lundi 26 novembre 2012

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Tutte in rosso le Borse europee
Pessimismo sul vertice per la Grecia

Dopo una settimana di guadagni i listini europei tirano il fiato in attesa che l'Eurogruppo concluda la riunione odierna e, si teme, prenda altro tempo prima di sbloccare la nuova tranche di aiuti per Atene. Male Fiat Industrial dopo la fusione con Cnh. Euro in lieve calo. Petrolio in flessione

MILANO - Seduta in flessione per i mercati azionari europei dopo una settimana di rally e a poche ore dal vertice europeo che probabilmente non riuscirà a sbloccare una nuova tranche di aiuti per la Grecia. Non aiuta il taglio di Morgan Stanley alle stime sulla crescita dell'Italia e così, a Milano, Piazza Affari chiude la seduta in calo dello si muove in calo dello 0,74% con Fiat Industrial che perde il 3% ed è il titolo peggiore del Ftse-Mib dopo l'ufficializzazione della fusione con Cnh, mentre Rcs vola ed entra in asta di volatilità dopo le indiscrezioni sul piano di tagli. Londra perde lo 0,6% con Barclays in calo di 4 punti percentuali dopo che il fondo sovrano del Qatar ha deciso di monetizzare la quota restante di 379 milioni di warrant della banca in suo possesso. Nel resto del Vecchio continente Il Dax di Francoforte cede lo 0,23%, il Cac 40 di Parigi perde lo 0,79%, il Ftse 100 di Londra arretra dello 0,56% e l'Ibex di Madrid lascia sul terreno lo 0,44%. Negli Usa S&P500 e Dow Jones perdono lo 0,7%, male anche in Nasdaq a -0,3%.

A livello macro pesano le tensioni negli Stati Uniti tra il Congresso e la Casa Bianca sul taglio alla spesa per evitare il fiscal cliff che dal prossimo anno potrebbe costare - in imposte - fino a 2.200 dollari. Barack Obama ha chiesto un cambio di passo al Congresso e ha nominato Timothy Geithner, che a breve dovrebbe lasciare il suo incarico di segretario al Tesoro,
capo negoziatore con il Parlamento.

Sul fronte del mercato obbligazionario il differenziale di rendimento tra i Btp decennali italiani e gli equivalenti bund tedeschi continua a restare sotto quota 350 a 334 punti base, grossomodo lo stesso livello raggiunto lo scorso venerdì al termine di una settimana che ha registrato un restringimento del gap di credibilità tra Italia e Germania. L'euro chiude stabile a 1,2962 dollari e 106,47 yen, dopo aver aggiornato il massimo da sette mesi sulla divisa nipponica a 107,13.

Le banche spagnole riceveranno un primo pacchetto di aiuti da 37 miliardi di euro da parte europea. L'importo - ha annunciato il ministro delle Finanze Luis de Guindos al suo arrivo a Bruxelles per la riunione dei ministri della zona euro - sarà utilizzato per le quattro banche nazionalizzate. Gli aiuti rientrano nel pacchetto di 100 miliardi di euro accordato dalla Ue alla Spagna. Le banche nazionalizzate sono Bankia, Novagalicia, Catalunyacaixa e Banca di Valencia.

Seduta in timido rialzo per la Borsa di Tokyo soprattutto grazie all'indebolimento dello yen che favorisce i gruppi nipponici esportatori. L'indice Nikkei ha terminato le negoziazioni a 9.388 Punti, i massimi da fine aprile, segnando un incremento dello 0,24% sulla scia di uno yen calato a 82,30 contro dollaro e a 106,60 contro euro. Giornata da protagonista del listino per Renesas Electronics che ha guadagnato il 16,6% spinto dalle indiscrezioni di stampa che vogliono un fondo speciale statale (Incj) pronto a investire 1,75 miliardi di euro per rilevare i due terzi del capitale del gruppo. La restante partecipazione finirà nelle mani dei costruttori auto Toyota, Nissan e Honda e dei colossi dell'elettronica Panasonic, Canon e Nikon. Attualmente i soci di riferimento di Renesas sono Nec, Hitachi e Mitsubishi Electric. Chiusura negativa per le borse in Cina. L'indice Hang Seng ha terminato a 21861.81 punti, in perdita di 52,17 punti rispetto alla chiusura precedente (-0,24%). Negativa anche Shanghai dove l'indice Composite ha chiuso a 2,017.46 punti, in ribasso di 9,92 punti (-0,49%).

Il petrolio è in calo a New York, dove le quotazioni perdono 32 cent a 87,96 dollari al barile. Oro in calo sui mercati asiatici, dopo 4 giorni consecutivi di rialzi: il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.749,80 dollari l'oncia dopo aver raggiunto nei giorni scorsi i 1.754 dollari.


 
(26 novembre 2012)

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