jeudi 3 octobre 2013

Borse

Borse in rosso con Wall Street
Preoccupa il debito americano

Fa meno paura l'Italia e lo spread si stabilizza in area 255 punti base, ma Piazza Affari cede lo 0,44%. A livello globale continua a preoccupare la situazione degli Stati Uniti, bloccati dallo shutdown. I dati sui sussidi di disoccupazione sono migliori delle attese, migliora il Pmi dell'Eurozona

di RAFFAELE RICCIARDI
MILANO - All'indomani della conferma della fiducia al governo guidato da Enrico Letta, sembra possa completarsi il processo di distensione del clima avvertito dagli investitori intorno all'Italia. Lo spread tra i Btp del Belpaese e i Bonos spagnoli sembrava inizialmente in via di ricomposizione, ma dopo l'iniziale ribasso il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi si stabilizza intorno a 255 punti base. Il decennale italiano rende il 4,3% sul mercato secondario, mentre la Spagna ha collocato 3,51 miliardi di titoli con tassi ai minimi da 3 anni e anche la Francia ha registrato un calo delle cedole sui decennali piazzati.

Il primo giudizio sulle vicissitudini della politica italiana, in attesa di capire quanto sia profonda la spaccatura del Pdl, arriva da Moody's ed è improntato alla prudenza: anche se la fiducia ricevuta da Letta "è il miglior risultato possibile", sottolinea l'agenzia di rating, le turbolenze politiche dell'ultima settimana evidenziano la fragilità del governo che può ritardare le riforme di bilancio e strutturali. Tali ritardi metterebbero a rischio "la ripresa economica" italiana. Di qui la previsione che - nonostante le rassicurazioni dell'esecutivo - il nostro Paese "mancherà l'obiettivo di riportare il deficit di bilancio sotto il tetto del 3%". Cifre che parlano ancora della difficoltà economica dell'Italia, testimoniata anche dal crollo del potere d'acquisto degli italiani: nel 2012 ètornato ai livelli del 1990.

Piazza Affari si sgonfia dopo la partenza positiva e chiude cedendo lo 0,44%. Volatile Telecom, nel giorno del consiglio di amministrazione che ha ricevuto ledimissioni di Franco Bernabè. Scambi boom perFinmeccanica, in attesa delle decisioni sulla cessione di Ansaldo Energia: domani è convocato il cda che potrebbe decretare il passaggio dell'asset a Cdp. In rosso anche le altre Borse del Vecchio continente condizionata da Wall Street: il Dax di Francoforte cede lo 0,37%, mentre il Cac 40 di Parigi perde lo 0,73%. Si salva Londra, dove l'indice Ftse 100 avanza dello 0,18%. Wall Street amplia il ribasso, dovuto anche al terzo giorno di shutdown: il Dow Jones cede lo 0,9%, l'S&P 500 l'1% e il Nasdaq l'1,3%. Domani, causa shutdown, non usciranno i dati sulla disoccupazione.


Non giova più di tanto all'umore degli investitori la nuova rassicurazione di Mario Draghi, che dopo aver lasciato i tassi ai minimi storici ha ricordato che la Bce è pronta a misure straordinarie - tra le quali una nuova Ltro - per la stabilità e la ripresa economica. A livello globale, invece, l'Italia esce dal radar degli osservatori finanziari e ci tornano a pieno titolo gli Stati Uniti, impegnati ancora nello shutdown - il congelamento delle spese federali - avviato da inizio ottobre. Ancor più pesanti, in prospettiva, sono i problemi legati allo sforamento del tetto all'indebitamento: per il Tesoro un default tecnico, che scatterà dal 17 ottobre, ha il "potenziale di essere catastrofico" e innsescare una recessione peggiore di quella del 2008. Anche per Christine Lagarde del Fmi l'impatto di una simile crisi americana sarebbe di portata globale.

Mentre si diffondono questi timori, sempre negli Usa si registra la crescita di 1.000 unità delle richieste di sussidi per la disoccupazione, a quota 308mila; gli economisti prevedevano un peggioramento a 315mila. Negative, invece, le rilevazioni dell'indice Ism servizi, sceso in settembre a 54,4 punti da 58,6 in agosto.

L'Eurostat ha invece diffuso notizie positive sulle vendite al dettaglio, che ad agosto sono salite dello 0,7%. In deciso miglioramento, a settembre, l'attività dei servizi in Italia. L'indice Pmi per questo comparto viene rivisto in rialzo a 52,7 punti da 48,8 della prima stima (oltre 50 punti si tratta di una espansione del ciclo). Nell'Eurozona anche l'indice Pmi composito, che monitora l'andamento del comparto manifatturiero e servizi, viene rivisto in lieve rialzo a settembre a 52,2 da 52,1 della prima stima.

Continua intanto il rafforzamento dell'euro nei confronti del dollaro, penalizzato dallo stallo politico degli Usa. L'euro chiude a 1,3619 dollari, a un soffio dal nuovo massimo da 8 mesi di 1,3627 dollari, e si rafforza anche sullo yen, a quota 132,50. Di contro, il dollaro continua ad arretrare sulla divisa nipponica passando di mano per 97,26 yen. L'impasse americana pesa anche sui listini asiatici, tanto che la Borsa di Tokyo, ieri in netto ribasso, chiude ancora debole: l'indice Nikkei scende dello 0,09% a 14.159,90 punti. I mercati risentono ancora del dato sugli occupati nel settore privato negli Usa, saliti meno del previsto a settembre.

Sul fronte delle materie prime, i future sul petrolio perdono lo 0,22% a quota 103,87 dollari al barile. I contratti sull'oro, invece, salgono dello 0,3% a 1.317 dollari l'oncia.
(03 ottobre 2013)

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