Putin pronto a tagliare il gas all'Europa se Kiev non paga i debiti
Lo ha reso noto il premier slovacco. La decisione dopo che sono fallite le trattative tra Russia, Ucraina e Ue sul pagamento di 3,5 miliardi di dollari di debiti
BRATISLAVA - Vladimir Putin sarebbe pronto a sospendere da giugno le forniture del gas in Europa, se l'Ucraina non paga il suo debito. Lo ha detto a Bratislava il premier slovacco Robert Fico: "Putin ha informato alcuni paesi Ue, Slovacchia compresa, dell'intenzione di sospendere le forniture del gas dal 1 giugno" se Kiev non paga il debito.
Il motivo della sua decisione è presumibilmente il fatto - ha spiegato Fico - che sono fallite le trattative tra la Russia, l'Ucraina e l'Ue riguardo il pagamento del debito ucraino verso la Russia nell'ammontare di 3,5 miliardi di dollari. "In vista di tali circostanze e in conformità con il contratto, la società russa chiede per il gas fornito in Ucraina i pagamenti anticipati. Dopo il 1 giugno le forniture si limiteranno alle quantità pagate in anticipo dalla società ucraina", ha proseguito citando passaggi della lettera del presidente russo.
L'Ue importa un quarto del gas dalla Russia, di cui la metà attraverso l'Ucraina. I paesi che potrebbero essere minacciati dalla nuova guerra del gas sono soprattutto Romania, Bulgaria, Ungheria, e parzialmente anche la Slovacchia. La Russia ha anche annunciato che da giugno fornirà gas all'Ucraina solo se Kiev pagherà in anticipo.
La comunicazione di Putin sul taglio del gas segue una lettera del Cremlino inviata oggi a Bruxelles: "Ai primi di aprile abbiamo chiesto consultazioni immediate per definire un approccio coordinato per stabilizzare l'economia dell'Ucraina e assicurare forniture e stabili e il transito del gas russo secondo quanto previsto dai contratti", ma "non abbiamo ricevuto alcuna proposta dai nostri partner europei sul modo di stabilizzare la situazione". Nella lettera, Putin chiede alla Ue "più attivismo".
Già in una lettera del 10 aprile, Putin aveva usato toni molto duri anticipando la possibile sospensione dei rifornimenti del gas all'Ucraina e quindi l'uso interno delle forniture dirette invece ai clienti europei.
Il motivo della sua decisione è presumibilmente il fatto - ha spiegato Fico - che sono fallite le trattative tra la Russia, l'Ucraina e l'Ue riguardo il pagamento del debito ucraino verso la Russia nell'ammontare di 3,5 miliardi di dollari. "In vista di tali circostanze e in conformità con il contratto, la società russa chiede per il gas fornito in Ucraina i pagamenti anticipati. Dopo il 1 giugno le forniture si limiteranno alle quantità pagate in anticipo dalla società ucraina", ha proseguito citando passaggi della lettera del presidente russo.
L'Ue importa un quarto del gas dalla Russia, di cui la metà attraverso l'Ucraina. I paesi che potrebbero essere minacciati dalla nuova guerra del gas sono soprattutto Romania, Bulgaria, Ungheria, e parzialmente anche la Slovacchia. La Russia ha anche annunciato che da giugno fornirà gas all'Ucraina solo se Kiev pagherà in anticipo.
La comunicazione di Putin sul taglio del gas segue una lettera del Cremlino inviata oggi a Bruxelles: "Ai primi di aprile abbiamo chiesto consultazioni immediate per definire un approccio coordinato per stabilizzare l'economia dell'Ucraina e assicurare forniture e stabili e il transito del gas russo secondo quanto previsto dai contratti", ma "non abbiamo ricevuto alcuna proposta dai nostri partner europei sul modo di stabilizzare la situazione". Nella lettera, Putin chiede alla Ue "più attivismo".
Già in una lettera del 10 aprile, Putin aveva usato toni molto duri anticipando la possibile sospensione dei rifornimenti del gas all'Ucraina e quindi l'uso interno delle forniture dirette invece ai clienti europei.
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