Milano perde il 2,5% con le banche.
Pesano i realizzi e l'incertezza politica
Piazza Affari maglia nera in Europa dopo i recenti guadagni. Ma gli investitori temono anche il deteriorarsi della situazione del governo Letta. Spread oltre 235 punti, deboli anche gli altri listini in scia a Wall Street: la Borsa americana non riesce a scrollarsi di dosso la peggior performance settimanale da inizio anno e avanza incerta. L'attenzione si concentra ora sui verbali della Fed
di RAFFAELE RICCIARDIMentre l'Italia soffre per i problemi domestici, sulle Piazze finanziari globali si attendono con ansia nuovi lumi dalla pubblicazione dei verbali della Federal Reserve, che avverrà durante la settimana. Dalle minutes potrebbero emergere dettagli sulla volontà o meno di iniziare dal prossimo settembre a diminuire gli acquisti di bond da parte della Banca centrale americana.
In Europa, infatti, Londra segna in chiusura un calo dello 0,53%, Francoforte dello 0,31% e Parigi dello 0,97%. APiazza Affari hanno pesato in particolare i titoli bancari, con l'indice di categoria in ribasso di oltre tre punti percentuali dopo i recenti rally. Ha tenuto botta solamente Mps, che in mattinata era arrivata a guadagnare oltre 5 punti in attesa della nomina dei vertici della Fondazione. Debole, tra gli altri, anche Tenaris che ha annunciato investimenti da 1 miliardo di dollari in Messico per la costruzione di una centrale. Mentre ha preso il via il nuovo redditometro, lo spread è salito oltre la soglia di 235 punti base (237 per la precisione) e il rendimento del Btp decennale sul mercato secondario si è issato al 4,27%. Il movimento del differenziale era atteso dopo i cali degli ultimi giorni, motivati però più che altro dalla risalita dei rendimenti tedeschi che dal calo di quelli italiani.
A livello macroeconomico, il ministro Flavio Zanonato ha garantito che l'economia italiana rimbalzerà a fine anno o al più nel 2014. In Germania, la Bundesbank ha detto che dopo la "forte crescita" fatta registrare nel secondo trimestre dell'anno (+0,7%), l'economia tedesca dovrebbe fare segnare tassi di crescita "sostenuti" con un riorno alla "normalità", anche nel livello di utilizzo del settore industriale. Nel suo bollettino, la Banca centrale tedesca sfida apertamente la Bce quando apre a un aumento dei tassi in caso di rinnovata crescita dell'inflazione. Si rafforza intanto l'euro, che viene scambiato a 1,335 dollari e 130,8 yen.
Negli Usa, Wall Street è reduce dalla peggior settimana da inizio anno. Gli indici americani avviano quella nuova ancora incerti: alla chiusura dei mercati Ue il Dow Jones cede lo 0,06%, come lo S&P500, mentre il Nasdaq prova a recuperare a +0,5%. Tutti gli occhi sono puntati sui verbali del Fomc, in arrivo mercoledì.
Il clima di instabilità generato dall'attesa ha mietuto le sue vittime anche a Oriente, in particolare in alcuni mercati emergenti: l'indice che raggruppa le principali Piazze asiatiche è in ribasso di circa mezzo punto, nonostante la performance positiva della Borsa di Tokyo. Quest'ultima ha terminato gli scambi con un rialzo dello 0,79%, pur senza registrare spunti di rilievo. Il deficit commerciale del Giappone è intanto quasi raddoppiato a luglio, rispetto al 2012, avvicinandosi agli 8 miliardi di euro a causa dei prezzi più elevati delle importazioni e della debolezza dello yen.
Sempre a Est, venerdì si era aperto il caso della Borsa di Shanghai, il cui indice è impazzito per pochi minuti passando da un andamento leggermente negativo a un boom di oltre sei punti percentuali, per poi chiudere nuovamente in rosso. Un errore nell'immissione di un ordine d'acquisto, da parte di un singolo trader, sarebbe all'origine dell'andamento schizofrenico della Piazza asiatica: sono messe nuovamente a nudo le debolezze di alcune piattaforme di scambio.
Per quanto riguarda le materie prime, alla chiusura dei listini Ue il petrolio si stabilizza a New York poco sopra la soglia di 107 dollari al barile per il Wti. Ritraccia leggermente l'oro, dopo i guadagni della mattinata, ma non si discosta comunqeu di molto da quota 1.370 dollari l'oncia.
(19 agosto 2013)
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