vendredi 26 avril 2013




Caso Mps, Nomura al contrattacco:
"No attività suscettibili di sequestro"

La banca giapponese - che oggi ha annunciato utili record - precisa che non c'è stato nessun sequestro di asset in Germania. Apertura alle "discussioni significative" con la Procura di Siena, fondi congelati di "importo limitato"


MILANO - Non c'è stato nessun sequestro e - in sostanza - non ce ne dovrebbero essere in futuro. Così la banca giapponese Nomura interviene sul caso che l'ha vista coinvolta in relazione alle indagini sul Monte dei Paschi. Nomura fa sapere di non aver subito alcun sequestro di asset in Germania e che "ritiene di non avere attività suscettibili di sequestro" dopo la richiesta avanzata dalla Procura di Siena. E' quanto scrive, in una nota, il direttore finanziario, Shigesuke Kashiwagi. Nomura, aggiunge, "cercherà di avere discussioni significative con i procuratori italiani per risolvere la situazione". Ma, anche con il supporto dei legali, Kashiwagi ritiene che ci sia "una bassa possibilità" che il denaro custodito da Nomura le sia di fatto sequestrato.

"Nessun asset è stato sequestrato in Germania", ha aggiunto il dirigente, "inoltre nessun asset della filiale di Milano di Nomura è stato sequestrato, in quanto il suo unico conto è utilizzato per finanziare operazioni giornaliere". Lo scorso 16 aprile i magistrati italiani hanno disposto un sequestro per 1,8 miliardi di euro di asset del gruppo giapponese in Germania e in Italia in relazione alla ristrutturazione del contratto Alexandria nel 2009 con il Monte dei Paschi di Siena. Nomura, precisa la nota, "ritiene che il collaterale rischiesto in questo caso sia commisurato alla dimensione e alla durata della transazione". Kashiwagi ha anche contestato il congelamento degli asset della Nomura Bank International in Italia, comunicato lo scorso 23 aprile, perchè la Nbi "non è stata coinvolta direttamente nelle transazioni rilevanti con Mps". In ogni caso i fondi congelati, ha aggiunto, sono di "limitato ammontare" e il loro blocco "non avrà assolutamente impatto" su Nomura o Nbi.

Oggi Nomura ha rilasciato conti con profitti in netto aumento nel periodo gennaio-marzo, pari a 82,4 miliardi di yen (circa 640 milioni di euro), la migliore performance trimestrale in sette anni.
Il dato si confronta con l'utile netto di 20,1 miliardi nel trimestre ottobre-dicembre e i 22,1 miliardi del primo trimestre 2012. Gli utili hanno battuto e pressochè doppiato le stime degli analisti, pari a 46,3-50 miliardi. Sul fronte Mps (segui il titolo in diretta), invece, l'amministratore delgato Fabrizio Viola ha spiegato in un'intervista al Sole 24 Ore che l'aumento di capitale da 1 miliardi della banca si potrà svolgere nel 2014, quando dovrebbero maturare le condizioni per farlo.
(26 aprile 2013)





Asta Bot, i tassi al minimo storico.
Delude il Pil americano, Borse deboli

Il Tesoro piazza 8 miliardi di titoli allo 0,503%, domanda per 11 miliardi. Ma sull'obbligazionario pesano le tensioni internazionali: in Germania la Corte Costituzionale si esprimerà sui programmi anti-spread della Bce, osteggiati da Weidmann. Tokyo in ribasso, Wall Street sulla pari dopo il +2,5% del Pil

di RAFFAELE RICCIARDI

MILANO - Dopo giornate di rialzo sui mercati azionari, sostenuti dall'azione delle Banche centrali di tutto il mondo, Piazza Affari e gli altri listini europei incappano in una prevedibile battuta d'arresto, ma non soffrono più di tanto la delusione per la crescita sotto le attese del Pil degli Stati Uniti, bilanciata dalla tenuta della fiducia dei consumatori Usa. Le tensioni maggiori arrivano dal versante dello spread - la differenza tra il rendimento offerto da Btp e Bund tedeschi - che rivede quota 290 punti base, con una cedola superiore al 4% per il decennale italiano, chiude a 286 punti. A preoccupare, anche se non si registrano movimenti drastici, è più la rigida posizione della Germania sugli interventi della Bce che la situazione politica italiana.

Mentre Enrico Letta si appresta a sciogliere la riserva, infatti, l'Italia incassa la piena fiducia con un'asta Bot da tutto esaurito: il Tesoro ha venduto tutti gli otto miliardi di euro di titoli semestrali messi in asta, a fronte di una domanda di oltre 11 miliardi. Forte calo del tasso: a 0,503% registra il minimo storico, in netta discesa rispetto allo 0,831% di un mese fa. Se il premier incaricato presentasse la squadra di ministri nel fine settimana, gli investitori domestici e internazionali avrebbero a disposizione l'attesa asta di Btp a cinque e dieci anni di lunedì prossimo per stilare la 'pagella' ai
risultati dell'azione politica.

Non mancano intanto le scaramucce dialettiche internazionali. Ieri il ministro delle Finanze tedesco,Wolfgang Schaeuble, ha ripreso l'Italia, accusandola di "lamentarsi" troppo senza agire abbastanza. Sempre dalla Germania, il numero uno della Buba Jens Weidmann ha avuto parole poco tenere verso l'allentamento dell'austerity, l'ipotesi di tassa europea sulle transazioni finanziarie e i programmi della Bce.

Proprio in seno alla Banca centrale tedesca - secondo quanto riporta Handelsblatt - è stato fortemente criticato il piano Omt (il cosiddetto anti-spread varato da Mario Draghi) ed è stato portato all'attenzione della Corte Costituzionale con un documento riservato; i giudici decideranno a giugno, quindi fino ad allora sarà possibile vedere tensione sugli spread. Insomma, in attesa di una scelta dell'Eurotower sul taglio dei tassi o meno, ancora una volta emerge la distanza tra i principali protagonisti della politica economica del Vecchio Continente.

Quanto ai listini azionari, il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,5%. Tra le note positive Mps, fin dalla mattinata tra i migliori; oggi Nomura - che ha pubblicato conti record - ha spiegato che ci sono "basse possibilità" di un effettivo sequestro da 1,8 miliardi legato alle operazioni con il Monte e l'ad Fabrizio Violaha escluso aumenti di capitale fino all'anno prossimo. Fiat è in ribasso dopo i guadagni di ieri sulle manovre per fondere e quotare Chrysler. Londra ha perso lo 0,25%, Francoforte lo 0,23% e Parigi lo 0,79%.

Il dato più atteso di giornata ha deluso le attese: il Pil americano del primo trimestre è cresciuto del 2,5%, contro aspettative intorno al +3%, anche per effetto dei tagli automatici del sequester. Wall Street tiene comunque la parità con il Dow Jones e lo S&P 500, mentre il Nasdaq cede lo -0,5%. Migliore del previsto si è rivelata la fiducia dei consumatori tracciata dall'Università del Michigan, comunque in calo a 76,4 punti.Chevron ha risposto alla rivale Exxon con una trimestrale sì in discesa dal punto di vista degli utili (6,2 miliardi di dollari), ma superiore alle stime. In Europa, dalla Spagna sono emerse preoccupazioni sui conti pubblici, mentre in Francia la fiducia dei consumatori è rimasta a livelli molto bassi ad aprile, con l'indicatore ad 84 punti.

