mardi 2 avril 2013



L'Italia dei "saggi" passa la prova dei mercati.
L'Ue: "Non ci sarà alcuna proroga sul deficit"

Piazza Affari consolida i guadagni dopo una mattinata in rosso, lo spread Btp-Bund scende sotto la soglia di 330 punti nonostante l'incertezza politica. Nel resto del Vecchio continente i listini salgono anche se rallenta l'attività manifatturiera dell'Eurozona. Tokyo alla seconda seduta di ribassi, tra i singoli titoli i conti affossano Mps



A Piazza Affari volano i titoli del lusso e dell'energia, mentre è pesante il comparto bancario con Mps sospesa al ribasso dopo i conti sotto le aspettative e sulla quale la Consob ha vietato le vendite allo scoperto 
fino a domani. Nel resto d'Europa, si rafforza Madrid, in progresso dell'1,65%, mentre Parigi avanza dell'1,98%, Francoforte dell'1,91% e Londra dell'1,23%. Sugli scudi il comparto delle Tlc, mentre il Financial Times profila una clamorosa Opa di At&t e Verizon su Vodafone.

Oltre che alla situazione politica italiana i mercati guardavano con attenzione ai dati del settore manifatturiero. L'indice Pmi che misura l'attività nell'Eurozona è sceso a marzo a 46,8, rispetto a 47,9 di febbraio. Le previsioni erano per un calo a 46,6. In Italia, l'indice Pmi è sceso a 44,5 punti a marzo, il minimo dall'agosto 2012, in deciso arretramento rispetto ai 45,8 punti di febbraio. Gli analisti avevano stimato un calo minore, a quota 45 punti. In Cina, invece, è migliorato a 51,6 punti, mancando di poco le stme a 51,7. Pubblicati anche i dati sulla disoccupazione, con il tasso che si è confermato al record del 12% nell'Eurozona. Lieve calo, invece, per l'Italia all'11,6%. Giù anche l'inflazione tedesca, che a marzo si è fermata all'1,4%. Ieri l'Ism americano aveva deluso le aspettative, trascinando al ribasso Wall Street. Oggi però i listini americani si muovono in rialzo: alla chiusura delle Borse europee il Dow Jones e l'S&P 500 salgono dello 0,7%, mentre il Nasdaq avanza dello 0,8%. A spingere gli acquisti il dato sugli ordini all'industria, cresciuti del 3% a febbraio, in linea con le attese.

L'euro chiude in calo ma resta sopra 1,28 dollari, mentre lievita lo yen. La moneta europea passa di mano a 1,2834 dollari, dopo un minimo di 1,2822 dollari, sulla scia dei deludenti dati dell'indice pmi manifatturiero dell'Eurozona, Euro/yen a 119,99 e dollari/yen a 93,50.passa di mano a 1,2833 sul biglietto verde. La forza della moneta nipponica influisce negativamente su Tokyo, che chiude in ribasso per il secondo giorno consecutivo: l'indice Nikkei cede l'1,08% in attesa della due giorni di riunioni della Bank of Japan (3 e 4 aprile), dalla quale si attendono ulteriori indicazioni. Il petrolio cede lo 0,7% con il Wti a 96,39 dollari al barile.
(02 aprile 2013)


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