jeudi 11 avril 2013


Investimenti pubblici e tanta liquidità
così Usa e Giappone spingono la crescita

Il treno della ripresa segue il ritmo di Washington e Tokyo, mentre l'Europa sta a guardare L'Europa del rigore anti-deficit ultima nel "mondo a tre velocità"dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI


NEW YORK - IL FONDO monetario parla di un "mondo a tre velocità": quella europea è l'ultima. Barack Obama torna a temere per le sorti dell'euro, manda in missione speciale il suo segretario al Tesoro, ma non smuove la Germania. Intanto i mercati vivono un'euforia ingannevole di cui lo spread italiano è il simbolo più vistoso. Questo spread ai minimi per un paese che non riesce a formare un nuovo governo da 48 giorni, è l'equivalente del "cane che non abbaiò" per Sherlock Holmes. Da qui si può cominciare il viaggio nelle divergenti terapie per la ripresa economica. Perché lo spread italiano è la conseguenza di eventi che stanno accadendo dalla parte opposta del pianeta, una rivoluzione chiamata Japanomics.

La banca centrale di Tokyo sta cercando di svegliare dal torpore un'economia depressa da vent'anni di stagnazione (attenti: de te fabula narratur, il prossimo Giappone siamo noi). Per riuscirci Tokyo ricorre a una strategia spregiudicata, un esperimento di iperattivismo monetario, con l'obiettivo apertamente dichiarato di "fabbricare inflazione". Stampar moneta senza limiti, comprare bond al ritmo di 70 miliardi al mese, far crollare il valore dello yen, tutto l'opposto di ciò che insegnavano i manuali delle banche centrali dagli anni Settanta in poi.

La rivoluzione copernicana 
riceve la benedizione del Fondo monetario internazionale, anch'esso in preda a una revisione delle sue dottrine tradizionali, e ormai convinto che "a mali estremi, estremi rimedi" (...)

L'ARTICOLO INTEGRALE SU REPUBBLICA IN EDICOLA O REPUBBLICA+
(11 aprile 2013)


Aucun commentaire: