mercredi 13 mars 2013




I gestori Usa si preparano
all'aumento dei Fed Funds

Non succederà a breve, ma prima o poi Ben Bernanke interverrà sui tassi. Quando la Banca centrale statunitense tornerà ad alzare i tassi e quindi il costo del denaro, i grandi fondi come Blackrock, Tcw group e Pacific investment management non vogliono farsi trovare impreparati


MILANO - Qualche simulazione per non farsi trovare impreparati non guasta mai. Lo sanno bene i gestori statunitensi che in vista di un possibile ritocco al rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve stanno studiando cosa potrebbe accadere sul mercato. Stando alle parole del governatore Ben Bernanke, niente è previsto nel breve termine, ma uno studio delle conseguenze è quanto mai opportuno. Così da bravi scolari i gestori di fonti come Blackrock, Tcw group e Pacific investment management si sono messi a studiare corsi e ricorsi storici.

Come riporta il Wall Street Journal, i grandi fondi non stanno cercando di "indovinare" quando la Banca centrale americana cambierà politica monetaria, ma si concentrano piuttosto sulla strategia giusta per trarre il massimo profitto quando ci sarà l'inversione di tendenza. Potrebbero acquistare debito in un momento in cui i tassi fluttueranno, per esempio bond protetti dall'inflazione, oppure fare hedging contro possibili perdite dei bond scommettendo in modo deciso sui titoli di stato tramite derivati che guadagnano di pari passo con l'aumento dei tassi.

Per ora, per esempio, Blackrock ha piazzato scommesse sui future collegati ai bond, per annullare l'effetto del futuro aumento dei tassi e Pimco ha ridotto la durata del Pimco income fund da 4,4 a 3,7 anni. "Non possiamo ancora dire che riusciremo a essere pronti quando succederà, i tassi potrebbero salire di 50 punti base prima che gli ordini di vendita siano effettuati", ha detto Stephen Kane, direttore generale di Tcw. Il timore è che, quando il costo del denaro salirà, chi investe a breve termine venderà di pari passo al calo dei prezzi, fatto che alimenterà le fluttuazioni e amplificherà le perdite. Lo stesso era successo nel 1994, quando il rialzo dei tassi di interesse innescò un'ondata di vendite che fece calare i prezzi dei titoli di stato trentennali quasi del 24% in un anno.

(11 marzo 2013)


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