Italia osservata speciale all'Eurogruppo.
Borse deboli in attesa degli Stati Uniti
L'Europa chiede al nostro paese stabilità politica e riforme, soprattutto dopo l'allarme deficit della Bce. Preoccupano anche i dati Eurostat sull'occupazione in calo in tutta l'Eurozona. Spread in rialzo. I mercati non prendono posizione e aspettano la riunione della Federal Reserve, la prossima settimana, che deciderà sulla riduzione degli stimoli all'economia americana
di GIULIANO BALESTRERIIn questo contesto a Milano Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,14%, Parigi e Francoforte recuperano lo 0,1%,
Sul fronte macroeconomico preoccupano in dati sull'occupazione rilevati da Eurostat che nel secondo trimestre dell'anno ha registrato un calo - nell'Eurozona - dello 0,1% sui tre mesi precedenti e dell'1% sul 2012. Nell'intera Unione europea l'occupazione è rimasta stabile, mentre è calata dello 0,4% rispetto a un anno prima. In Italia il tasso è sceso dello 0,3% dopo il -1,2% dei primi tre mesi del 2013, ed è calato del 2,2% in confronto al secondo trimestre 2012.
Negli Stati Uniti, invece, le vendite al dettaglio sono cresciute in agosto dello 0,2%, ben al di sotto delle attese degli analisti che erano per un aumento dello 0,5%. Al netto della componente auto, l'aumento è stato dello 0,1%. Il governo ha invece rivisto al rialzo il dato di luglio, da +0,2% a +0,4%. Preoccupa il calo (-0,9%) registrato in agosto dalle vendite di materiali per le costruzioni che lascia presagire un rallentamento del'attività edilizia.
In mattinata, la borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in rialzo, con l'indice Nikkei che ha termina la sua corsa con un guadagno dello 0,12% a 14.404,67 punti, mentre arrivano altri segnali incoraggianti sul fronte economico: il governo ha, infatti, rivisto al rialzo le stime sulla produzione industriale. L'incremento mensile, destagionalizzato, sale al 3,4% dal 3,2% della prima stima preliminare. L'indice della produzione industriale è a 97.9. L'incremento su base annua è dell'1,8 per cento.
Sul fronte delle materie prime, l'affievolirsi delle prospettive di un intervento militare in Siria spingono in ribasso il prezzo del petrolio. A New York il light crude Wti cede 97 cent a 107,63 dollari al barile, il Brent di Londra perde 80 cent a 111,83 dollari al barile.
(13 settembre 2013)
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