lundi 1 avril 2013




Attesa per il giudizio dei mercati sull'Italia.
Delude il manifatturiero Usa, Tokyo pesante

L'indice Ism americano frena oltre le aspettative e Wall Street reagisce con gli indici in calo. In mattinata la Borsa del Giappone ha perso oltre due punti. Il viatico non è dei migliori in vista della riapertura delle Borse europee dopo la pausa di Pasqua, con l'Italia osservata speciale

MILANO - Sale l'attesa per il giudizio dei mercati sulle recenti evoluzioni della situazione politica italiana e sulla scelta del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di affidare ai gruppi di "saggi" alcune proposte di legge concrete al Parlamento, mentre di fatto il tema della formazione del governo è rimandato. In vista della riapertura degli scambi di martedì 2 aprile, dopo la pausa pasquale, notizie non proprio incoraggianti arrivano dalle Borse che hanno regolarmente attivato le contrattazioni.

I dubbi maggiori vengono sollevati negli Stati Uniti, dove gli indici hanno passato gli ultimi tempi a ritoccare i record storici. A incrinare questo idillio ci ha pensato il settore manifatturiero, che ha registrato una frenata inattesa. A marzo l'indice Ism (Institute for Supply Management) che traccia l'andamento del settore è sceso a 51,3 punti, dai 54,2 del mese precedente. Gli analisti si attendevano un risultato stabile a 54,2. Il livello si mantiene comunque al di sopra dei 50 punti, che segnano lo spartiacque tra la contrazione o l'espansione, in questo caso del settore manifatturiero. Non a caso - alla pubblicazione della notizia - l'euro si è rafforzato nei confronti del dollaro intorno a quota 1,285. A parziale compensazione della delusione per il manifatturiero è arrivata la spesa per le costruzioni, che sempre negli Usa è rimbalzata a febbraio dell'1,2%, oltre le attese di un +1% e dopo il -2,1% di gennaio.

Quest'ultimo dato non è bastato comunque agli investitori, tanto che gli indici di Wall Street si mantengono in terreno negativo. In mattinata, la Borsa di Tokyo aveva inaugurato il nuovo anno fiscale giapponese con un tonfo del 2,12%. L'attenzione si concentra ora sulla prima riunione esecutiva della Bank of Japan (in calendario il 3 e 4 aprile) guidata dal neo governatore Haruhiko Kuroda. L'indice Nikkei, anche a causa di uno yen in rialzo, ha chiuso la seduta a un passo dai minimi intraday, a quota 12.135,02, con una perdita di 262,89 punti. Nell'esercizio 2012-13, terminato il 31 marzo, i listini azionari nipponici hanno avuto un rialzo del 23%. Il petrolio si muove intanto in calo a New York, dove scende verso 96 dollari al barile.

Quanto all'Italia, per Marco Valli - capo economista dell'area Europa di Unicredit - "l'incertezza sulla formazione del nuovo governo si protrae e questo di per sé non è un fatto positivo per il mercato, anche se la situazione rimane gestibile". A colloquio con l'Ansa, l'economista riconosce che domani "è ipotizzabile che sui mercati ci sia un pò di pressione". "Tuttavia - aggiunge Valli - bisogna ricordare che un governo in carica c'è e può avanzare misure in caso di necessità per cui non ci sono pericoli imminenti ed eventuali emergenze sono gestibili". Inoltre "i nostri titoli di Stato godono della protezione implicita della Bce che ha permesso, anche a fronte di notizie non positive, come quelle legate a Cipro, di mantenere i loro rendimenti a livelli contenuti. Anche dopo l'esito del risultato elettorale, molto deludente per il mercato, i valori dei nostri bond sono rimasti assolutamente sotto controllo".
(01 aprile 2013)


Aucun commentaire: