Il dollaro sprofonda e frena le Borse.
Debole Wall Street, spread a 245 punti
La convizione che la Fed manterrà invariata la sua politica monetaria espansiva spinge l'euro ai massimi da due anni contro il biglietto verde. Vola anche lo yen e soffrono le aziende dell'export. Delude la fiducia delle imprese tedesche. Ancora vendite su Autogrill
di GIULIANO BALESTRERI
MILANO - Ore 16:40. Il dollaro forte zavorra i mercati del Vecchio continente fiaccati dalle prese di beneficio dopo quasi due settimana di rialzi e condizionati dall'avvio della stagione delle trimestrali che si apre tra diverse incertezze. A questo si aggiungono le tensioni con gli Stati Uniti dopo lo scandalo del Datagate, con le intercettazioni telefoniche da parte dei servizi segreti Usa dei leader politici europei: una situazione sta raffreddando i rapporti tra le due sponde dell'Atlatico, proprio mentre Europa e America cercano una via comune alla ripresa economica. A condizionare la seduta odierna, è l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche sceso a a ottobre a 107,4 punti dai 107,7 punti di settembre, contro un atteso rialzo a 108 punti. Balzo oltre le attese, invece, per gli ordini di beni durevoli, che a settembre sono cresciuti del 3,7% rispetto ad agosto, a fronte di previsioni degli esperti che si fermavano a +2,5%. La fiducia dei consumatori, però, scende a ottobre ai minimi dal dicembre 2012, a causa del timore dei danni che lo shutdown avrebbe potuto arrecare alla crescita economica: l'indice Michigan arretra a a 73,2 punti dai 77,5 di settembre.
In questo contesto incerto Wall Street si muove in lieve rialzo: il Dow Jones avanza dello 0,1% come l'S&P 500, il Nasdaq dello 0,4%. L'Europa però fatica a rialzare la testa dopo una mattinata debole: Londra sale dello 0,1%, Francoforte è invariata, mentre Parigi cede lo 0,3%. Pesante, invece, Milano: Piazza Affari cede l'1,6% nonostante la timida
In questo contesto incerto Wall Street si muove in lieve rialzo: il Dow Jones avanza dello 0,1% come l'S&P 500, il Nasdaq dello 0,4%. L'Europa però fatica a rialzare la testa dopo una mattinata debole: Londra sale dello 0,1%, Francoforte è invariata, mentre Parigi cede lo 0,3%. Pesante, invece, Milano: Piazza Affari cede l'1,6% nonostante la timida
L'euro resta in area 1,38 dollari sui mercati del Vecchio Continente, dopo aver raggiunto un nuovo top da due anni a 1,3832 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,3796 dollari, euro/yen a 134,08 e dollaro/yen a 97,05. Dietro questo trend dell'euro c'è l'aspettativa che la Fed manterrà ancora per diversi mesi l'attuale livello di stimoli monetari.
E in mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in calo del 2,75% proprio sulla debolezza del dollaro rispetto allo yen che zavorra i titoli dell'export e in attesa degli annunci dei risultati di alcune società. Non è bastato, quindi, a sostenere gli acquisti l'aumento dell'inflazione che a settembre è salita dello 0,7% rispetto allo stesso mese del 2012: si tratta del quarto incremento consecutivo. Un trend che soddisfa il governo, anche se non significa che la deflazione, principale freno all'economia del Paese, sia finita. L'obiettivo di Shinzo Abe è portare l'inflazione al 2% entro il 2015.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in rialzo a 97,21 dollari per il barile Wti. L'oro ritraccia dopo una crescita dell'1,1% segnata alla vigilia. Il metallo giallo cede infatti lo 0,3% a 1.342,71 dollari l'oncia.
(25 ottobre 2013)
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