lundi 12 août 2013

Piazza Affari




Lo spread scende ai minimi da due anni
Piazza Affari in rialzo, +15% da fine giugno

La differenza di rendimento tra Btp e Bund cala sotto quota 246 punti con i titoli di Stato italiani che si avvicinano alla soglia del 4%, mentre il Tesoro ha collocato 7,5 miliardi di titoli a un anno. Borse contrastate ma Milano è una delle migliori, all'insegna di una estate più che brillante grazie alle banche

di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - Continuano ad allentarsi le tensioni sul debito pubblico italiano con lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, in calo sotto quota 246 punti base, ai minimi dal 21 luglio 2011, quando toccò i 244 punti: la differenza però è sostanziale, due anni fa i titoli di Stato italiani erano nell'occhio del ciclone con rendimenti in costante aumento, oggi il trend si è invertito. I Btp rendono, infatti, quasi il 4% e lo spread è calato di oltre 200 punti rispetto a un anno fa e di 50 punti negli ultimi sei mesi. Insomma, nonostante le tensioni politiche che minacciano quotidianamente il governo, il mercato torna a scommettere sull'Italia come dimostra anche l'asta Bot: il Tesoro ha venduto tutti i 7,5
miliardi di euro con rendimenti in calo all'1,053% dall'1,078% di luglio. 

Spinta dalle buone notizie sul fronte del debito pubblico (e nonostante questo abbia registrato nuovi record) a Milano Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,44% nella prima seduta della settimana di Ferragosto: una giornata caratterizzata da pochi scambi e bassi volumi. Contrastate le altre Piazze europee:  Francoforte si fermata in rialzo dello 0,25%, Parigi ha ceduto lo 0,12%, mentre Londra è arretrata dello 0,14%. L'euro chiude stabile a 1,3301 dollari in seguito alle indiscrezionisecondo cui la Grecia potrebbe avere bisogno di nuovo sostegno economico entro l'inizio dell'anno prossimo. Fiacca - alla chiusura dei mercati europei - Wall Street: il Dow Jones è invariato come l'S&P 500, mentre il Nasdaq sale dello 0,3%.

Per Piazza Affari è un'estate all'insegna del rialzo. Quattro settimane consecutive in
rialzo, +15% da inizio estate e un comparto bancario in forte risalita. Se da gennaio il bilancio dell'indice Ftse Mib è positivo ma non esaltante (+6%), dall'inizio di luglio - quando il differenziale con i titoli di Stato tedeschi era a 'quota Monti', sui 290 punti - alla chiusura di oggi il Ftse Mib ha recuperato il 13,2% (+8,6% nel solo mese di luglio).

La rimonta estiva di piazza Affari è trainata dal comparto bancario. Tra luglio e la prima metà di agosto Unicredit, complici anche risultati trimestrali migliori delle attese, ha guadagnato il 30% riportandosi sui massimi di inizio anno; nello stesso periodo Intesa Sanpaolo ha recuperato il 21% e Mediobanca oltre il 31%. Tra le popolari, in evidenza ci sono Ubi Banca (+23%) e, nonostante le incertezze sulla governance, anche Bpm (+26%).

La Borsa di Tokyo, intanto, ha chiuso la seduta in calo appesantita dal rallentamento della crescita giapponese nel secondo trimestre. L'indice Nikkei 225 ha chiuso le contrattazioni a 13.519,43 punti, in ribasso dello 0,7%. Sulle mosse degli investitori hanno inciso i dati diffusi nella notte sul Pil nel secondo trimestre: l'economia è cresciuta dello 0,6% (contro il +0,9% previsto dagli analisti) rispetto al trimestre precedente, quando aveva segnato un +0,9%. Su base annua, il Pil è cresciuto del 2,6%, contro il +3,6% previsto dagli analisti. Cala anche la produzione industriale che a giugno ha registrato un -3,1% contro l'atteso -3,3%: si tratta del primo calo mensile da gennaio. Malgrado la flessione pronunciata, il ministero dell'Industria ha comunque sottolineato che ci sono "segnali di una ripresa a ritmo moderato". Secondo un'indagine condotta dal ministero, la produzione potrebbe rimbalzare vigorosamente a luglio, a livello del 6,5%, per poi ripiegare in agosto intorno a -0,9 per cento.

Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in rialzo: il Wti con consegna a settembre passa di mano a 105,27 dollari al barile (-0,6%). Acquisti, invece, per l'oro: il metallo prezioso con consegna immediata guadagna oltre il 2% a 1.339 dollari l'oncia, il livello più alto dal 31 luglio scorso.

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