lundi 1 avril 2013




Il Qatar fa shopping a Londra:
450 milioni per l'hotel Park Lane

Il fondo dell'emirato ha comprato uno degli alberghi più lussuosi e alla moda della capitale inglese e ha messo nel mirino anche il Claridge, "la dimora dei re". Nell'ultimo anno spesi 3 miliardi di sterline per investimenti all'estero: quanto guadagnano in sei settimane esportando gas

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - E dopo i grattacieli, le squadre di calcio, i grandi magazzini, è venuto il turno degli alberghi. Continua a tutto spiano lo shopping del Qatar. Il piccolo emirato del Golfo Persico, seduto su immensi giacimenti di gas e petrolio, ha acquistato uno degli hotel più lussuosi e alla moda di Londra, l'Intercontinental Park Lane, uno storico edificio affacciato a Hyde Park. Prezzo: 400 milioni di sterline, più di 450 milioni di euro. E' l'ennesimo investimento per la Qatar Investement Holding, la finanziaria che si dice operi direttamente per l'emiro. Si dice perché, a dispetto di una campagna acquisti a Londra e nel resto del mondo che ha guadagnato titoli in prima pagina dappertutto, l'emirato mantiene il massimo riserbo sulle sue operazioni e anche in questa occasione la holding si è rifiutato di commentare, confermare o smentire la notizia, peraltro data per certa dall'Intercontinental Hotel Group, la società che ha venduto l'hotel di 447 stanze, nelle cui sale si tengono alcuni dei ricevimenti e degli eventi mondani più importanti di Londra.

E' solo l'ultima compera per il Qatar, che negli ultimi anni ha acquisito consistenti pacchetti di azioni della Barclays, una delle maggiori banche britanniche, e della Sainsbury, la seconda più grande catena di supermercati del regno, oltre ad avere finanziato interamente lo Shard, il grattacielo più alto d'Europa, costruito sulla riva meridionale del Tamigi dal grande architetto italiano Renzo Piano, i grandi magazzini Harrod's che un tempo appartenevano a Mohammed al-Fayed, il cui figlio morì insieme alla principessa Diana nel tragico incidente d'auto a Parigi, e il villaggio olimpico dei Giochi del 2012, che sarà ora riadattato in appartamenti e uffici.

Per quanto riguarda l'acquisto del Park Lane, il Qatar ha pagato 300 milioni per l'albergo vero e proprio e altri 100 milioni per il terreno sottostante: nel centro di Londra, infatti, il suolo appartiene a un ristretto numero di grandi proprietari terreni e anche quando si compra una casa non si ottiene il diritto a tempo illimitato sul terreno che c'è sotto, ma solo un "lease" di cento anni, che va poi rinnovato pagando altri soldi (agli eredi presumibilmente). In questo caso la holding dell'emirato ha invece rilevato anche il terreno, direttamente dalla Crown Estate, che è in pratica l'agenzia immobiliare della casa reale: insomma è come se l'emiro avesse portato via la terra alla regina Elisabetta (pagando, s'intende). E il "monopoli" di case, alberghi e terreni nella capitale britannica potrebbe non essere finito, perché il Qatar sta trattando, insieme a un uomo d'affari irlandese, per acquistare anche il Claridge, l'albergo dei re, il più esclusivo della metropoli, dove secondo la leggenda quando una volta qualcuno telefonò e chiese al centralino, anzi ordinò imperiosamente, "passatemi il re!", l'imperturbabile centralinista rispose: "Quale?", poiché ce n'erano spesso due o tre contemporaneamente alloggiati nelle sue stanze.

L'acquisto del Park Lane fa sempre parte del piano di diversificazione delle ricchezze dell'emirato, che punta a farsi conoscere sempre di più in Occidente, anche in prospettiva dei Mondiali di Calcio che ospiterà nel 2022. Non a caso la sua linea aerea, la Qatar Airlines, sponsorizza alcune delle più importanti squadre di calcio d'Europa, incluso il Paris St Germain di Ancelotti e Beckham, che il Qatar si è completamente comprato con l'obiettivo di vincere entro qualche anno la Champions League. E gli investimenti non sono finiti: secondo le indiscrezioni, l'emiro avrebbe stanziato un capitale di 10 miliardi di sterline per finanziarie grandi progetti pubblici in Gran Bretagna. Nell'ultimo anno, per questo shopping internazionale, ha già speso 3 miliardi di sterline, che equivalgono a sei settimane di guadagni dalle sue esportazioni di gas.
(29 marzo 2013)


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