Anche in Asia si è assistito a una giornata debole, dopo che la Borsa di Tokyo aveva raggiunto nelle scorse sedute i massimi da quasi cinque anni. La Bank of Japan (BoJ) ha mantenuto invariata la politica monetaria. La decisione è in linea con le attese degli analisti ma ha lasciato un po' d'amaro in bocca agli investitori, di questi tempi abituati ai fuochi d'artificio da parte del governatore Haruhiko Kuroda: il Nikkei 225 segna a fine seduta -0,30% a 13.884 punti. La BoJ ha però rivisto in rialzo le stime del Pil da +2,3 a +2,9%.

L'euro si stabilizza sul dollaro a quota 1,30, mentre si rafforza lo yen sulla scia della mossa della BoJ: il cambio con il dollaro è a 98,17 e quello con l'euro 127,73. L'oro prosegue il suo rimbalzo. Il metallo con consegna immediata sale a 1.465 dollari l'oncia. Dallo scorso 16 aprile, quando le quotazioni erano crollate di quasi il 10%, l'oro ha riguadagnato terreno salendo del 12%. In calo invece il petrolio: il Wti staziona in area 93 dollari al barile.
(26 aprile 2013)




MARKET OVERVIEW »
FTSE MIB16.565,25-0,51%
FTSE 1006.426,42-0,25%
DAX 307.814,76-0,23%
CAC 403.810,05-0,79%
SWISS MARKET7.856,32-0,57%
S&P 5001.585,16+0,40%
NASDAQ3.281,23-0,27%
HANG SENG22.547,71+0,65%



Esto no es una subida de impuestos, solo es una “novedad tributaria”

El Gobierno sortea las palabras incómodas para hablar de impuestos o las revisiones económicas



FOTO: GORKA LEJARCEGUI / VÍDEO: EL PAÍS LIVE
Aquel "recargo temporal de solidaridad" que anunció el Gobierno hace más de un año, una subida del IRPF que parecía impronunciable para el Gobierno, tras una campaña electoral en la que se había prometido no subir los impuestos, ha cambiado hoy de nombre. El ministro de Hacienda, Cristóbal Montoro, se refirió a aquella modificación como un "gravamen complementario" que, aunque tenía que aplicarse solo durante 2013, se prolongará un año más. El anuncio vino tras recalcar que no se incrementarían ni el IVA ni el IRPF.
Es un ejemplo de los giros lingüísticos que el viernes usó el Gobierno para presentar su nuevo programa de reformas y plan de estabilidad hasta 2015. Reformas para hablar de recortes o desaceleración por crisis son algunos de recursos eufemísticos que la clase política tiende a utilizar para dar malas noticias. Es similar a cuando el Banco Central Europeo (BCE) convertía la rebaja de sueldos en una "devaluación competitiva de los salarios".
Hoy, por ejemplo, no es que el Gobierno haya empeorado las previsiones económicas para este año (de una caída del 0,5% a una del 1,3%), sino que, usando las palabras de la vicepresidenta del Gobierno, Soraya Sáenz de Santamaría, el Ejecutivo procedía a "reordenar las cifras" del cuadro macroeconómico.
Pero dentro del catálogo de palabras ingratas para el político, la subida de impuestos ocupa un lugar capital y por eso genera el mayor rosario de eufemismos, perífrasis o rodeos. Montoro, insistiendo en que no se incrementaría ningún tributo, sí advirtió de que se procedería a "ajustar algunos impuestos" en el ámbito medioambiental y los impuestos especiales "para converger en con Europa".
El ministro de Hacienda, que admitió que se crearía una nueva figura impositiva indirecta de tipo medioambiental,  no quiso concretar qué impuestos se subirían al referirse a la "novedad tributaria".
El ministro de Economía, Luis de Guindos, también suele obstinarse en diferenciar entre "crecimiento positivo" o "crecimiento negativo", para referirse a la recesión. Esta vez, Guindos ha vaticinado "tasas de crecimiento positivo" (como si hacerlo de forma negativa fuese crecer también) en 2014. El exprimer ejecutivo de Lehman Brothers en España es muy propenso al tecnicismo financiero, hasta el punto de que hoy, al hablar de los indicadores económicos, no dejaba de utilizar la inquietante expresión de "envolventes". "Son hipótesis que han dado lugar a unas envolventes muy prudentes", se ha llegado a despachar al hablar de las previsiones.
Los tecnicismos -de forma voluntaria o fortuita- también acaban por dificultad la comprensión de muchas medidas que se adoptan. Así, los ciudadanos han descubierto hoy que se va a aprobar una "ley de desindexación de la economía", que no significa otra que el coste de los contratos públicos ya no se vinculará a la evolución de los precios.
La lengua castellana hace piruetas en manos de los políticos. En la nota de prensa enviada por Moncloa hoy se usa "flexionar" para hablar del paro: "La tasa de paro flexiona en 2014 (hasta el 26,7% de la población activa), para situarse por debajo del 25% en 2015".



Los depósitos de las familias suben en marzo en pleno corralito de Chipre

Los ahorros de los hogares rozan máximos históricos al borde de los 740.000 millones



Los depósitos de las familias españolas subieron en marzo pese a la imposición en Chipre del primer corralito de la historia de la eurozona. Según los datos publicados esta mañana por el Banco de España, el aumento de las dudas por la inclusión de los ahorros de menos de 100.000 euros en el primer rescate de Chipre no pasó factura en los depósitos, que de hecho rozaron sus máximos históricos.
La estadística del supervisor revela que los depósitos de las familias residentes en España aumentaron en 4.700 millones en marzo, hasta los 739.600 millones. Tras este incremento, se quedan a un paso del récord histórico que alcanzaron en junio de 2011, cuando superaron los 741.000 millones.
El incremento, además, ha tenido lugar pese a que los intereses que abonan las entidades por estos ahorros han bajado con respecto a hace casi dos años, ya que por aquellas fechas la banca estaba inmersa en lo que se llamó la guerra del pasivo y que se tradujo en altos intereses para los depositantes. Ahora, sin embargo, el Banco de España ha limitado la remuneración por los depósitos, que en el caso de los productos a 12 meses no puede superar el 1,75%.
Si a los ahorros de las familias se suman los fondos de las empresas residentes en España, el balance de marzo es de un aumento de unos 9.000 millones, hasta los 935.600 millones.
La evolución registrada en marzo supone continuar con el ritmo al alza en los depósitos de hogares y empresas de los meses precedentes, tendencia que tiene su origen en el trasvase de efectivo desde los pagarés, que no están garantizados. Sin embargo, según matizan desde los servicios de análisis del BBVA, que estiman que el avance de este mes ha estado "por encima de lo esperado", la apuesta de las familias y empresas por los pagarés habría aumentado ligeramente en este mes en unos 2.000 millones.


El crecimiento de Estados Unidos repunta en el primer trimestre

El PIB estadounidense crece un 2,5% en tasa interanual, aunque los analistas esperaban un 3,2%



