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Bernanke, non toccheremo i tassi
"Utilizzare la politica monetaria per cercare di influenzare il dibattito politico sul budget sarebbe altamente inappropriato", senza contare che il ricorso ad argomentazioni del genere "sarebbe probabilmente poco efficace", ha detto Bernanke. Tra l'altro, ha tenuto a precisare il numero uno della Fed, non è accurato dire che le politiche della banca centrale faranno alzare l'inflazione: "i trascorsi della fed per quanto riguarda la stabilità dei prezzi sono eccellenti" e le previsioni future parlano di una situazione altrettanto stabile. Bernanke ha inoltre ribadito che la politica monetaria "non è la cura di tutti i mali", ma è sicuramente utile a sostenere l'economia in una congiuntura difficile e sarà successivamente rivista in modo appropriato. "Abbiamo gli strumenti necessari per eliminare la politica di accomodamento quando sarà necessario" e in modo "ordinato e ponderato", ha detto.
"Riteniamo che una politica monetaria molto accomodante sarà appropriata per un considerevole periodo di tempo dopo che l'economia si sarà rafforzata", afferma Bernanke in un discorso all'Economic Club of Indiana che suona come una replica a chi lo ha accusato di aver aperto la strada all'inflazione e a un incremento della spesa pubblica. La Fed si è impegnata a mantenere tassi bassi fino al 2015 ma questo - spiega Bernanke - non significa che l'economia resterà debole fino al 2015.
La Federal Reserve prevede che l'espansione dell'economia americana proseguirà, ma avverte che la crescita non è ancora abbastanza spedita per ridurre in modo significativo un tasso di disoccupazione ostinatamente alto. Del resto il principale obiettivo della Fed, ha spiegato il suo presidente, è stimolare l'occupazione: "Vorremmo vedere il maggior numero di americani possibile ottenere posti di lavoro e puntiamo a mantenere il tasso di incremento dei prezzi al consumo basso e stabile". Bernanke ha ricordato che il bassissimo costo del denaro negli ultimi anni non ha portato a fenomeni inflazionistici.
I problemi derivati dalla crisi dell'eurozona pesano sull'economia americana e la Federal Reserve continua a monitorare da vicino la situazione europea. Bernanke, sottolineando che "è difficile identificare i punti di svolta in tempo reale", si è comunque detto fiducioso che i Paesi europei faranno fronte ai problemi creati dalla crisi. Più in generale, il numero uno della Fed ha sottolineato che "non è prevista una nuova recessione", ribadendo tuttavia che la crescita è troppo lenta per ridurre il tasso di disoccupazione.
Bernanke, non toccheremo i tassi
anche se l'economia migliorerà
Il presidente della Federal Reserve ha rassicurato i mercati: i tassi rimarranno bassi fino al 2015. L'obiettivo è di ridurre al massimo i problemi legati all'occupazione
MILANO - La Fed manterrà i tassi bassi anche dopo che l'economia si sarà rafforzata. Lo afferma il presidente della Fed, Ben Bernanke, sottolineando che il nuovo round di allentamento monetario aiuterà probabilmente a ridurre il debito federale. La Fed ha gli strumenti per ritirare gli stimoli all'economia quando necessario, ma la "politica monetaria non è una panacea"."Utilizzare la politica monetaria per cercare di influenzare il dibattito politico sul budget sarebbe altamente inappropriato", senza contare che il ricorso ad argomentazioni del genere "sarebbe probabilmente poco efficace", ha detto Bernanke. Tra l'altro, ha tenuto a precisare il numero uno della Fed, non è accurato dire che le politiche della banca centrale faranno alzare l'inflazione: "i trascorsi della fed per quanto riguarda la stabilità dei prezzi sono eccellenti" e le previsioni future parlano di una situazione altrettanto stabile. Bernanke ha inoltre ribadito che la politica monetaria "non è la cura di tutti i mali", ma è sicuramente utile a sostenere l'economia in una congiuntura difficile e sarà successivamente rivista in modo appropriato. "Abbiamo gli strumenti necessari per eliminare la politica di accomodamento quando sarà necessario" e in modo "ordinato e ponderato", ha detto.
"Riteniamo che una politica monetaria molto accomodante sarà appropriata per un considerevole periodo di tempo dopo che l'economia si sarà rafforzata", afferma Bernanke in un discorso all'Economic Club of Indiana che suona come una replica a chi lo ha accusato di aver aperto la strada all'inflazione e a un incremento della spesa pubblica. La Fed si è impegnata a mantenere tassi bassi fino al 2015 ma questo - spiega Bernanke - non significa che l'economia resterà debole fino al 2015.
La Federal Reserve prevede che l'espansione dell'economia americana proseguirà, ma avverte che la crescita non è ancora abbastanza spedita per ridurre in modo significativo un tasso di disoccupazione ostinatamente alto. Del resto il principale obiettivo della Fed, ha spiegato il suo presidente, è stimolare l'occupazione: "Vorremmo vedere il maggior numero di americani possibile ottenere posti di lavoro e puntiamo a mantenere il tasso di incremento dei prezzi al consumo basso e stabile". Bernanke ha ricordato che il bassissimo costo del denaro negli ultimi anni non ha portato a fenomeni inflazionistici.
I problemi derivati dalla crisi dell'eurozona pesano sull'economia americana e la Federal Reserve continua a monitorare da vicino la situazione europea. Bernanke, sottolineando che "è difficile identificare i punti di svolta in tempo reale", si è comunque detto fiducioso che i Paesi europei faranno fronte ai problemi creati dalla crisi. Più in generale, il numero uno della Fed ha sottolineato che "non è prevista una nuova recessione", ribadendo tuttavia che la crescita è troppo lenta per ridurre il tasso di disoccupazione.
(01 ottobre 2012)
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