Settimana decisiva per i tassi Bce.
Borse in rialzo, occhi anche sulla Fed
Richard Fisher, governatore della Federal Reserve di Dallas, chiede di porre fine agli stimoli straordinari "appena possibile". Ma Bullard, governatore si St. Louis, è contrario. Acquisti nel Vecchio Continente in attesa dell'Eurotower: giovedì l'annuncio sul costo del denaro, probabile uno scontro con la Germania che non vuole tagliarlo ulteriormente. L'euro debole, lo spread sopra 240 punti
di RAFFAELE RICCIARDI
MILANO - Il presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher, è convinto che la Federal Reserve debba porre fine agli stimoli straordinari (85 miliardi di dollari di bond governativi o ipotecari acquistati ogni mese) "appena possibile". La pensa diversamente il collega di St. Louis, James Bullard, che non si rinnega e spiega: "Non c'è nessuna fretta di avviare il tapering, perché l'inflazione è bassa". Proprio sulla scorta della dinamica dei prezzi e del rischio deflazione, in Europa la Bce potrebbe decidere di rafforzare nuovamente la sua azione tagliando i tassi di interesse, già al minimo storico. Il tema del costo del denaro sarà oggetto delle riunioni dei prossimi giorni, il cui esito verrà annunciato giovedì, e durante le quali potrebbe tornare ad aprirsi la frattura con la quota tedesca dell'Eurotower: Berlino teme che un'ulteriore sforbiciata al costo del denaro possa impattare di nuovo sul rendimento dei suoi fondi pensione.
In questo contesto i listini europei avviano la settimana in terreno positivo. A Piazza Affari, il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,76% mantendosi oltre quota 19mila punti.Fiat riprende fiato dopo i recenti cali nel giorno di annuncio delle immatricolazioni,
positive per il momento in Francia. Scatta Indesit sull'ipotesi che sia partita la caccia a un partner internazionale; acquisti anche su Mps per il possibile interessamento di investitori internazionali sulle quote della Fondazione. Gli altri listini sono in linea: Il Dax di Francoforte guadagna lo 0,33%, il Cac 40 di Parigi sale dello 0,36%, l'Ftse 100 di Londra cresce dello 0,43%. Occhi puntati sul comparto bancario, con i big del settore europeo come Hsbc che iniziano a rilasciare i conti trimestrali. Tra i titoli sotto pressione finisceRyanair: per la prima volta in cinque anni il vettore low-cost ha tagliato le stime sull'esercizio in corso. Lospread tra Btp e Bund, intanto, si porta sopra 240 punti base, con i decennali italiani che rendono il 4,1% sul mercato secondario, dieci punti base in più rispetto agli omologhi titoli spagnoli. Intanto il Tesoro ha fissato al 2,15% il rendimento minimo dei Btp Italia in asta da domani all'otto novembre.In questo contesto i listini europei avviano la settimana in terreno positivo. A Piazza Affari, il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,76% mantendosi oltre quota 19mila punti.Fiat riprende fiato dopo i recenti cali nel giorno di annuncio delle immatricolazioni,
Negli Stati Uniti, Wall Street è poco mossa nonostante le fortissime vendite su Blackberry, che ha interrotto all'improvviso il processo di vendita dopo che Fairfax non è riuscita a raccogliere i capitali necessari per completare l'operazione. Il Dow Jones è invariato come l'S&P 500, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,2%.
L'euro chiude in lieve rialzo a 1,3510 dollari e 133,25 yen. Gli acquisti, legati alla positiva lettura dell'indice Pmi dell'Eurozona, sono frenati dalle attese che la Bce riduca i tassi di interesse, alla luce di un calo dell'inflazione che lascia aperto lo spazio a un'ulteriore allentamento monetario. Stabile a 98,60 il cambio dollaro/yen. Sul fronte macro si registra infatti il lieve calo per l'indice Pmi manifatturiero italiano: a ottobre si è attestato a 50,7 punti, dai 50,8 del mese precedente e contro attese per quota 51. Un dato sopra la soglia di 50 punti indica comunque la crescita economica, anche se secondo le previsioni dell'Istatsu Pil e disoccupazione questa sarà a dir poco flebile nel 2014. Il Pmi manifatturiero dell'intera Eurozona è salito a ottobre a 51,3, poco superiore a 51,1 di settembre. Negli Stati Uniti, invece, l'indice Ism sull'attività economica nell'area di New York è salito a 59,3 punti in ottobre dai 53,6 di settembre. Segnali di crescita sono arrivati anche dagli ordini all'industria americana, che in settembre sono saliti dell'1,7%; sono però state mancate le previsioni degli analisti per un +1,8%.
In mattinata le Piazze asiatiche hanno trattato deboli, con due azioni in ribasso per ogni titolo positivo, pagando le parole di Fisher. Secondo il governatore di Dallas è necessario che la Banca centrale Usa torni a dirigere la politica economica attraverso la leva dei tassi, che comunque resteranno bassi a lungo. Come nota a Bloomberg lo strategist Chris Weston da Melbourne, nelle parole di Fisher "si vede un cambio di retorica da parte della Fed", tanto che "sempre più persone sottolineano i costi del quantitative easing". LaBorsa di Tokyo è rimasta chiusa per una festività nazionale della Cultura, con l'indice Nikkei fermo al -0,88% con il quale aveva chiuso venerdì scorso. Deboli Sidney (-0,38%), Seul (-0,7%) e Hong Kong (-0,26%), mentre Shanghai riesce a terminare gli scambi invariata. La settimana è comunque importante per l'area asiatica, caratterizzata da un summit dei leader del partito comunista cinese nel quale si parlerà molto di andamento economico e riforme strutturali.
Sul fronte delle materie prime, si registra una leggera ripresa per l'oro, con i future a dicembre che salgono dello 0,3% a New York a 1.317 dollari l'oncia; il petrolio è in calo a New York, dove le quotazioni perdono lo 0,1% a 94,4 dollari al barile.
(04 novembre 2013)
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