vendredi 26 avril 2013




Asta Bot, i tassi al minimo storico.
Delude il Pil americano, Borse deboli

Il Tesoro piazza 8 miliardi di titoli allo 0,503%, domanda per 11 miliardi. Ma sull'obbligazionario pesano le tensioni internazionali: in Germania la Corte Costituzionale si esprimerà sui programmi anti-spread della Bce, osteggiati da Weidmann. Tokyo in ribasso, Wall Street sulla pari dopo il +2,5% del Pil

di RAFFAELE RICCIARDI

MILANO - Dopo giornate di rialzo sui mercati azionari, sostenuti dall'azione delle Banche centrali di tutto il mondo, Piazza Affari e gli altri listini europei incappano in una prevedibile battuta d'arresto, ma non soffrono più di tanto la delusione per la crescita sotto le attese del Pil degli Stati Uniti, bilanciata dalla tenuta della fiducia dei consumatori Usa. Le tensioni maggiori arrivano dal versante dello spread - la differenza tra il rendimento offerto da Btp e Bund tedeschi - che rivede quota 290 punti base, con una cedola superiore al 4% per il decennale italiano, chiude a 286 punti. A preoccupare, anche se non si registrano movimenti drastici, è più la rigida posizione della Germania sugli interventi della Bce che la situazione politica italiana.

Mentre Enrico Letta si appresta a sciogliere la riserva, infatti, l'Italia incassa la piena fiducia con un'asta Bot da tutto esaurito: il Tesoro ha venduto tutti gli otto miliardi di euro di titoli semestrali messi in asta, a fronte di una domanda di oltre 11 miliardi. Forte calo del tasso: a 0,503% registra il minimo storico, in netta discesa rispetto allo 0,831% di un mese fa. Se il premier incaricato presentasse la squadra di ministri nel fine settimana, gli investitori domestici e internazionali avrebbero a disposizione l'attesa asta di Btp a cinque e dieci anni di lunedì prossimo per stilare la 'pagella' ai
risultati dell'azione politica.

Non mancano intanto le scaramucce dialettiche internazionali. Ieri il ministro delle Finanze tedesco,Wolfgang Schaeuble, ha ripreso l'Italia, accusandola di "lamentarsi" troppo senza agire abbastanza. Sempre dalla Germania, il numero uno della Buba Jens Weidmann ha avuto parole poco tenere verso l'allentamento dell'austerity, l'ipotesi di tassa europea sulle transazioni finanziarie e i programmi della Bce.

Proprio in seno alla Banca centrale tedesca - secondo quanto riporta Handelsblatt - è stato fortemente criticato il piano Omt (il cosiddetto anti-spread varato da Mario Draghi) ed è stato portato all'attenzione della Corte Costituzionale con un documento riservato; i giudici decideranno a giugno, quindi fino ad allora sarà possibile vedere tensione sugli spread. Insomma, in attesa di una scelta dell'Eurotower sul taglio dei tassi o meno, ancora una volta emerge la distanza tra i principali protagonisti della politica economica del Vecchio Continente.

Quanto ai listini azionari, il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,5%. Tra le note positive Mps, fin dalla mattinata tra i migliori; oggi Nomura - che ha pubblicato conti record - ha spiegato che ci sono "basse possibilità" di un effettivo sequestro da 1,8 miliardi legato alle operazioni con il Monte e l'ad Fabrizio Violaha escluso aumenti di capitale fino all'anno prossimo. Fiat è in ribasso dopo i guadagni di ieri sulle manovre per fondere e quotare Chrysler. Londra ha perso lo 0,25%, Francoforte lo 0,23% e Parigi lo 0,79%.

Il dato più atteso di giornata ha deluso le attese: il Pil americano del primo trimestre è cresciuto del 2,5%, contro aspettative intorno al +3%, anche per effetto dei tagli automatici del sequester. Wall Street tiene comunque la parità con il Dow Jones e lo S&P 500, mentre il Nasdaq cede lo -0,5%. Migliore del previsto si è rivelata la fiducia dei consumatori tracciata dall'Università del Michigan, comunque in calo a 76,4 punti.Chevron ha risposto alla rivale Exxon con una trimestrale sì in discesa dal punto di vista degli utili (6,2 miliardi di dollari), ma superiore alle stime. In Europa, dalla Spagna sono emerse preoccupazioni sui conti pubblici, mentre in Francia la fiducia dei consumatori è rimasta a livelli molto bassi ad aprile, con l'indicatore ad 84 punti.

Anche in Asia si è assistito a una giornata debole, dopo che la Borsa di Tokyo aveva raggiunto nelle scorse sedute i massimi da quasi cinque anni. La Bank of Japan (BoJ) ha mantenuto invariata la politica monetaria. La decisione è in linea con le attese degli analisti ma ha lasciato un po' d'amaro in bocca agli investitori, di questi tempi abituati ai fuochi d'artificio da parte del governatore Haruhiko Kuroda: il Nikkei 225 segna a fine seduta -0,30% a 13.884 punti. La BoJ ha però rivisto in rialzo le stime del Pil da +2,3 a +2,9%.

L'euro si stabilizza sul dollaro a quota 1,30, mentre si rafforza lo yen sulla scia della mossa della BoJ: il cambio con il dollaro è a 98,17 e quello con l'euro 127,73. L'oro prosegue il suo rimbalzo. Il metallo con consegna immediata sale a 1.465 dollari l'oncia. Dallo scorso 16 aprile, quando le quotazioni erano crollate di quasi il 10%, l'oro ha riguadagnato terreno salendo del 12%. In calo invece il petrolio: il Wti staziona in area 93 dollari al barile.
(26 aprile 2013)


Aucun commentaire: