Allarme lavoro per l'Eurozona
Venti mln di disoccupati nel 2013
Un rapporto di Ernst&Young prevede un aumento record per i senza lavoro all'interno dell'area euro a causa della negativa congiuntura per l'anno in corso. Il Pil calerà ancora dello 0,2%. Situazione ancora difficile in Grecia e Spagna
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI BERLINO - Allarme per il mercato del lavoro europeo lanciato dalla società di consulenza e revisione Ernst&Young. Secondo uno studio pubblicato oggi il numero dei disoccupati nell'Eurozona salirà nell'anno in corso a quota 20 milioni. E' un record storico, ben superiore al totale dei disoccupati dell'anno scorso nell'area della moneta unica era di 18,7 milioni, e rappresentava già il livello più alto mai raggiunto dopo il varo della divisa comune, mentre nel 2010 i senza lavoro erano 15,9 milioni di cittadini dell'eurozona.Gli esperti di Ernst&Young prevedono che le negative prognosi e prospettive per la congiuntura nell'Eurozona nell'anno in corso causerà inevitabilmente un aumento dei disoccupati. Il prodotto interno lordo (Pil) dell'Eurozona calerà infatti dello 0,2 per cento, dopo il meno 0,4 per cento registrato nel 2012. "Quindi l'Eurozona ha davanti a sé un altro anno difficile", scrive il rapporto.
Particolarmente pesante si preannuncia la situazione in Grecia, dove il Pil dovrebbe calare del 4,3 per cento e un ritorno alla crescita sembra possibile al più presto solo nel 2015. La disoccupazione toccherà dunque una quota pari al 28 per cento della popolazione attiva. Non molto meglio va in Spagna, dove si prevede una crescita della disoccupazione fino al 27 per cento del totale della popolazione attiva. Positivi invece i dati del mercato del lavoro in Germania: il tasso di disoccupazione resta stabile al 6,8 per cento, cioè alla quota più bassa dal 1991, l'anno successivo alla riunificazione tedesca. E decine di migliaia di disoccupati provenienti dai paesi in crisi dell'Eurozona trovano lavoro nella Repubblica federale.
(03 gennaio 2013)
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