Merkel incontra Draghi e mette all'angolo l'austerity: sostegno alla Bce
Colloquio a Berlino tra il governatore dell'Eurotower, fresco di annuncio del taglio dei tassi e delle nuove iniezioni di liquidità, e la cancelliera. Dal vocabolario della leader tedesca sparisce il richiamo al rigore di bilancio, implicito supporto alle politiche della Banca centrale e apertura alle richieste di Renzi
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
BERLINO - Le misure eccezionali di sostegno all'economia adottate la settimana scorsa dalla Banca centrale europea indicano che l'Eurozona non ha ancora completato il superamento della sua crisi. Lo ha detto oggi pomeriggio la cancelliera federale Angela Merkel dopo il suo vertice del tardo mattino qui a Berlino con il presidente della Bce, Mario Draghi. E' una piccola frase, quella della Merkel, ma il messaggio è chiarissimo: appoggio a Draghi, e indirettamente a Matteo Renzi e agli altri capi dell'esecutivo dell'Eurozona che chiedono più sforzi per la ripresa economica e la lotta alla disoccupazione, specie quella giovanile.
Il vertice informale tra la cancelliera e il numero uno della Eurotower era previsto da tempo. Ma data la situazione nell'Unione europea e specie nell'Eurozona - tra crescita debole quasi ovunque, moltissimi giovani senza lavoro tranne che in Germania e pochi altri paesi, e volo dei populisti di destra alle elezioni europee - ha trasformato un incontro di routine in un consulto di crisi. Angela Merkel ha continuato: "Abbiamo discusso del necessario contributo dei poteri politici al superamento della crisi. E questo contributo deve consistere nella prosecuzione delle riforme avviate. Dunque, appoggio implicito a linee di politica economica come quella dell'attuale governo italiano e no sia alla sostanziale inerzia della Francia di Hollande sia alle promesse di spesa facile
Il vertice informale tra la cancelliera e il numero uno della Eurotower era previsto da tempo. Ma data la situazione nell'Unione europea e specie nell'Eurozona - tra crescita debole quasi ovunque, moltissimi giovani senza lavoro tranne che in Germania e pochi altri paesi, e volo dei populisti di destra alle elezioni europee - ha trasformato un incontro di routine in un consulto di crisi. Angela Merkel ha continuato: "Abbiamo discusso del necessario contributo dei poteri politici al superamento della crisi. E questo contributo deve consistere nella prosecuzione delle riforme avviate. Dunque, appoggio implicito a linee di politica economica come quella dell'attuale governo italiano e no sia alla sostanziale inerzia della Francia di Hollande sia alle promesse di spesa facile
"Sarà anche importante - ha detto ancora la cancelliera - orientare la discussione nell'ambito dell'Unione europea sui compiti sui quali dovremo concentrarci nei prossimi cinque anni per migliorare la competitività del vecchio continente e dell'Eurozona e creare nuovi posti lavoro". Significativamente, dalle parole di Angela Merkel è assente il tradizionale richiamo tedesco alla priorità al rigore a oltranza, al rispetto dei vincoli del patto di stabilità e dei trattati di Maastricht o al pericolo di un allentamento della disciplina della spesa pubblica. Non a caso Merkel ha sottolineato di non voler commentare le scelte della Bce perché ne rispetta pienamente l'indipendenza. Quindi - dopo il primo storico appoggio della Bundesbank alle scelte anti- deflazione di Draghi la settimana scorsa - sostegno a "super Mario" anche da parte della cancelliera. La quale con le sue parole ha sostanzialmente preso le distanze dagli attacchi lanciati alla Bce da molti commentatori ed economisti tedeschi e anche da qualche politico di qui.
Attacchi secondo cui la Eurotower con i tassi al minimo storico danneggerebbe i risparmiatori o riaprirebbe la porta al pericolo di inflazione. Giovedì scorso il direttorio Bce aveva tagliato i tassi al minimo storico allo 0,15 per cento e introdotto per la prima volta un tasso negativo per le banche d'affari che preferiscono depositare la loro liquidità presso l'Eurotower stessa anziché concedere più crediti all'economia reale.
(11 giugno 2014)
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