Ben Bernanke, izquierda, junto al secretario del Tesoro, Jack Lew. / GARY CAMERON (REUTERS)
EE UU ganó velocidad en el arranque de 2013, aunque avanza por debajo del potencial y se nota además el efecto de la austeridad. La actividad económica se expandió así en el primer trimestre a una tasa anualizada del 2,5%, desde un anémico 0,4% en los últimos tres meses del pasado año. Es el mejor rendimiento desde el tercer trimestre pasado, pero en Wall Street esperaban algo más.
Se trata de la primera estimación que hace el Departamento de Comercio. El indicador debe ser aún revisado dos veces, para incluir información adicional sobre la marcha de la economía. Los analistas esperaban una tasa de crecimiento del 3,2%, por lo que esta lectura salió peor y es otra evidencia de que a EE UU le cuesta crecer más allá de un 2%. Sin embargo, hay detalles positivos.
El consumo privado, el mayor contribuyente al crecimiento, avanzó en el primer trimestre al ritmo más rápido desde final de 2010. Lo hizo a una tasa anualizada del 3,2%, frente al 1,8% del cuatro trimestre. Hay dos pegas. Parte del incremento se atribuye encarecimiento de la gasolina. Además, los hogares tiran del ahorro para cubrir las compras tras caer un 5,3% los ingresos.
El otro motor de crecimiento es el sector inmobiliario, donde la inversión se aceleró un 12,6% en el trimestre. La empresas, entre tanto, vuelven a apilar inventario, aunque sucede sobre todo en el sector agrícola, por si el próximo vuelve a ser un verano seco. El gasto en equipamiento y material informático creció solo un 3%, tras repuntar un 11,8% a final del pasado año.
Del lado de la balanza comercial, las importaciones subieron un 5,4%, también por el alza de la energía. Las exportaciones lo hicieron un 2,9%, por lo que no fue suficiente para compensar y tener una contribución positiva al crecimiento Pero lo que hizo sobre todo de lastre fue la caída del 4% en el gasto público, por el apartado de defensa, que cayó un 11,5% tras un 22,1% en el cuarto trimestre. Queda en la mitad, pero se esperaba un repunte.
Comparando con el rendimiento de 2012, en el primer trimestre del año pasado la economía creció a una tasa cercana al 2%. Para el conjunto del ejercicio quedó al final en el 2,2%, de acuerdo con el dato publicado hace un mes. Fue en cualquier caso un año con altos y bajos. En el cuatro trimestre, la actividad económica se estancó prácticamente, tras crecer un 3,1% en el tercer trimestre.
La Reserva Federal, en sus última previsiones, anticipó que la economía de EE UU crecerá un 2,5% este año y repunte al 3,15% en 2014, para llegar al 3,3% en 2015. Pero este ritmo de crecimiento no es suficiente para reducir el paro de una forma más convincente. La proyección es que no baje del 7% hasta entrado 2014, lo que indica que los estímulos al crecimiento seguirán.
El banco central estadounidense está comprando deuda pública e hipotecaria a un ritmo de 85.000 millones de dólares al mes. Para regular la intensidad con la que la máquina imprime dinero, la Fed se puso como indicación de referencia una tasa de desempleo del 6,5% y una tasa de inflación del 2,5%. El alza de precios se mantiene en este momento contenida.
Lo que está por ver es cómo el drástico recorte del gasto por la falta de acuerdo en Washington sobre la reducción del déficit puede afectar a la economía. La austeridad, combinada con un alza de impuestos, podría afectar al consumo y llevar a la empresas a replantearse los planes de contratación. Por eso los analistas creen que se crecerá menos del 2% en el segundo trimestre.

jeudi 25 avril 2013




MARKET OVERVIEW
FTSE MIB16.649,75+0,52%
FTSE 1006.442,59+0,17%
DAX 307.832,86+0,95%
CAC 403.840,47-0,06%
SWISS MARKET7.901,24+0,53%
S&P 5001.578,790,00%
NASDAQ3.298,95+0,90%
HANG SENG22.401,24+0,98%


DOW JONES

Mise à jour: 25/04/13 - 19h50
|US2605661048 |Indices |USA
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14.758,39
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14.676,30
+ Haut
14.764,73
+ Bas
14.665,45

Timide hausse à Wall Street

Traders await the IPO for Gazit-Globe Ltd on the floor of the New York Stock Exchange
L’euro rebondit face au billet vert. Crédit Photo : © Brendan McDermid / Reuters/REUTERS
La Bourse de New York a abordé la séance sur une note légèrement positive. Les investisseurs vont passer au crible une nouvelle salve de résultats d’entreprises, avec notamment ceux du géant Exxon Mobil.
Les marchés d’actions américains ont ouvert en légère hausse aujourd’hui. Le Dow Jones avance de 0,11 % dans les premiers échanges et le Nasdaq de 0,32 %. Hier, la Bourse de New York a fini en ordre dispersé. À la clôture, le Dow Jones a glissé de 0,29 % tandis que le Nasdaq a grappillé 0,01 %.
Le marché a été tiraillé entre de bons résultats d’entreprise, avec par exemple ceux de Boeing et des plus mauvais, comme ceux de Procter & Gamble. Le comportement des marchés reste guidé essentiellement par les, nombreuses, publications de résultats d’entreprises et, surtout, par le discours que tiennent leurs dirigeants sur les perspectives d’activité à court terme. «L’incertitude économique reste un sujet de préoccupation, mais les investisseurs semblent préférer l’estimer au travers de la perception des responsables d’entreprises que via les statistiques économiques» expliquent les spécialistes d’Aurel BGC.
Sur le marché des changes, l’euro rebondit face au billet vert (à 1,306 dollar) et face au yen avec des rachats de positions à découvert prises après la publication mercredi d’un indice Ifo du climat des affaires en Allemagne décevant. Le potentiel de hausse de la devise européenne apparaît limité dans la perspective d’une baisse des taux de la BCE.
La journée est encore animée par une avalanche de résultats d’entreprises.

Les valeurs à suivre

Du coté des valeurs, Verizon Communications (+1,31 % à 52,48 dollars à envisage une offre de près de 100 milliards de dollars (77 milliards d’euros) en numéraire et en actions afin de racheter à Vodafone sa part du capital de leur filiale commune Verizon Wireless, selon Reuters. Verizon, qui possède pour l’instant 55 % de Verizon Wireless, n’a pas encore soumis de proposition à Vodafone mais il a mandaté des banques et des conseillers juridiques en vue d’une offre éventuelle.
Exxon Mobil (-1,48 % à 88,11 euros) a fait état d’un bénéfice du premier trimestre plus élevé que la prévu, à la faveur de la hausse de la contribution aux résultats de sa division chimie et malgré le recul de la production d’hydrocarbures. La plus importante compagnie pétrolière cotée au monde, redevenue la première capitalisation boursière de Wall Street après la chute de l’action Apple ces derniers mois, a dégagé sur les trois premiers mois de l’année un résultat net de 9,5 milliards de dollars.
Bristol-Myers Squibb (-1,42 % à 40,86 dollars) a publié un bénéfice net en baisse de 45 % à 609 millions de dollars, conforme aux prévisions, en raison d’une forte baisse du chiffre d’affaires à cause de l’expiration de brevets sur des médicaments clé.
Western Digital (+6,52 % à 56,35 dollars) a annoncé hier au soir prévoir un chiffre d’affaires trimestriel supérieur aux attentes des analystes financiers grâce à la hausse de la demande de stockage internet.
De son coté, Qualcomm (-5,05 % à 62,67 dollars) a relevé sa prévision de chiffre d’affaires pour l’ensemble de l’année au vu d’une demande pour les smartphones qui ne faiblit pas mais l’estimation du fabricant américain de puces pour mobiles en matière de bénéfice est ressortie à un niveau inférieur aux attentes.
Ford (+0,79 % à 13,44 dollars) a vu son bénéfice augmenter de 15 % au premier trimestre grâce à l’Amérique du nord qui a compensé ses pertes persistantes en Europe, où il assure que sa restructuration est en bonne voie. Le groupe a dégagé un bénéfice net de 1,6 milliard de dollars, pour un chiffre d’affaires de 35,8 milliards, en hausse de 10 %. L’action a fini en baisse de 0,22 % à 13,33 dollars.
Microsoft (-0,19 % à 31,71 dollars) devrait commencer à lever le voile le 21 mai sur une nouvelle console de jeux vidéo de salon destinée à succéder à sa Xbox 360, selon des invitations envoyées hier au soir. Elles indiquent que les équipes de la Xbox vont dévoiler une «nouvelle génération» lors d’un événement prévu à cette date sur le campus du groupe à Redmond (ouest des États-Unis).