Lo spread si stabilizza in area 310 punti.
Borse Ue incerte, Milano chiude da migliore
A sostenere gli acquisti sono i buoni risultati di Alcoa che ha inaugurato la stagione delle trimestrali battendo le stime degli analisti. Si allentano le tensioni sul debito pubblico dei Paesi periferici. L'euro chiude sopra quota 1,30 contro il dollaro
In questo contesto i listini azionari concludono una giornata contrastata. A Milano, Piazza Affari registra una chiusura in rialzo dell'1,26%, mentre Londra sale dello 0,58%, Parigi dello 0,11% Francoforte cede lo 0,33%. Sotto i riflettori degli investitori Telecom Italia, che strappa al rialzo dopo le indiscrezioni secondo cui i cinesi di Hutchinson Whampoa vorrebbero la maggioranza relativa della società all'interno del piano di integrazione con 3 Italia. Senza particolari scossoni il titolo Fiat, nel giorno
L'euro chiude sopra 1,30 dollari e sopra 129 con lo yen, mentre il biglietto verde si ferma prima di quota 100 sulla divisa nipponica. La moneta europea passa di mano a 1,3073 e a 129,33 yen, dopo aver toccato il top dal gennaio 2010 a 129,93. Il dollaro chiude a 98,83 sulla divisa nipponica, dopo aver toccato il nuovo massimo da maggio del 2009 a 99,66. A muovere le quotazioni sono le decisioni della BoJ sulla liquidità e le parole, nella notte, del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, secondo cui le banche sono "significativamente più forti " di qualche anno fa così come l'economia americana, pur restando ancora lontana dai livelli ottimali.
Sul fronte macroeconomico, in Europa, si registra il surplus commerciale tedesco cresciuto a febbraio per il secondo mese consecutivo a 16,8 miliardi di euro in termini lordi, superiori alle attese che indicavano un aumento di 15,7 miliardi. A gennaio, la prima economia europea ha registrato un saldo positivo della bilancia commerciale di 13,6 miliardi di euro in termini lordi. In Francia, invece, il disavanzo commerciale è aumentato da 5,5 miliardi di gennaio a 6 miliardi di febbraio a causa di un forte calo delle esportazioni, che non è stato compensato dall'andamento delle importazioni, mentre il disavanzo pubblico francese è aumentato a 2,9 miliardi di euro a fine febbraio portandosi su base annua a 27,1 miliardi. In Gran Bretagna, invece, la produzione industriale nel ha registrato, a febbraio, una crescita dell'1% rispetto al mese di gennaio ma un calo del 2,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
In mattinata, intanto, l'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso praticamente invariato a causa di prese di beneficio causate dal timore per il forte calo dello yen. Alla chiusura l'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha lasciato sul terreno lo 0,24% per finire a 13.192,35 punti. Ha toccato brevemente i 13.331 punti in apertura, ma poi ha invertito la rotta. L'indice Topix ha guadagnato 0,03% (0,30%) per chiudere a 1.102,04 punti. In Asia scende l'inflazione in Cina a marzo: si ferma al 2,1% dal 3,2% di febbraio.
Rialzi diffusi, infine, per le materie prime: l'oro recupera un punto percentuale a New York alla chisura delle Borse europee e quota a 1,586 dollar l'oncia. Acquisti anche sul petrolio: il Wti guadagna 10 cent a 93,18 dollari.
(09 aprile 2013)
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