jeudi 17 janvier 2013


La Bce mette in guardia l'Italia
"Incertezza allontana investitori"

Il bollettino mensile della Banca centrale europea mostra preoccupazioni per la situazione politica del Paese. Francoforte sottolinea la debolezza dell'economia dell'Eurozona e chiede con urgenza le riforme strutturali necessarie

MILANO - L'incertezza politica minaccia l'Italia. Mette in fuga i capitali degli investitori e frena la ripresa. Un pericolo in più per il Paese in un momento in cui la crescita dell'Eurozona "continua ad essere debole". Il bollettino mensile della Banca centrale europea lascia pochi dubbi e se da un lato invita l'Italia a non mostrare indugi sul fronte politico, dall'altro chiede nuovi sforzi ai governi dell'Eurozona per accelerare sul fronte delle riforme strutturali. Secondo Francoforte sull'economia "continuano a pesare le persistenti incertezze e gli aggiustamenti di bilancio in atto nei settori finanziari e non finanziari" e solo "nella seconda parte del 2013 è attesa una graduale ripresa". Proprio per questo la Bce chiede con "rapidità" quelle riforme strutturali necessarie per rendere l'economia dell'Eurozona "più flessibile, dinamica e competitiva" a cominciare dai servizi, dalla concorrenza e dai "provvedimenti che migliorino il funzionamento dei mercati del lavoro".

Crescita. Francoforte insiste perché le riforme strutturali procedano con "ulteriori passi avanti nel risanamento delle finanze pubbliche in linea con gli impegni assunti nel quadro del Patto di Stabilità e Crescita". Un ulteriore sforzo in questa direazione sosterrebbe "il forte calo dei rendimenti sui titoli di Stato evidenziato di recente" e porterebbe a un riequilibrio degli investimenti all'interno dell'area Ue.

Italia. La situazione italiana preoccupa la Banca centrale che sottilinea come "l'accresciuta incertezza politica" sia stata "all'origine di alcuni flussi di capitali, con l'obiettivo di ricercare investimenti più sicuri, verso i titoli emessi dai paesi con rating AAA". Non aiuta cerca l'indice sul clima di fiducia ha "segnato un calo più marcato, specie a partire dalla metà del 2011". Il riferimento della Bce è in particolare ai consumatori, anche se la fiducia delle imprese ha "mostrato andamenti analoghi, segnando netti cali dal 2007 al 2009, una ripresa fino a metà del 2011, e una nuova flessione da allora". In Germania l'indice ha mostrato "una ripresa piuttosto vigorosa nel 2010, e in seguito è rimasto sostanzialmente stabile". In Francia "è rimasto assai prossimo all'aggregato dell'area dell'euro".

Recessione. La ripresa della fiducia è confermata anche dal calo dei rischi per una nuova recessione. Secondo la Bce, infatti, "i rischi per le prospettive economiche dell'area dell'euro rimangono orientati al ribasso. Vari indicatori congiunturali hanno mostrato più di recente una sostanziale stabilizzazione, seppure su livelli contenuti, e il clima di fiducia nei mercati finanziari è migliorato sensibilmente".

Credito. Per rilanciare l'economia sarà fondamentale l'accesso al credito, quindi - prosegue Francoforte che insiste per una vigilanza bancaria unificata - "la solidità dei bilanci bancari sarà un fattore chiave per agevolare sia un'adeguata offerta di credito, sia la normalizzazione di tutti i canali di finanziamento".

Lavoro. Secondo la Bce, "i mercati del lavoro dell'area dell'euro continuano a risentire della crisi economica e finanziaria. L'occupazione è diminuita ulteriormente nel terzo trimestre del 2012, mentre la disoccupazione ha continuato ad aumentare. I dati delle indagini segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nell'ultimo trimestre dell'anno". Le pressioni sui prezzi, invece, rimarranno contenute.

 
(17 gennaio 2013)

(17 gennaio 2013)


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