vendredi 15 mars 2013




Piazze Ue in rosso, Milano chiude a -0,4%
Lo spread Btp-Bund in area 315 punti

Si insedia il Parlamento italiano e regna l'incertezza politica, la Merkel appoggia le richieste Monti sulla crescita. L'euro termina sopra 1,3 dollari. Wall Street ritraccia dopo il calo dell'indice Empire Manufacturing, della fiducia dei consumatori e il balzo dei prezzi - il maggiore dal 2009. La Borsa di Tokyo ritocca i massimi da quattro anni e mezzo



MILANO - Domina l'incertezza sui mercati europei e su Wall Street dopo un periodo di sostanziale ottimismo, scandito dai record a ripetizione delle Borse di New York e Tokyo. A tracciare il quadro fluido contribuisce la decisione di Fitch di ridurre le stime globali sull'andamento del Pil. A livello politico l'attenzione si divide tra il vertice Ue di Bruxelles e le Aule di Roma, dove c'è stato l'insediamento dei nuovi parlamentari. Le fumate nere che si sono levate a seguito delle votazioni per la nomina dei presidenti dei due rami del Parlamento rendono però l'idea di quanto sarà difficile formare un governo.

Nel Vecchio continente a tenere banco è sempre l'alternativa tra crescita e rigore dei conti. Il premierMario Monti, alla sua ultima partecipazione nelle vestidi capo del governo a un Consiglio europeo, ha chiesto chiaramente ai propri partner più flessibilità e misure per la crescita per combattere i "populismi" che dilagano a livello nazionale. Ha però ricordato che il caso italiano "impressiona" gli altri Paesi, che seguono - non senza "preoccupazione" - l'evoluzione politica a Roma. La mozione di Monti ha trovato l'appoggio di Angela Merkel, che ha detto di ritenere "assolutamente giusto" che i Paesi Ue che hanno il deficit sotto la barra del 3% rispetto al Pil, come oggi l'Italia, abbiano "un margine maggiore per gli investimenti pubblici, come previsto dal braccio preventivo del patto di stabilità". Non giova alla reputazione internazionale dell'Italia, comunque, il nuovo record di debito pubblico, che a gennaio è schizzato oltre 2.020 miliardi.

Mentre si svolgono le prime procedure ufficiali in Camera e Senato, a Piazza Affari si è guardato aUnicredit - che ha ondeggiato tra il rosso e il nero dopo i conti del 2012 e le stime sull'anno in corso. Il Ftse Mib, dopo un breve rialzo in partura, ha ritracciato per chiudere in rosso dello 0,43%. Sugli scudi Bper, dopo i recenti cali e nonostante abbia chiuso il bilancio in perdita per 36 milioni dopo gli accantonamenti sui crediti. Utile di quasi mezzo miliardo, invece, per Terna nello scorso esercizio. Andamento peggiore per gli altri indici del Vecchio continente, con Londra che lascia sul parterre lo 0,6%, Parigi lo 0,71%. Tiene meglio Francoforte a -0,19%. Lo spread - la differenza tra il rendimento offerto da Btp e Bund decennali - si porta a 314 punti base alla chiusura dei mercati azionari, con i buoni italiani che rendono poco meno del 4,6% sul mercato secondario. La differenza di rendimento tra i Bonos spagnoli e i titoli tedeschi è lontana una trentina di punti, oltre la soglia di 340. Il Tesoro ha annunciato di aver portato a termine un riacquisto di titoli di Stato per 2,85 miliardi, a fronte di offerte di cessione superiori a 5 miliardi, per ridurre lo stock di debito.

A livello macroeconomico si segnala il dato dell'inflazione nell'Eurozona, che è calata all'1,8% a febbraio. Nell'intera Unione Europea i prezzi sono rincarati al ritmo del 2%. L'ultima rilevazione Eurostat è in linea con la stima di inizio mese. Per il mercato del lavoro, invece, si è registrato un calo delle persone occupatedello 0,3% nell'area euro e dello 0,2% nella Ue nel quarto trimestre del 2012 rispetto al trimestre precedente. Quanto al costo orario del lavoro, nell'area euro è aumentato dell'1,3% nel al quarto trimestre del 2012, rispetto all'1,8% del terzo trimestre.

Proprio i dati positivi sul fronte del mercato del lavoro - con le richieste di sussidi di disoccupazione in calo oltre le attese - ieri sera avevano trainato Wall Street a nuovi record. Oggi i listini mostrano invece debolezza dopo 10 sedute di rialzi: il Dow Jones cede lo 0,2% come Nasdaq e S&P 500, che si allontana dal record di sempre dopo averlo sfiorato. Segnali contrastanti sono arrivati dall'indice Empire State Manufacturing: a marzo è diminuito inaspettatamente a 9,24 punti, dai 10,04 punti di febbraio. Un dato sopra quota zero indica comunque che l'attività nella regione di New York è in espansione. In calo anche lafiducia dei consumatori, scesa a 71,8 punti a marzo e nettamente al di sotto delle attese degli analisti (78 punti). Quanto all'inflazione, i prezzi al consumo sono aumentati in febbraio dello 0,7% (maggior rialzo dal giugno 2009) mentre, al netto delle componenti volatili, il rialzo è stato dello 0,2%. Le previsioni degli analisti erano per un incremento dello 0,6% per l'indice generale e dello 0,2% per la componente core. Oltre le indicazioni della vigilia - invece - la produzione industriale, cresciuta dello 0,7% a febbraio.

La Borsa di Tokyo si è mossa in scia alla performance americana di ieri e il Nikkei ha chiuso stamattina a +1,45%, ai massimi degli ultimi 4 anni e mezzo anche con il calo dello yen e le attese dell'annuncio del premier Shinzo Abe sull'adesione di Tokyo al tavolo del Trans-Pacific Partnership, l'accordo di libero scambio promosso dagli Usa.

Sul versante valutario, l'euro si rafforza e chiude sopra 1,3 dollari. La moneta unica viene scambiata a 1,3065 contro l'1,2971 di ieri e a 124,44 con lo yen. In calo a 95,28 il rapporto dollaro/yen. L'oro si apprezza dello 0,1% a 1.592 dollari e il petrolio è in rialzo dello 0,3% con il Wti sopra 93 dollari alla chiusura dei mercati europei.
(15 marzo 2013)


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