mercredi 9 janvier 2013









C'è un nuovo Muro in Europa
Cresce il divario tra Nord e Sud

Il Rapporto 2012 della Commissione europea sulla situazione sociale dell'Unione evidenzia come il Vecchio continente sia spaccato. La divisione non è più tra Est e Ovest ma tra Settentrione e Meridione. Il mercato del lavoro è il terreno dove la distanza aumenta maggiormente. E le prospettive, per chi è sotto la nuova cortina, sono a tinte fosche

dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
BERLINO - Nel 2012 appena concluso la crisi dell'euro, la recessione e le dure misure dei tentativi di risanamento dei Paesi in crisi hanno praticamente creato un nuovo Muro in Europa: non più un muro Est-Ovest bensì un Muro Nord-Sud. Lo indica in sostanza il rapporto annuale della Commissione europea sulla situazione sociale nell'Unione europea, presentato dal commissario responsabile, l'ungherese Làszlò Andor. La divisione in due del Continente, sottolinea il rapporto, si è drammaticamente approfondita.

Il tasso di disoccupazione medio dell'intera Unione europea, sottolinea infatti il rapporto, è dell'11%. Ma si tratta di una media tra il tasso medio dei Paesi in crisi del Sud e del Nordest baltico  -  sono presi in considerazione Spagna, Grecia, Cipro, Malta, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Estonia, Irlanda  -  dove il numero medio dei senza lavoro vola attorno al 15%, e il tasso delle economie più forti come Germania, Austria, Finlandia, Olanda, Lussemburgo dove è attorno al 7%, cioè meno della metà. Il rapporto parla del 2012 come di "un nuovo anno miserabile" per l'Europa nella sua dimensione sociale, con un chiaro peggioramento per la disoccupazione e le diminuite speranze dei disoccupati di trovare o ritrovare un lavoro, specie nei paesi più colpiti dalla crisi come Spagna o Grecia, dove crollano anche prodotto interno lordo, produttività delle aziende e tenuta dei sistemi sociali, oltre alla brutale diminuzione dei redditi reali.

Nel Nord stabile, dove riforme di welfare, costo del lavoro, mercato del lavoro e sistema paese e risanamenti dei bilanci sovrani sono stati già effettuati, come Germania, Finlandia, Austria, invece, la maggiore tenuta delle economie, la migliore efficienza dei mercati del lavoro e la stabilità dei sistemi di sicurezza sociale e previdenziale garantiscono tuttora migliori chances di trovare un primo impiego o un nuovo lavoro. Non c'è purtroppo grande motivo di sperare in un miglioramento quest'anno, sottolinea il rapporto della Commissione: "E' improbabile che la situazione economico-sociale migliori nel 2013", afferma il documento.
 
(09 gennaio 2013)

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