Spread sotto 150 punti, tasso minimo per i Ctz.
Milano chiude in volata (+1,3%) con Wall Street
Dopo un avvio fiacco, ripartono gli acquisti trainati dalla disponibilità di Draghi a usare strumenti innovativi per combattere la deflazione Ue. Milano chiude in rialzo dell'1,3%, S&P500 e Dow Jones a nuovi record. Rally dei bond inarrestabile: il differenziale tra Btp e Bund cala ancora e il Tesoro centra il nuovo minimo storico nell'asta Ctz. Roma paga il debito meno di Londra
di RAFFAELE RICCIARDI
MILANO - I mercati azionari internazionali chiudono un'altra giornata di rialzi dopo un avvio in rosso, trainati dalla fiducia in Mario Draghi: il numero uno della Bce, nella sua ultima uscita pubblica a Jackson Hole, ha usato toni da "colomba" aprendo alla prospettiva di un intervento massiccio dell'Eurotower (un quantitative easing in stile Fed, tutti pensano) per sostenere l'economia e combatter la deflazione. Parole che sono bastate ad accendere l'entusiasmo dei mercati e a spegnere le preoccupazioni legate ai dati tedeschi negativi.
La propensione alla fiducia verso Francoforte ha portato a un rally del comparto obbligazionario, con la periferia dell'Eurozona - Italia compresa - a beneficiarne anche oggi. Il dividendo viene raccolto subito dal Tesoro, che al ritorno alle emissioni dopo l'estate centra il minimo storico di rendimento per i Ctz biennali.
Come da attese, l'Italia ha raccolto 3 miliardi di euro riconoscendo agli investitori un rendimento annuo lordo dello 0,326%. Si tratta del nuovo minimo storico. Nonostante questa nuova discesa, il tasso reale di interesse a due anni resta ampiamente positivo (+0,22%) rispetto alla Germania dove viaggia da tempo in territorio negativo. Un fenomeno che, in situazione di deflazione, scoraggia la spesa per investimenti a favore della rendita. Ed aumenta il peso reale del debito pubblico. Qualche benificio per i conti arriva comunque dal calo del costo medio, rappresentato dal restringimento dello spread tra Btp e Bund. Il differenziale
La propensione alla fiducia verso Francoforte ha portato a un rally del comparto obbligazionario, con la periferia dell'Eurozona - Italia compresa - a beneficiarne anche oggi. Il dividendo viene raccolto subito dal Tesoro, che al ritorno alle emissioni dopo l'estate centra il minimo storico di rendimento per i Ctz biennali.
Come da attese, l'Italia ha raccolto 3 miliardi di euro riconoscendo agli investitori un rendimento annuo lordo dello 0,326%. Si tratta del nuovo minimo storico. Nonostante questa nuova discesa, il tasso reale di interesse a due anni resta ampiamente positivo (+0,22%) rispetto alla Germania dove viaggia da tempo in territorio negativo. Un fenomeno che, in situazione di deflazione, scoraggia la spesa per investimenti a favore della rendita. Ed aumenta il peso reale del debito pubblico. Qualche benificio per i conti arriva comunque dal calo del costo medio, rappresentato dal restringimento dello spread tra Btp e Bund. Il differenziale
Quanto all'agenda macroeconomica, negli Usa si segnala il balzo degli ordinativi di beni durevoli: +22,6% mensile a luglio, sopra le attese per un +7,5%, grazie ai 324 aerei chiesti a Boeing. Ancora in salitai prezzi delle case a giugno, +8,1% annuo nelle venti città principali, ma in rallentamento sul mese precedente. Salgono, infine, più delle aspettative l'indice manifatturiero della Fed di Richmond, a 12 punti, e la fiducia dei consumatori di agosto, a 92,4 punti. L'Ocse certifica intanto che il Pil italiano del secondo semestre è l'unico in calo (-0,3%) tra i G7. La scena, in una giornata priva di spunti macro eclatanti per il Vecchio Continente, torna per l'Ucraina: il vertice di Minsk tra le parti in causa (Kiev, Mosca, Bruxelles) potrebbe portare a una distensione dopo le battaglie e gli sconfinamenti di tank degli ultimi giorni.
L'euro si stabilizza dopo esser stato sotto pressione per la serie di dati negativi sull'economia tedesca e sull'effetto attesa per le prossime mosse della Bce. La moneta unica europea passa di mano a 1,32 dollari dopo aver toccato un minimo a 1,3178 dollari, livello più basso dal settembre 2013.
In questo contesto, i mercati Ue migliorano con il procedere degli scambi e il sostegno degli investitori Usa:Londra, ieri chiusa per festività, aggiunge lo 0,7% finale, Francoforte sale dello 0,82%, Parigi dell'1,18% e Milano chiude con un balzo dell'1,33%. Andamento ancora in rialzo per Wall Street: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones (+0,4%) segna il nuovo record intraday, il Nasdaq fa +0,24% e lo S&P500 (+0,3%) si rafforza sopra quota 2mila punti. In evidenza Burger King, che ha concluso un'acquisizione miliardaria in Canada con la quale diventa terza catena al mondo di fast food e sposta la fiscalità in un regime più favorevole.
A Piazza Affari si guarda sempre a Telecom Italia: si avvicina il cda che dovrà discutere il piano per arrivare alla brasiliana Gvt, aprendo il capitale ai francesi di Vivendi come contropartita principale. Intanto è previsto in giornata un nuovo summit tra Cesar Alierta, numero uno di Telefonica, e Vicent Bolloré, presidente e socio di Vivendi. Il vertice potrebbe servire per presentare al finanziere bretone la nuova offerta del gruppo iberico sul gruppo Gvt, in concorrenza proprio con Telecom. Bene sia Autogrill che Wdf: secondo le sale operative beneficiano dell'affievolirsi dell'ipotesi di un passaggio dell'ad Gianmario Tondato da Ruos a Luxottica e si riprendono alla grande dopo i minimi di inizio agosto.
In mattinata si è registrata la chiusura negativa alla Borsa di Tokyo, sulla scia dei realizzi innescati dal rafforzamento dello yen. L'indice Nikkei-225 ha terminato la giornata in flessione dello 0,59% a 15.521 punti. Dati opachi anche dal fronte macro: l'indice che misura la fiducia delle imprese in Giappone ha mostrato ad agosto una flessione a 47,7 punti dai 48,7 punti della precedente rilevazione. Gli analisti si aspettavano un dato a 49,5 punti. Shinzo Abe, il primo ministro conservatore giapponese, ha confermato poi che farà il rimpasto di governo la prossima settimana, per cercare di rilanciare popolarità e azione politica.
Quanto alle materie prime, il petrolio a ottobre aumenta dello 0,7% a 94 dollari al barile. L'oro a dicembre aumenta dello 0,8% a 1.290 dollari l'oncia.
(26 agosto 2014)
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