mercredi 10 avril 2013




Asta Bot da record: rendimenti ai minimi.
Spread sotto 300 punti, Milano guadagna il 3%

Il Fondo monetario (Fmi) ha invitato gli istituti mondiali a sostenere la ripresa economica: "L'inflazione non è un problema". L'invito è stato accolto dalla Banca centrale giapponese e Usa, che rilancia il piano di acquisto di bond da 85 miliardi al mese. Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Bce. Tokyo chiude ai massimi dall'agosto 2008

di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - Il Tesoro conclude un'asta di Bot da record e lo spread ritraccia sotto la soglia psicologica di 300 punti, così Piazza Affari può festeggiare con un rialzo di tre punti percentuali. L'Italia ha collocato Bot a 3 e 12 mesi con domanda in aumento e calo dei rendimenti: sulla scadenza più breve (tre miliardi di titoli assegnati), è stato toccato il minimo storico allo 0,243% dallo 0,765% dell'asta di ottobre 2012. Venduti anche tutti gli 8 miliardi di titoli a un anno, con un rendimento medio calato allo 0,922% dall'1,280% di marzo. A dimostrazione che per gli investitori il rischio Italia è in diminuzione - e in attesa che domani vengano collocati Btp a 10 anni - lo spread, il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e tedeschi, è sceso sotto i 300 punti base. Sull'andamento dell'obbligazionario, ha influito anche lo spostamento di capitali dal Giappone e la diversificazione rispetto agli investimenti azionari.

Segnali confortanti sono giunti dal superindice Ocse, secondo cui l'economia italiana sta per vivere una "svolta positiva", in un contesto in cui la crescita "si sta risollevando in tutte le maggiori economie": a febbraio l'Italia ha fatto registrare un aumento dello 0,13% su base sequenziale. Indicazioni positive per l'Italia sono poi arrivate dal commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, che ritiene "molto probabile" l'uscita del Paese dalla procedura sul deficit eccessivo.

Le Borse, galvanizzate anche da Wall Street, accelerano così nel finale. A cominciare da Milano, dove Piazza Affari chiude in rialzo del 3,19%. Francoforte segue a +2,27%, poi Parigi +1,99% e Londra a +1,17%. Il comparto bancario è stato protagonista di giornata e anche in Italia gli istituti hanno trascurato l'allarme della Ue sui rischi di contagio. Tra i singoli titoli si mette in luceFiat, dopo l'assemblea sui conti 2012. Bene anche Autogrill, che a maggio affronterà in cda la scissione delle attività di food e retail. L'euro chiude stabile a 1,3082 dollari, dopo aver toccato un massimo da un mese sul biglietto verde a quota 1,3121. Lo yen ha aggiornato il minimo da quattro anni sul dollaro a 99,72 e il picco negativo da tre anni sull'euro a 130,50. Bene anche Wall Street: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones avanza dello 0,9% e lo S&P500 - che ha aggiornato il record storico intraday - dell'1,1%. Fa ancora meglio il Nasdaq, che sale dell'1,7%.

Sostiene le quotazioni anche il Fondo monetario internazionale che invita le Banche centrali di tutto il mondo a non mollare la presa e a continuare la loro azione a sostegno della ripresa economica. Immediata la replica da parte della Bank of Japan e della Fed, che ha pubblicato i verbali della riunione di marzo e continua - pur con spaccature interne - il programma d'acquisto di bond da 85 miliardi di dollari. Dalle minute emerge una certa fiducia nell'andamento economico. D'altra parte anche la Bce, la scorsa settimana, ha ribadito di essere pronta a nuovi interventi straordinari "se necessario": "Valutiamo con attenzione la situazione" aveva detto il presidente Mario Draghi spiegando che - in questo momento - l'inflazione non rappresenta un problema.

Dagli Stati Uniti arrivano segnali positivi sul fronte dell'accensione dei nuovi mutui (+4,5%), mentre in Europa si guarda alla produzione industriale italiana di febbraio: è scesa dello 0,8% mensile e del 7,6% annuo, che diventa -3,8% se si corregge il dato per effetti di calendario. Torna a crescere, invece, quella francese: +0,7% a febbraio, sopra le attese, ma il segno è negativo nel raffronto sui dodici mesi (-2,5%). Sprofonda, infine, in Spagna con il -6,5% annuale. Non preoccupa, invece, il calo della bilancia commerciale della Cina in deficit di 664 milioni di dollari a marzo, a fronte di un atteso surplus di 15,4 miliardi di dollari anche perché l'export avanza del 10%, contro il +14,1% dell'import, a dimostrazione che la domanda interna comincia a guidare l'economia.

In mattinata, la Borsa di Tokyo ha terminato gli scambi in rialzo dello 0,73% e si attesta ai massimi di agosto 2008, in scia all'indebolimento dello yen, effetto della manovra di allentamento monetario "qualitativo e quantitativo" deciso la scorsa settimana dalla Bank of Japan. L'indice Nikkei, malgrado le turbolenze causate nell'area dai rischi di nuove provocazioni da parte della Corea del Nord, guadagna 95,78 punti, attestandosi a quota 13.288,13.

Sul fronte delle materie prime l'oro cede l'1,2% a 1.569 dollari l'oncia, mentre il petrolio scende sotto i 94 dollari al barile (-0,2%).
(10 aprile 2013)


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