Piazza Affari vola ai massimi dal 2011
L'effetto trimestrali spinge le Borse
Alcoa inaugura la stagione dei conti aziendali e restituisce fiducia ai mercati dell'Asia e - in parte - del Vecchio continente. Brilla ancora Milano, migliore nell'Ue con il +2,2% oltre quota 17mila punti. Sugli scudi banche e tlc, Londra al top dal maggio 2008. Euro stabile, spread a quota 279 punti. Monti: "Finita l'emergenza europea, non quella economica"
In questo contesto a Milano Piazza Affari ha chiuso in in rialzo del 2,2% ai massimi dal 1° agosto 2011, quando la crisi del debito sovrano era agli albori, oltre la soglia di 17.300 punti. Tra i singoli titoli milanesi in evidenza Telecom Italia, che ha strappato un guadagno vicino al 9% sulle voci di un progetto di creazione di un rete tlc europea che coinvolgerebbe tutti i big del settore. Bene - ancora una volta - l'intero comparto creditizio, con Unicredit, Mediolanum e la Bper in cima al listino, trainato dal calo dello spread e dalla graduale introduzione di Basilea 3. Sugli scudi anche Finmeccanica, che ha fatto segnare un rally di oltre sei punti spinta dall'indiscrezioni sul dossier Ansaldo: le offerte per il 100% sono attese entro il 23 gennaio. Lo spread tra Btp e Bund decennali chiude stabile a quota 279 punti, con il titolo italiano che rende meno del 4,3%.
Negli Stati Uniti le richieste di mutui sono salite dell'11,7% nel corso dell'ultima settimana a quota 726,4 punti; il dato segue tre settimane consecutive di cali. Acquisti a Wall Street: il Dow Jones e il Nasdaq si muovono in rialzo dello 0,46%, l'S&P recupera lo 0,27%.
Il buon andamento degli scambi negli Usa inietta benzina nei listini del Vecchio continente: Londra chiude in rialzo dello 0,7%, ai massimi dal maggio 2008, Francoforte e Parigi dello 0,3%. Il comparto delle tlc è stato il più dinamico. Sulla Germania hanno per lunghi tratti pesato i dati sulla produzione industriale, cresciuta meno delle attese (+0,2% anziché +0,9%), e il collocamento di 4,1 miliardi di euro di titoli del debito pubblico con scadenza quinquennale, a un tasso dello 0,5%, in rialzo rispetto allo 0,41% del novembre scorso. Indicazioni positive sono arrivate dall'istituto di ricerca Diw, che per il 2013 prevede un'espansione del pil tedesco dello 0,9% e del 2% per il prossimo anno. Sul fronte dei cambi l'euro è pari a 1,3045 dollari (1,3057 ieri) e a 114,75 yen (113,71). Il dollaro scambia a 87,97 nei confronti dello yen.
A livello macroeconomico spicca il dato Ocse sull'inflazione per il mese di novembre. Secondo l'organizzazione parigina l'indice dei prezzi al consumo è sceso all'1,9% contro il 2,2% di ottobre, per il rallentamento delle tensioni nel comparto dell'energia. Per l'Italia, l'Ocse indica un tasso tendenziale del 2,5%.
La Borsa di Tokyo si risolleva dalle perdite iniziali e termina gli scambi in progresso dello 0,67%, in scia alla frenata delle yen, soprattutto verso il dollaro. L'indice Nikkei, sostenuto dall'acquisto dei titoli delle principali società legate all'export, sale di 70,51 punti e si attesta a quota 10.578,57. Alla nota positiva finale ha contribuito anche l'annuncio che il governo intende stanziare 1,6 miliardi di euro per il bilancio della difesa (di cui ha beneficiato i giganti del settore come mhi e ihi, finiti in rialzo rispettivamente del 4,98 e del 6,49%).
Sul fronte delle materie prime, scende di un frazionale 0,09% il prezzo del petrolio Wti: il future febbraio si attesta ora a 93,09 dollari al barile. L'oro cede invece lo 0,25% a 1.658,1 dollari.
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