jeudi 7 février 2013


Draghi difende la Banca d'Italia
"Su Mps fu corretta e veloce"

Il presidente della Bce rivendica il proprio ruolo nelle indagini di Palazzo Koch sull'istituto senese: "Firmai io entrambe le ispezioni, ma la vigilanza dovrebbe poter rimuovere i manager". E poi avverte: "Sulla vicenda molto rumore elettorale, bisogna fare la tara su quello che si legge"


MILANO - Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, entra a gamba tesa nella partita Mps e rivendica la correttezza dell'operato di Bankitalia: "C'è un rapporto dettagliato della Banca d'Italia, che ha fatto tutto quello che doveva e ha agito velocemente, nell'ambito delle sue competenze legali. L'operato fu corretto, lo ha riconosciuto anche il Fondo monetario internazionale: c'è il rapporto del team di valutazione finanziaria del Fmi dichiarò pubblicamente che l'azione fu tempestiva e appropriata".

Draghi è quindi intervenuto sul ruolo della vigilanza e sulla futura sorveglianza bancaria europea che sarà esercitata dalla Bce: "Una cosa che questa vicenda insegna è che più poteri all'autorità di vigilanza avrebbero aiutato. La banche centrali dovrebbe avere il potere di rimuovere i manager qualora necessario".

Spetterà ora alla banca senese "portare avanti il programma di ristrutturazione, ritornando in salute e in grado di generare profitti", ha aggiunto Draghi, ricordando di aver firmato "entrambe le ispezioni su Mps" quando era presidente di Bankitalia, organismo che, ha sottolineato, "non ha poteri di intervento politico o giudiziari". Di più, secondo il banchiere su Mps c'è "molto rumore elettorale bisogna fare la tara su molto di quanto si legge sulla stampa, sui blog, e altrove". Per Draghi, però, il caso Mps "non è risolto per niente".

 
(07 febbraio 2013)


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