Borse Ue in rosso, Milano cade del 2,4%.
Pressione sulle banche, spread verso 235
La debole creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti allontana un cambio di registro nella politica di sostegno all'economia portata avanti dalla Federal Reserve attraverso il massiccio piano di acquisto di bond da 85 miliardi di dollari al mese. Ma i mercati correggono dopo i recenti rialzi, appesantiti soprattutto dalle banche, che passeranno presto al setaccio della Bce
di GIULIANO BALESTRERIIn questo contesto e in attesa dei
A fronte di questo andamento difficile per i listini, si è registrato un leggero riallargamento dello spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni, verso quota 235 punti base. I titoli di Stato italiani rendono il 4,11%, quelli spagnoli si sono riavvicinati al 4,13%. Sul fronte macroeconomico, intanto,la Spagna ha rivisto la luce dopo il tunnel della recessione: per la Banca centrale la variazione trimestrale del Pil - nel terzo spezzone dell'anno - è stata positiva, seppur dello 0,1%. Nello stesso periodo, il debito pubblico italiano si è confermato il secondo in Europa alle spalle della sola Grecia, con un rapporto oltre il 133% del Pil. Migliora, nel complesso, la fiducia dei consumatori dell'Eurozona a ottobre: per la Commissione è passata da -14,9 a -14,5 punti, ma gli analisti avevano stimato -14 punti.
Dopo i record registrati ieri, con lo S&P 500 per la prima volta sopra quota 1.750 punti, Wall Street avanza in rosso: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones ritraccia dello 0,4%, l'S&P dello 0,7% e il Nasdaq dello 0,9%. In controtendenza rispetto alla debolezza generale Boeing, che si avvantaggia di una trimestrale con fatturato e utili in rialzo in doppia cifra. Dal versante macro è emerso che i prezzi dei beni importati negli Stati Uniti hanno mostrato un lieve aumento a settembre (+0,2%), in linea con le attese.
In mattinata, intanto, la Borsa di Tokyo ha ceduto l'1,95% condizionata dal netto ripiegamento del dollaro nei confronti dello yen dopo la pubblicazione dei deludenti dati sulla disoccupazione negli Usa. Mentre nel Vecchio Continente terminano le contrattazioni, a New York il petrolio Wti viaggia in deciso ribasso (-1,9%) rispetto alla precedente chiusura e tratta a 96,4 dollari al barile. L'oro a dicembre - ieri in rally - lascia sul terreno lo 0,7% a 1.333 dollari l'oncia.
(23 ottobre 2013)
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