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Draghi non annuncia interventi immediati
Dopo il nulla di fatto del vertice della Federal Reserve di ieri tutti gli occhi erano puntati sulla riunione della Bce dove è andato in scena lo scontro tra i rigoristi nordeuropei e i rappresentanti dei paesi messi in difficoltà dalla crisi del debito. A giudicare dalla reazione dei mercati sembrano essere stati i primi a fare dei passi in avanti o perlomeno a spostare in là nel tempo il momento della resa dei conti. Come previsto sono rimasti invariati i tassi d'interesse: quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale rimangono invariati rispettivamente allo 0,75%, all'1,50% e allo 0,00%.
Sul fronte obbligazionario la seduta è all'insegna di un fortissimo rialzo dello spread Btp/bund a 510 punti dopo la chiusura di ieri a 456 punti base. Sempre oggi la Spagna ha collocato 3,123 miliardi di euro di titoli di stato, con tassi in rialzo sulle obbligazioni a dieci anni al 6,647%, rispetto al 6,430% della precedente emissione. Lo spread bonos/bund è in rialzo, post-conferenza stampa di Draghi, a 552 punti. I rendimenti sul mercato secondario tornano a salire: 6,29% per l'Italia e 7,07% per la Spagna.
La prudenza degli investitori, in vista delle mosse contro le turbolenze del debito sovrano dell'Eurozona aveva influenzato la seduta della Borsa di Tokyo che questa mattina ha terminato gli scambi in rialzo dello 0,13%. Chiusura in ribasso (-0,56%) per il Kospi di Seul, oltre che per Shanghai (-0,57%) e Hong Kong (-0,66%).
Dopo la seconda parte della conferenza stampa di Draghi l'euro è tornato sotto quota 1,22 contro il dollaro. Sul fronte delle materie prime il petrolio è in lieve calo. Il greggio Wti perde 12 cent a 88,79 dollari mentre il Brent cede 14 cent a 105,82 dollari. Oro in rialzo a 1.601 dollari l'oncia segnando un guadagno dello 0,2%.
Draghi non annuncia interventi immediati
Piazza Affari crolla, lo spread a 510 punti
Il presidente della Bce apre la porta a possibili interventi non convenzionali per abbassare i livelli "ingiustificati" di spread tra i titoli di stato dei paesi in difficoltà e quelli tedeschi. Ma non offre alcuna tempistica e aggiunge che non spetta alla Bce rafforzare l'European Stability Mechanism. Tassi d'interesse fermi allo 0,75%
MILANO - Nella sua attesissima conferenza stampa il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi 1ha annunciato possibili "interventi non convenzionali" sui mercati obbligazionari ma non ha fornito una tempistica certa e ha spiegato che non tocca alla Bce dare una licenza bancaria all'Esm. I mercati non hanno apprezzato e Milano ha chiuso con un tonfo del 4,64% e Madrid fa peggio in calo del 5,16%. Male anche il Cac di Parigi, sceso del 2,68%, il Dax di Francoforte, giù del 2,2% e l'Ftse 100 di Londra a -0,88%. Pesante anche la seduta di Wall Street, il Dow Jones cede l'1%, l'S&P 500 l'1,1% e il Nasdaq lo 0,2%.Dopo il nulla di fatto del vertice della Federal Reserve di ieri tutti gli occhi erano puntati sulla riunione della Bce dove è andato in scena lo scontro tra i rigoristi nordeuropei e i rappresentanti dei paesi messi in difficoltà dalla crisi del debito. A giudicare dalla reazione dei mercati sembrano essere stati i primi a fare dei passi in avanti o perlomeno a spostare in là nel tempo il momento della resa dei conti. Come previsto sono rimasti invariati i tassi d'interesse: quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale rimangono invariati rispettivamente allo 0,75%, all'1,50% e allo 0,00%.
Sul fronte obbligazionario la seduta è all'insegna di un fortissimo rialzo dello spread Btp/bund a 510 punti dopo la chiusura di ieri a 456 punti base. Sempre oggi la Spagna ha collocato 3,123 miliardi di euro di titoli di stato, con tassi in rialzo sulle obbligazioni a dieci anni al 6,647%, rispetto al 6,430% della precedente emissione. Lo spread bonos/bund è in rialzo, post-conferenza stampa di Draghi, a 552 punti. I rendimenti sul mercato secondario tornano a salire: 6,29% per l'Italia e 7,07% per la Spagna.
La prudenza degli investitori, in vista delle mosse contro le turbolenze del debito sovrano dell'Eurozona aveva influenzato la seduta della Borsa di Tokyo che questa mattina ha terminato gli scambi in rialzo dello 0,13%. Chiusura in ribasso (-0,56%) per il Kospi di Seul, oltre che per Shanghai (-0,57%) e Hong Kong (-0,66%).
Dopo la seconda parte della conferenza stampa di Draghi l'euro è tornato sotto quota 1,22 contro il dollaro. Sul fronte delle materie prime il petrolio è in lieve calo. Il greggio Wti perde 12 cent a 88,79 dollari mentre il Brent cede 14 cent a 105,82 dollari. Oro in rialzo a 1.601 dollari l'oncia segnando un guadagno dello 0,2%.
(02 agosto 2012)
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