiera è rallentata in febbraio al livello più basso degli ultimi quattro mesi. E' quanto emerge dai dati preliminari resi noti stamani da Hsbc, il cui indice dei manager addetti agli acquisti è calato a 50,4 punti contro i 52,3 di gennaio: un valore superiore alla soglia dei 50 punti indica virtualmente un'economia in fase di espansione, mentre uno sotto ne segnala una in rallentamento. Stabile il prezzo del petrolio a 93,31 dollari al barile (+0,16%).
(25 febbraio 2013)


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