mercredi 19 mars 2014

FED

Le Borse aspettano le mosse della Fed.
Lo spread si stabilizza sotto 180 punti

Finisce oggi la due giorni di riunioni del Fomc chiamato a decidere sul tapering Usa: il taglio agli stimoli monetari. Mercati guardinghi in attesa del primo discorso del presidente Janet Yellen: Milano chiude a -0,2%. Le tensioni in Crimea non preoccupano più gli investitori: in calo l'oro, misto il petrolio

MILANO - Mosca non arretra di un passo. Il presidente Vladimir Putin ha firmato ieri il decreto che ratifica l'annessione della Crimea alla Russia. Un passaggio quasi formale dopo il referendum che domenica scorsa ha chiesto l'indipendenza dell'Ucraina. Eppure i mercati non fanno una piega. Dopo aver scontato le tensioni tra Mosca e Kiev nelle ultime settimane con pesanti perdite, gli investitori sembrano aver dimenticato la penisola asiatica per concentrarsi di nuovo sull'economia. In questo senso c'è grande attesa per il primo intervento, questa sera, di Janet Yellen: il nuovo presidente della Federal Reserve parlerà ai mercati al termine della riunione di due giorni del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana.

Il Fomc è chiamato a decidere sul costo del denaro e sul tapering: la progressiva riduzione di stimoli monetari all'economia. Gli acquisti di bond e titoli tossici sul mercato è già stato ridotto a 65 miliardi di dollari al mese. Oggi potrebbe calare a 55 miliardi: tutto dipenderà da come i banchieri americani interpreteranno i segnali in arrivo dall'economia a stelle e strisce.

In attesa di questa sera a Milano, Piazza Affari chiude in rosso una giornata debole con il -0,29% e in linea con le altre Borse del Vecchio Continente con l'eccezione del Dax e dell'Ibex. Parigi cede alla fine lo 0,12%, Londra chiude in negativo dello 0,49% mentre Francoforte sale dello 0,37%
Madrid dello 0,42%. Si stabilizza a quota 178 punti base lo spread, mentre i Btp rendono sul mercato secondario il 3,38%.Tra i titoli sotto osservazione a Milano Snam, che ha presentato il nuovo piano industriale, e Mps dopo che la Fondazione ha ceduto a Borse chiusa il 12%. In casa Telecom, invece, Giuseppe Recchi (Eni) va verso la presidenza. Dopo la buona performance di ieri, ma soprattutto in attesa di Yellen, Wall Street è cauta: quando in Europa terminano gli scambi l'indice Dow Jones è invariato come l'S&P 500, mentre il Nasdaq è in calo dello 0,1%.

In mattinata, chiusura in leggera crescita per la Borsa di Tokyo. L'indice Nikkei ha guadagnato lo 0,36% chiudendo a quota 14.462 punti. L'indice più esteso Topix ha ceduto lo 0,14%. Anche in Asia, dunque gli investitori hanno reagito senza scossoni agli sviluppi della crisi in Crimea. L'euro chiude stabile sopra 1,39 dollari. La moneta unica europea passa di mano a 1,3912 dollari e a 141,25 yen.

Sul fronte delle materie prime continua la discesa delle quotazioni dell'oro sull'onda delle minori tensioni in Ucraina ed in attesa delle decisioni della Fed; i future ad aprile si attestano in calo di oltre un punto percentuale a 1.341 dollari l'oncia alla chiusura dei mercati europei. Sempre a New York, il petrolio Wti viaggia in rialzo dello 0,2% a un passo da 100 dollari al barile, mentre il Brent arretra dello 0,65% in area 106 dollari.
(19 marzo 2014)

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