Le Borse europee chiudono in rialzo.
Wall Street tira il fiato dopo il record
La produzione industriale tedesca sale a sorpresa a marzo e riporta gli acquisti sui listini, fino a quel momento incerti. Milano chiude in rialzo dell',8%. La bilancia commerciale dell'ex impero celeste ha registrato un avanzo di 18,2 miliardi nonostante il calo della domanda in Europa. Poco mosso gli indici Usa, spread a 255
di GIULIANO BALESTRERIIn questo contesto a Milano, Piazza Affari strappa un guadagno dello 0,78%. Tra i singoli titoli, in luce Pirelli(+7,3%) dopo una trimestrale con ricavi in tenuta e la conferma dei target 2013. Francoforte aggiorna di nuovo il suo massimo storico guadagnando lo 0,83% a 8.249 punti, mentre Parigi cresce dello 0,89% e Londra dello 0,4%. Sul fronte dei debiti pubblici continuano ad allentarsi le tensioni. Lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund tedeschi, è stabile a 256 punti base con i titoli italiani che rendono il 3,8%. La Grecia ha collocato titoli a 6 mesi per 1,3 miliardi di euro, con un rendimento in calo al 4,20%. Berlino ha piazzato invece 4 miliardi di bond quinquennali con un tasso in leggero rialzo allo 0,38%. Per l'euro si registra un leggero rafforzamento a quota 1,3174 dollari, dai minimi di giornata a 1,3071.
Negli Usa, intanto, le richieste di mutui nell'ultima settimana sono cresciute del 7%. Wall Street tira il fiato dopo aver archiviato, ieri, una nuova seduta da record: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones è invariato, mentre l'S&P 500 avanza dello 0,2% e il Nasdaq dello 0,4%. In mattinata, la Borsa di Tokyo ha allungato per terminare gli scambi a +0,74%, in scia ai record dei listini occidentali e con i dati commerciali della Cina che hanno rassicurato sulla seconda economia del pianeta. L'indice Nikkei ha aggiunto 105,45 punti, attestandosi a quota 14.285,69.
Sul fronte delle materie prime, mentre nel Vecchio continente si stoppano gli scambi il petrolio è in rialzo: il greggio Wti cresce a ridosso dei 96 dollari al barile. L'oro si apprezza di oltre un punto percentuale a 1.465 dollari l'oncia dopo che il maxi hedge fund Spdr Gold Trust del miliardario John Paulson ha diminuito gli asset legati al metallo prezioso ai minimi degli ultimi 4 anni. La decisione sarebbe legata alle forti perdite registrate nelle ultime settimane.
(08 maggio 2013)
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