Borse, Milano scatta sul finale.
L'euro vola ai massimi da fine 2011
I mercati centrano il rimbalzo dopo le debole seduta di ieri condizionata dalla prese di beneficio e dall'annucio di rigorosi stress test sulle banche da parte della Bce, ma i movimenti sono minimi. Sale lo spread, i Btp risuperano i Bonos. Su il Pmi cinese e il manifatturiero della zona euro, ma cala quello composito. Dati Usa contrastati, Wall Street positiva
di GIULIANO BALESTRERI
MILANO - La ripresa dell'industria cinese e la ritrovata verve di Wall Street spingono il rimbalzo delle Borse dopo la debole seduta di ieri, condizionata da un lato dalla prese di beneficio dopo una serie positiva durata nove giorni, dall'altro dall'annucio della Bce che gli stress test sulle banche europee saranno "estremamente rigorosi". Una presa di posizione che ha penalizzato l'intero comparto bancario e in particolare Piazza Affari. In questo senso i mercati hanno accolto positivamente le dichiarazioni del direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, secondo cui "le nostre banche sono solide e si presentano serene al test della Bce". Come detto, però, a sostenere le quotazioni è stato in prima battuta l'indice flash Pmi in Cina salito a ottobre a 50,9 punti, al top da sette mesi, dai 50,2 punti di settembre, grazie all'impennata dei nuovi ordini, (51,6 punti). La soglia dei 50 punti separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell'economia e le previsioni erano ferme a 50,4 punti.
Dal Vecchio continente, invece, sono arrivati segnali contrastanti: l'indice Pmi manifatturiero nella zona euroha segnato sì il valore massimo su due mesi portandosi a 51,3 (51,1 a settembre), ma è risultato
poco sotto le attese del mercato (51,4). In calo, invece, l'indice composito che, secondo la stima flash di ottobre, si è portato a 51,5, sotto le attese (52,4). Ha deluso in questa rilevazione anche la Germania, il cui indice composito passa da 53,2 a 52,6. Negli Stati Uniti, i sussidi di disoccupazione settimanali sono calati di 12mila unità a quota 350mila, leggermente sotto le previsioni degli esperti che arrivavano a 340mila. Al contempo, è stato rivisto al rialzo (da 358mila a 362mila) il dato relativo alla settimana precedente. Sempre negli Usa, il deficit commerciale è salito da 38,64 a 38,80 miliardi di dollari, meno dell'atteso incremento a 39,50 miliardi di dollari. Male, invece, i dati sul Pmi preliminare: a ottobre ha mostrato la prima contrazione dal settembre 2009 portandosi a 51,1 punti.Dal Vecchio continente, invece, sono arrivati segnali contrastanti: l'indice Pmi manifatturiero nella zona euroha segnato sì il valore massimo su due mesi portandosi a 51,3 (51,1 a settembre), ma è risultato
Sulla scorta di questi dati, Wall Street si conferma positiva dopo la correzione di ieri: chiusura in rialzo, col Dow Jones che guadagna lo 0,62%, avanzando di quasi 100 punti, a 15.509,21 punti. Bene anche il Nasdaq, che sale dello 0,56% a 3.928,26 punti, e l'indice S&P500, che avanza dello 0,35% a 1.752,05. Indicazioni positive sono giunte da Ford, che ha visto l'utile trimestrale calare del 22% ma attestarsi comunque oltre le aspettative. In questo contesto a Milano Piazza Affari allunga nel finale e segna un guadagno dell'1,28%, meglio dei principali mercati del Vecchio continente: Londra chiude a +0,58%, Francoforte a +0,68%, mentre Parigi aggiunge lo 0,35% finale. Sotto pressione Autogrill e World Duty Freedopo la cessione di un pacchetto del 9% circa da parte dei Benetton. Bene, invece, Carige sulle mosse della Fondazione, in discsa nel capitale. Svetta l'euro, che chiude stabile a 1,3803 dollari e 134,40 yen dopo aver aggiornato a 1,3825 dollari il proprio massimo da due anni: A trainare la moneta comune sono le aspettative di un rinvio del tapering.
Si riallarga lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, a quota 238 punti, con i titoli italiani che rendono il 4,13%. La cedola dei titoli tricolori è leggermente superiore a quella dei bond spagnoli. Mentre il Senato dibatte dei correttivi da apportare alla Legge di Stabilità, intanto, quanto la via dell'uscita dalla crisi sia difficile e pronta a franare è testimoniato dal repentino calo della fiducia dei consumatori ad ottobre, dopo una risalita che aveva portato gli indici ai massimi. In Spagna, invece, dopo l'uscita dalla recessionele statistiche certificano un calo della disoccupazione maggiore del previsto. il tasso dei senza lavoro è sceso al 25,98% dal 26,3% del secondo trimestre.
Questa mattina, la Borsa di Tokyo ha chiuso in leggero rialzo: l'indice Nikkei ha terminato la sua corsa con un guadagno dello 0,42%. Sul fronte delle materie prime, quotazioni in calo per il petrolio Wti nel mercato di New York: i contratti sul greggio con scadenza a dicembre vengono scambiati a 96,4 dollari. Alla chiusura delle Borse Ue sono invece in rialzo le quotazioni dell'oro: dopo le forti perdite della vigilia oscillano intorno a 1.347 dollari l'oncia.
(24 ottobre 2013)
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