mercredi 26 février 2014

Europa in rosso

Tassi Bot al minimo storico: 0,455%.
Europa in rosso, in Cina torna tensione

La differenza tra il rendimento di Btp e Bund tedeschi verso quota 190 punti base. Dopo la buona asta di Ctz, il Tesoro piazza 8,5 miliardi di titoli semestrali e centra le attese per un rendimento al nuovo minimo storico sotto lo 0,5%. Mercati azionari deboli, a Pechino timori sul credito e sullo yuan, ma Wall Street rimbalza

MILANO - Il governo di Matteo Renzi ha incassato la fiducia anche della Camera e la reazione quasi unanime al suo discorso programmatico è stata improntata all'approvazione delle idee, ma al dubbio sulle coperture economiche delle misure proposte. Il neo presidente del Consiglio ha mostrato i muscoli, dicendo che l'Italia non si farà dettare la linea dall'Europa, ma già tra pochi giorni (il 5 marzo) il Belpaese sarà sul "banco degli imputati" della Commissione di Bruxelles, insieme alla Germania, chiamata a giudicare i progressi sul deficit italiano e gli equilibri dei flussi della domanda per Berlino.

I mercati hanno reagito positivamente all'insediamento del nuovo esecutivo, portando i tassi dei Ctz messi in asta ieri ai minimi storici. Oggi un nuovo segnale positivo, ancora più importante visto la natura dei titoli messi in asta, è arrivato dai Bot: il Tesoro ha collocato gli 8,5 miliardi in asta e il rendimento medio è sceso sotto la soglia dello 0,5% per la prima volta dall'introduzione dell'euro attestandosi su 0,455%, da 0,59% dell'asta di gennaio. In leggero calo il rapporto di copertura a 1,44 da 1,52 di gennaio. Non si sentono quindi tensioni
per le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che aveva lanciato l'ipotesi di alzare le imposizioni sui Bot; proprio sui titoli di Stato, per altro, Renzi ha chiarito che non ha intenzione di tassare unicamente il risparmio del retail, ma pensa piuttosto a una revisione dell'imposizione sulle rendite finanziarie nel suo complesso. Via invece all'accelerata sui rimborsi dei debiti della Pubblica amministrazione, per il tramite della Cdp, mentre prosegue la spending review di Carlo Cottarelli. Lospread tra Btp e Bund tedeschi in calo in area 190 punti base, avvicinando la parità con i Bonos spagnoli, con il titolo decennale italiano che rende il 3,53% sul mercato secondario ai minimi dal gennaio 2006.

Al di là delle questioni domestiche, il momento di stallo dei listini si spiega con una particolare situazione internazionale e con l'attesa per dati sensibili in arrivo nei prossimi giorni. In Cina si riacuiscono invece le tensioni: da una sorprende la debolezza dello yuan, che è sceso ai minimi dal luglio scorso. Dall'altra si riacuiscono i timori sulla qualità del credito emesso con grande facilità dalle banche, che ora non si fidano né delle industrie né tra di loro. Intanto i titoli di Stato dei Paesi periferici dell'Ue continuano a beneficiare dello spostamento della liquidità dagli emergenti verso i mercati più maturi, ma in grado di offrire buoni rendimenti proprio come Italia e Spagna.

L'attenzione degli investitori si è concentrata oggi sulla rilevazione del Pil del Regno Unito, che nel quarto trimestre è salito dello 0,7% e del 2,7% annuo, mentre in Italia l'Istat ha diffuso i dati sui salari contrattuali. Negli Stati Uniti le richieste di mutui sono calate dell'8,5%, mentre la vendita di case nuove (+9,6% ampiamente sopra il consensus) ha dato fiato ai listini di Wall Street: il Dow Jones sale dello 0,2%, l'S&P 500 dello 0,3% e il Nasdaq aggiunge mezzo punto percentuale L'euro è in lieve calo sul dollaro: la moneta unica europea passa di mano a 1,3671 e a 139,82 yen.

Piazza Affari il Ftse Mib vive una giornata incerta e lima in chiusura lo 0,37%. Tra i singoli titoli si guarda ancora al comparto delle Popolari, ieri premiato dagli acquisti che hanno fatto volare Bpm; oggi il Banco Popolare ha annunciato l'incorporazione di Italease. Occhio al comparto del lusso, punito a livello globale da un report del Crédit Suisse, mentre UnipolSai strappa al rialzo dopo il consiglio d'acquisto di Goldman Sachs ed Equita. Allineati in rosso anche gli altri listini europei: Londra arretra dello 0,46%, Francoforteha perso lo 0,39% e Parigi ha ceduto lo 0,4%.

In mattinata, la Borsa di Tokyo non è riuscita a tenere i 15mila punti del Nikkei, che ha segnato una flessione finale dello 0,54% appesantito dal calo della fiducia dei consumatori degli Stati Uniti e dal lieve rimbalzo dello yen. Per le materie prime, a New York ll contratto ad aprile del petrolio cresce dello 0,4% a 102,28 dollari al barile. L'oro con la stessa scadenza segna un -0,8% a 1.333 dollari l'oncia.
(26 febbraio 2014)

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