Spread in rialzo in area 255 punti.
La minaccia Usa frena le Borse Ue
L'intervento di Obama non sblocca le trattative per evitare il default degli Stati Uniti entro il 17 ottobre. Per il presidente sarà "il caos". L'attesa nomina di Yanet Yellen al vertice della Fed non basta a rilanciare gli acquisti. Deboli i listini europei, ma Milano chiude in controtendenza a +1% trainata da Telecom. Tutto esaurito per i nuovi Btp a sette anni
di GIULIANO BALESTRERIInsomma la situazione americana resta tesa, mentre continua da oltre una settimana lo shutdown, la chiusura di tutte le attività federali non fondamentali al funzionamento del Paese. Proprio ieri il Fmi ha detto che uno stallo breve potrebbe lasciare indenne l'economia globale, ma un perdurare della situazione rischia di essere fatale. Anche per questo nella notte Obama ha rotto gli indugi e annunciato la nomina di Janet Yellenalla guida dellla Federal Reserve da gennaio, quando Ben Bernanke lascerà l'incarico. Un annuncio atteso dai mercati, perché la prima donna alla guida della Fed è considerata una "colomba" favorevole a ogni tipo di intervento straordinario per aiutare la ripresa dell'economia. In serata, è attesa la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione del Fomc che ha rinviato la riduzione degli aiuti della Fed (il piano di acquisto di bond da 85 miliardi di dollari al mese).
Debole Wall Street: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones cede lo 0,1%, l'S&P 500 è più attardato a -0,4% e ancora peggio fa il Nasdaq che perde l'1%. Ieri è iniziata la stagione delle trimestrali: Alcoa è tornata in attivo nel terzo trimestre con profitti per 24 milioni di dollari, o due centesimi per azione, rispetto alla perdita di 143 milioni di dollari registrata l'anno scorso. Non basta a spingere i mercati la ripresa della domanda di mutui, cresciuti dell'1,3%. In serata si attendono le indicazioni dai verbali del Fomc dell'ultima riunione che ha rinviato il tapering.
A Milano, Piazza Affari centra il rimbalzo e chude con un guadagno dello 0,97%. Debole, invece, il resto del Vecchio continente: Londra alla fine perde lo 0,44%, Francoforte lo 0,46% e Parigi lima lo 0,16%. Schizza Telecom Italia, dopo un avvio debole, e rimbalza nonostante il taglio del rating a spazzatura da parte di Moody's. Torna a crescere, invece, lo spread: la differenza di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi si porta oltre 255 punti con i Btp che rendono più del 4,3%. Fa il tutto esaurito il Btp a 7 annicollocato dal Tesoro italiano: le richieste arrivano a 11 miliardi e le sottoscrizioni finali raggiungono quoata 5, per un rendimento offerto del 3,76%. Ritorna, invece, sotto l'1% il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a cinque anni collocati in asta: la Germania ha venduto 3,3467 miliardi di euro di titoli quinquennali con il tasso medio in discesa allo 0,81% dall'1% dell'asta di settembre. In rialzo la domanda e pari a 1,97 volte l'importo offerto, rispetto a 1,49 precedente.
L'euro chiude in calo a 1,3512 dollari, dopo essere sceso a un minimo di seduta sotto quota 1,35. La notizia della scelta della 'colomba' Yellen come presidente della Fed ha dato sollievo al biglietto verde - affondato nei giorni scorsi dalla crisi politica - che risale a 97,23 yen. Sul fronte macroeconomico, il Fmi ha sottolineato i rischi legati alla ripresa dell'Eurozona, che per le banche italiane potrebbero trasformarsi in 125 miliardi di perdite lorde; ma l'Ocse ha diramato un superindice sull'economia in rialzo ad agosto a quota 100,6 punti dai 100,5 di luglio. Prosegue il buon momento dell'Italia,con un risultato di 100,7 punti. InGermania, la produzione industriale ha battuto le attese con una crescita dell'1,4% mensile ad agosto.
Chiusura positiva, in mattinata, per la Borsa di Tokyo sulla spinta dell'annunciata nomina di Janet Yellen alla guida della Fed. L'indice Nikkei 225 ha guadagnato l'1,03%, il Topix è salito dell'1,46%. Sul fronte delle materie prime, le quotazioni del petrolio sono in calo: alla chiusura dei mercati europei i i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre che vengono scambiati sotto quota 102 dollari al barile. Ritraccia anche l'oro, che scende sotto la soglia di 1.300 dollari l'oncia per la consegna a dicembre.
(09 ottobre 2013)
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