mercredi 14 août 2013

Pib

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L'Eurozona esce dalla recessione
ma l'Italia è ferma al palo: -0,2%

Secondo la stima flash di Eurostat, nel secondo trimestre 2013 il Pil cresce dello 0,3% sia nell'Eurozona sia nella Ue-27, oltre le previsioni. E' il primo dato positivo dopo sette trimestri consecutivi in calo. Rehn: "Ripresa a portata di mano, ma la crisi non è finita"


MILANO - L'Eurozona esce dalla recessione. Dopo sette trimestre consecutivi in contrazione, tra maggio e giugno l'economia dell'area euro cresce dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e meglio dell'atteso +0,2%. Lo rivelano le stime flash di Eurostat. Nei paesi dell'Unione europea a 27 paesi il Pil cresce dello 0,3% trimestrale, mentre in Italia resta con il segno meno a -0,2%. Su base annuale il Pil dell'Eurozona registra una contrazione dello 0,7%, mentre quella dei 27 paesi dell'Unione europea segna un -0,2% e l'Italia un -2%.

La ripresa è "a portata di mano": così Olli Rehn, commissario Ue agli Affari Economici, commenta i dati Eurostat sul Pil. Nonostante i dati positivi, ha detto, bisogna rendersi conto che una ripresa è possibile ma solo "se proseguiamo con tutti i nostri sforzi per superare la crisi". In questo senso, ha aggiunto, "le riforme devono continuare. Non è giorno per autocelebrative dichiarazioni sulla fine della crisi".

La mappa della crisi in Europa. 

Nel corso del secondo trimestre 2013, rileva Eurostat, il Pil degli Stati Uniti è cresciuto dello 0,4% rispetto al trimestre precedente in cui si era già registrato un aumento dello 0,3%. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, la crescita americana è stata di +1,4%, dato in aumento rispetto a tre mesi prima (+1,3%). In crescita anche il Giappone: +0,6% (ma in frenata rispetto al trimestre precedente, +0,9%).

Analizzando i dati nazionali disponibili della Ue-27 (assenti quelli di Grecia, Irlanda, Danimarca, Lussemburgo, Malta, Slovenia), solo sei paesi sono ancora in calo: -0,1% in Bulgaria, Spagna e Svezia, -0,2% in Italia e Olanda, -1,4% a Cipro. In Portogallo la crescita maggiore (+1,1%), seguito da Germania, Repubblica Ceca e Finlandia (+0,7%) e da Regno Unito e Lituania (+0,6%).

 
(14 agosto 2013)

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