mercredi 12 février 2014

Las bolsas europeas suben

Le Borse europee in rialzo dopo la Fed.
Asta Bot: rendimenti al minimo storico

Dopo le rassicurazioni del neo presidente Yellen sulla ripresa, la Camera ha approvato senza condizioni la sospensione al tetto del debito fino al 16 marzo 2015. Il Tesoro assegna 8 miliardi di titoli a un anno: i tassi scendono allo 0,676%. Delude la produzione industriale Ue. Tokyo chiude in rialzo in scia a Wall Street

MILANO - I mercati europei consolidano i rialzi delle ultime sedute in scia ai rassicurati segnali della Federal Reserve, emersi ieri nell'audizione davanti al Congresso Usa del neo presidente Janet Yellen che ha confermato la ripresa degli Stati Uniti e la politica monetaria espansiva del suo predecessore. A preoccupare la Fedè soprattutto il mercato del lavoro "lungi dall'essere in recupero" per l'alto numero di disoccupati e temporanei: i tassi quindi non saliranno fino a quando non calerà la disoccupazione. Altri segnali positivi arrivano dalla Camera Usa che ha approvato senza condizioni una sospensione del tetto del debito fino al 16 marzo del 2015. Una mossa di distensione dei Repubblicani nei confronti del presidente Barack Obama, ma che soprattutto evita lo spettro di nuove crisi e minacce di default degli Stati Uniti, dopo che un precedente compromesso temporaneo lo scorso ottobre per sospendere il tetto era scaduto il 7 febbraio: il governo avrebbe esaurito le manovre contabili per far fronte a tutti i suoi impegni entro il 27 febbraio.

E così Wall Street si muove contrastata dopo i buoni risultati di ieri. Il Dow Jones cede lo 0,3%, l'S&P 500 è invariato, mentre il Nasdaq recupera lo 0,2%. Segnali positivi arrivano dall'Italia. Il Tesoro ha collocato tutti gli 8 miliardi di euro di Bot a un
anno con il rendimento medio in discesa al minimo storico dello 0,676% dallo 0,735% dell'asta di gennaio. In rialzo la domanda con il rapporto di copertura salito a 1,63 da 1,45 precedente. I mercati non si sono dunque lasciati condizionare dalle tensioni sulla tenuta del governo Letta. Stabile a quota 200 punti lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni, mentre il tasso dei titoli decennali è al 3,7%.

In questo contesto a Milano Piazza Affari accelera e chiude in rialzo dell'1,3% oltre quota 20.100 punti, mentre finisce sotto i riflettori Fiat dopo il taglio al rating deciso ieri da Moody's. Nel resto del Vecchio continente Londra ha chiuso in parità, Francoforte dello 0,65% e Parigi dello 0,52%. L'euro chiude in calo a 1,3587 dollari.

Sul fronte macro economico, si registra il calo della produzione industriale dell'Eurozona scesa a dicembre dello 0,7%, mentre si registrano i segnali positivi della bilancia commerciale cinese registra segnali positivi a gennaio. L'export avanza del 10,6% annuale e l'import sale del 10%. L'avanzo commerciale cresce da 23,7 a 31,9 miliardi di dollari. In Giappone, invece, crollano degli 15,7% gli ordini mensili di macchinari a dicembre: un dato che mette in discussione la capacità dell'Abenomics di far ripartire gli investimenti nipponici. Gli analisti si aspettavano una discesa del 4,1%. Nonostante tutto, però, la Borsa di Tokyo ha chiuso gli scambi a +0,56%.

Per quanto riguarda le materie prime, la nuova ondata di freddo che sta coinvolgendo gli Stati Uniti spinge la domanda di combustibili e quindi il prezzo del petrolio: il greggio ha superato nuovamente i 100 dollari al barile, portandosi a 100,36 dollari. Il Brent si attesta invece sopra i 108 dollari. Dopo 5 giorni di rialzo, il prezzo dell'oro è in calo a 1.284,15 dollari, in ribasso dello 0,6%.
(12 febbraio 2014)

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