jeudi 29 mai 2014

Mercados

Asta Btp, tassi giù al minimo storico.
Il Pil Usa rivisto in ribasso al -1%

Piazza Affari è il listino che ha guadagnato di più dopo il voto europeo di domenica. Oggi però la seduta è cauta in attesa della revisione del Pil americano in arrivo nel primo pomeriggio. Il Tesoro vende titoli a cinque e dieci anni, con il rendimento di questi ultimi giù al 3,01%. Dati sotto le attese dagli Stati Uniti, ma Wall Street tiene

MILANO - Continuano le buone notizie per il Tesoro italiano, che dopo aver festeggiato la distensione sul versante dello spread - in scia al netto successo del Pd alle urne, che garantisce l'apprezzata stabilità di governo e dà forza all'azione riformatrice - può oggi incassare la fiducia dei mercati con l'asta di Btp. Il collocamento si chiude infatti con i buoni che registrano i nuovi minimi storici, sia per la scadenza a dieci anni (3,01%) che per quella a cinque anni (1,62%). Venduto l'ammontare massimo, con 2,75 miliardi di Btp quinquennali e 3 miliardi di decennali; la domanda è stata 1,38 volte l'offerta per i quinquennali e 1,32 volte l'offerta per i decennali. Sul mercato sono andati anche 1,75 miliardi di Ccteu con un rendimento questa volta in crescita all'1,38%. Dopo il collocamento, lo spread è comunque stabile a 160 punti base con i decennali che rendono il 2,95% sul mercato secondario.

Sui mercati azionari si registra una seduta debole per le Borse del Vecchio continente, che d'altra parte si avviano al fine settimana dopo consistenti guadagni. Rialzi che hanno conferito a Piazza Affari la palma di regina d'Europa con un balzo del 4% nelle prime tre sedute dell'ottava, proprio in scia al trionfo elettorale del premier Matteo Renzi. Oggi gli investitori sono più guardinghi. Alcuni si lasciano tentare dalle prese di beneficio, altri restano in attesa delle prossime mosse della Bce: giovedì prossimo si riunirà il
direttivo della Banca centrale europea. Il presidente Mario Draghi ha lasciato intedere che in qualche modo interverrà contro la bassa inflazione e la crescita debole.

Non giova all'umore degli investitori il -1% del Pil degli Stati Uniti nel primo trimestre, una revisione peggiore rispetto allo -0,5% messo in conto dagli analisti e al dato iniziale di un +0,1%. L'economia a stelle e strisce era reduce da un +2,6% nel periodo precedente, che potrebbe essere battuto nel trimestre in corso, ma l'inverno rigido ha depresso la ripresa e - secondo le stime - impattato almeno per un -1,4% sul Prodotto. Notizie positive arrivano invece dal fronte del lavoro americano, con le richieste di sussidi per la disoccupazione che calano più delle aspettative a 300mila unità. In Spagna, intanto, sempre nel primo trimestre del 2014 l'economia è cresciuta dello 0,4% rispetto al trimestre precedente: su base tendenziale l'aumento del Pil è stato dello 0,5% e per Madrid si tratta del maggior rialzo del Prodotto da sei anni a questa parte. L'euro chiude stabile a 1,3610 dollari.

In questo contesto a Milano Piazza Affari resta debole nonostante il buon esito dell'asta e in chiusura cede lo 0,35%; anche gli altri listini Ue sono cauti con Francoforte che archivia la seduta senza variazioni comeParigi (-0,02%), mentre Londra tiene a +0,29%. Tra i singoli titoli milanesi il più brillante è Banca Etruria, che fatica a far prezzo e poi schizza del 20% avvicinandosi al prezzo (1 euro) dell'Opa ufficializzata dalla Popolare di Vicenza. Debole Enel, che gli analisti di Citigroup consigliano di vendere, mentre continua a registrare buone performance Telecom Italia.

Il dato sul Pil non incide sugli scambi a Wall Street, dove - alla chiusura dei mercati europei - l'indice Dow Jones sale dello 0,1%, il Nasdaq cresce dello 0,4% e lo S&P avanza dello 0,2%. In mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso piatta. L'indice Nikkei, tuttavia, è avanzato per il sesto giorno consecutivo ed è cresciuto dello 0,07% a 14.681,72 punti.

Sul fronte delle materie prime, nei primi scambi a New York il petrolio Wti viaggia in rialzo dello 0,20% rispetto alla chiusura precedente e tratta a 102,90 dollari al barile. Il prezzo dell'oro è intanto sceso ai minimi da 16 settimane per l'accresciuta propensione al rischio degli investitori. Lo Spot gold arretra a 1.251,50 dollari l'oncia, il minimo dal 4 febbraio scorso.
(29 maggio 2014)

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