vendredi 27 septembre 2013

Tope Fiscal

Si avvicina il giorno del default Usa
Obama: "Congresso irresponsabile"

Secondo il segretario al Tesoro Usa Jacob Lew il governo non sarà più in grado di onorare gli interessi sul debito già dal 17 ottobre. Attesa volatilità sulla Borsa, anche se per Cmc Markets l'incertezza non dovrebbe innescare pesanti ribassi per l'equity europea

di CARLOTTA SCOZZARI

MILANO - Negli Stati Uniti, sale la tensione sul debito. Nei giorni scorsi, proprio mentre al Congresso si sono intensificati gli sforzi per trovare un accordo per alzare il tetto, il segretario al Tesoro Usa Jacob Lew ha ricordato che il governo non sarà più in grado di onorare gli interessi sul debito già dal 17 ottobre, giorno per il quale potrebbe così materializzarsi lo spettro di un default a stelle e strisce. "Il Congresso - ha detto giovedì 26 settembre il presidente Barack Obama - non può minacciare la fiducia e il credito americano con il budget e il debito". Il Congresso, dove nei giorni scorsi si è registrata più di una tensione tra Democratici e Repubblicani sulla questione dell'innalzamento del tetto del debito, a detta di Obama, "è irresponsabile a minacciare il default".

Insomma, non è escluso che possa andare di nuovo in scena il copione già visto nel 2011, quando i due rami del Congresso Usa, dopo un lungo braccio di ferro, riuscirono a raggiungere soltanto in extremis un accordo sull'aumento del tetto del debito ("debt ceiling"). Allora, il compromesso si trovò il primo agosto, quando il default era stato ipotizzato per il giorno successivo. Non a caso, sempre nei giorni scorsi, il segretario al Tesoro Lew ha messo in guardia che se si ripetesse quanto già accaduto poco più di due anni fa l'economia ne uscirebbe molto danneggiata e i risultati potrebbero essere "catastrofici".

"Ancora una volta - fa notare Michael Hewson, senior market analyst di Cmc Markets - sembra che la politica sia tornata a determinare la direzionalità dei mercati finanziari e come in un dejà vu il nastro si riavvolge fino a tornare ai mesi estivi del 2011, quando ci eravamo lasciati con il Congresso americano alle prese con il dilemma del debt ceiling e del suo possibile aggiustamento. E come allora - aggiunge Hewson - l'effetto di questa incertezza non può che contribuire al nervosismo degli investitori, già palese il 25 settembre alla quinta seduta consecutiva al ribasso di Wall Street (che ha così chiuso il gap rialzista formatosi a seguito della rinuncia di Larry Summers allo scranno della Fed) e delle agenzie di rating con Moody's, che non perde tempo ad avvertire come una ulteriore drastica riduzione della spesa pubblica (government shutdown) verrebbe inevitabilmente considerata un evento negativo che potrebbe comportare riduzione del merito di credito".

Tuttavia, concede l'analista di Cmc Markets, "per quanto questa incertezza non possa essere incoraggiante per le Borse europee, certamente non è un evento in grado di innescare un pesante ribasso". In ogni caso, a detta degli esperti, in attesa che la questione del tetto del debito possa essere risolta, i mercati finanziari, e soprattutto quelli azionari, potrebbero attraversare una fase di forte volatilità.
(27 settembre 2013)

Aucun commentaire: