jeudi 3 janvier 2013

Spread a quota 275, minimi da agosto 2011
Borse europee contrastate dopo il rally

Il differenziale tra Btp e Bund decennali si restringe e Piazza Affari chiude in lieve rialzo. Il calo dei rendimenti dei titoli di Stato vale un risparmio di 50 miliardi per il Tesoro. L'intesa sul Fiscal Cliff è legge. Cala la disoccupazione in Spagna, in Germania nel 2012 ha registrato il minimo dal '91

MILANO - Prosegue il calo dello spread tra Btp e Bund decennali innescato dall'accordo negli Stati Uniti per evitare il Fiscal Cliff. Il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e gli omologhi tedeschi chiude la seduta a quota 275 punti, a un livello che non si vedeva dall'agosto 2011. I Btp decennali rendono il 4,23%; bisogna risalire al novembre 2010 per ritrovare questa soglia. La discesa del costo del debito sotto la quota indicata dal premier Mario Monti come obiettivo del suo governo (287 punti), si trasforma per i conti dello Stato in un risparmio di circa 50 miliardi in tre anni.

Ad alimentare la distensione sul versante obbligazionario è stata l'intesa tra Democratici e Repubblicani che ha strappato gli Stati Uniti dalla voragine fiscale ed è diventata ufficialmente legge. L'American Taxpayer Relief Act, l'insieme di provvedimenti che evitano il Fiscal Cliff, è stato firmato dal presidente americano Barack Obama. Curiosamente, la firma è arrivata a distanza: il presidente, che si trovava alle Hawaii, ha utilizzato una penna automatica che riproduce la sua sigla. Molti osservatori, dalle agenzie di rating Moody's e Standard & Poor's al Fondo Monetario Internazionale, hanno sottolineato che presto la tensione tornerà tra i due fronti del Parlamento di Washington, visto che entro due mesi si dovrà mettere mano alla spesa pubblica con tagli consistenti.

Questi rilievi hanno generato incertezza sulle Borse europee, ma il dato positivo dello spread ha riportato l'indice Ftse Mib di Piazza Affari, reduce dal rally di mercoledì (balzo vicino al 4%), in territorio positivo per chiudere la seduta in rialzo dello 0,1%. Segno più anche per Londra che guadagna lo 0,33%, mentre restano in rosso Parigi (-0,34%), Francoforte (-0,29%) e Madrid (-0,52%). A Wall Street il Dow Jones è invariato, mentre l'S&P avanza dello 0,1% e il Nasdaq dello 0,2%. 

Sul fronte macroeconomico, negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono calate del 10,4% nel corso dell'ultima settimana a quota 650,3 punti. Secondo i dati della Mortgage business association, nell'ottava gli acquisti di nuove polizze sono diminuiti del 10,5% a 169,5 punti mentre i rifinanziamenti sono scesi del 10,4% a 3.528,3 punti. Quanto al mercato del lavoro, il settore privato americano ha creato in dicembre 215mila posti, oltre le attese degli analisti che scommettevano sulla creazione di 140mila posti. Tuttavia, le richieste di sussidi alla disoccupazione, la scorsa settimana, sono aumentate di 10mila unità a quota 372mila, un aumento superiore alle previsioni. L'indice Ism a dicembre è salito a 54,3 punti dai 52,5 punti del mese precedente.

In Europa, in Spagna, si registra un leggero calo delle persone senza lavoro, per la prima volta da luglio. Nel dicembre scorso sono diminuite dell'1,2% rispetto a novembre. Secondo i dati del ministero del Lavoro, i disoccupati nell'ultimo mese del 2012 sono diminuiti di 50.094 unità a 4,85 milioni. Il calo è dovuto soprattutto al -1,6% delle persone registrate come "in cerca di lavoro" nel settore dei servizi. Rispetto al dicembre 2011, invece, il numero dei disoccupati è risultato in crescita del 9,64% (+426.364 persone). Anche in Germania sono stati diffusi i dati sulla disoccupazione, che a dicembre è rimasta stabile rispetto a novembre al 6,9%, in linea con le attese. Il dato non destagionalizzato, invece, a dicembre è passato al 6,7% dal 6,5% di novembre. Nell'intero 2012 la Germania ha registrato il tasso di disoccupazione più basso dal 1991, con 2,9 milioni di senza lavoro, 79 mila in meno del 2011. In percentuale i disoccupati si sono ridotti dello 0,3%, scendendo al 6,8%. La Francia ha infine collocato titoli a media e lunga scadenza per 7,993 miliardi di euro, con i tassi di interesse in forte calo sui 10 e 20 anni (rendimento del 2,07% per i titoli in scadenza a ottobre 2022 e del 2,84% per quelli al 2032). Si conferma così il trend positivo per Parigi che ha caratterizzato l'intero 2012, nonostante la perdita della tripla A da parte delle agenzie di rating.

Sul fronte valutario l'euro chiude in calo a 1,3109 dollari: dopo l'intesa che evita il fiscal cliff gli investitori tornano quindi più prudenti e aumentano gli acquisti su valute considerate più difensive come lo yen, che avanza a 86,97 sul dollaro e a 113,98 sull'euro, anche in virtù delle prese di beneficio successive al massimo da 18 mesi a 115,99 yen toccato ieri dalla moneta comune. Il petrolio cede lo 0,08% a 93,05 dollari al barile.

In Asia, con Tokyo e Shanghai ancora chiuse per le festività di inizio anno, Hong Kong ha ritoccato i massimi dal 2011 con l'indice Hang Seng che ha terminato a 23.398,6 punti, guadagnandone 86,62 (+0,37%). Sono stati più decisi gli acquisti su Taiwan e Sidney (entrambe +0,7%). Flessione di oltre mezzo punto percentuale, invece, per Seul. A livello macroeconomico spicca il dato sull'indice Pmi relativo al settore dei servizi della Cina, che migliora a dicembre e passa da 55,6 a 56,1 punti: si tratta del terzo rialzo consecutivo che pone la rilevazione al top da quattro mesi. L'indice sale così ben oltre la soglia di 50 punti, che separa l'espansione dalla contrazione economica.

 
(03 gennaio 2013)

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