mardi 8 janvier 2013





Le Borse guardano alle trimestrali
Milano in leggero rialzo è la migliore

Dopo gli effetti Fiscal Cliff e Basilea, i mercati attendono i risultati societari. Le Piazze del Vecchio continente si indeboliscono con l'incedere negativo di Wall Street. Piazza Affari chiude a +0,33% ed è maglia rosa. Lo spread tra Btp e Bund intorno a quota 280 punti

MILANO - Dopo la sbornia da Fiscal Cliff e l'effetto positivo sui titoli bancari derivato dall'alleggerimento delle norme di Basilea 3 sui requisiti patrimoniali e di liquidità, i mercati tornano a guardare alle performance delle aziende quotate. Dopo i primi conti provenienti dall'Asia, che hanno rallentato i listini delle borse dell'Est, si attende la volta degli Stati Uniti. Il debutto toccherà dopo la chiusura di Wall Street (tarda serata italiana) all'Alcoa.

I listini americani procedono in terreno negativo (Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq cedono circa mezzo punto percentuale, dopo aver recuperato i livelli del 2007 durante la scorsa settimana in scia all'accordo per scongiurare il Fiscal Cliff) e tolgono brillantezza a quelli del Vecchio continente. A Milano il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,33%, poco sotto la soglia dei 17mila punti. A Piazza Affari rimane in terreno positivo Generali; la compagnia triestina ha annunciato l'accordo per rilevare la joint venture con Petr Kellner nell'Europa dell'Est, che prevede il pagamento di 2,5 miliardi, e si muove in terreno ampiamente positivo ( segui il titolo in diretta). Ancora sugli scudi Gemina, sotto i riflettori per la ventilata operazione di aggregazione con la holding autostradale Atlantia. Moody's ha inoltre avviato una revisione del rating di Aeroporti di Roma (Fiumicino) per un possibile miglioramento del giudizio dopo l'ok del governo agli aumenti delle tariffe. Quanto alle altre Londra scende dello 0,18%, Parigi cresce dello 0,03%, mentre Francoforte arretra dello 0,48%. 

Lo spread, il differenziale di rendimento tra Btp decennali e omologhi Bund, si porta a quota 278 punti contro i 283 della chisura di lunedì. Il titolo di Stato italiano rende il 4,27%. Segnali di distensione sul fronte dei debiti sovrani anche dall'Irlanda: il governo di Dublino, per la prima volta dal 2010, ha collocato bond a quattro anni per 2,5 miliardi di euro con richieste per 7 miliardi e tasso del 3,35%. L'Irlanda mira a raccogliere - per l'intero 2013 - circa 10 miliardi di euro. Emissione obbligazionaria, la prima della sua storia, anche per l'Esm, il meccanismo di stabilità europeo. Ha venduto 1,927 miliardi di euro di debito a tre mesi con tassi negativi (-0,324%). L'euro chiude a quota 1,3070 dollari.

A dare momentaneamente manforte all'andamento dei listini era stato il dato sulla fiducia nell'economia a dicembre, che è salita di 1,3 punti nell'Eurozona a quota 87 (stabile di fatto nell'Unione Europea a 88,4). Le stime degli analisti erano per 86,5 punti. In precedenza erano emersi invece alcuni rilievi macroeconomici preoccupanti, tra cui la disoccupazione record nell'Eurozona: a novembre è arrivata all'11,8%. In Germania il surplus commerciale è risultato di nuovo in rialzo a novembre, a 17 miliardi di euro, contro i 15,7 miliardi di ottobre. Pesa però un netto calo dell'export, aggravato dalla crisi di domanda da parte delle controparti europee. Secondo l'Ufficio federale di statistica Destatis, le esportazioni hanno accumulato un valore di 94,1 miliardi di euro, contro i 98,4 miliardi del mese di ottobre; su base annua le esportazioni sono rimaste invece stabili. Il dato del surplus destagionalizzato è di 14,6 miliardi. Da gennaio alla fine di novembre, le aziende tedesche hanno comunque esportato beni per un valore di oltre 1.000 miliardi di euro, con un aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo di due anni fa. Sotto le attese anche il dato degli ordini all'industria tedesca, in calo dell'1,8% a novembre.

Seduta negativa per le borse asiatiche, che come accennato hanno pagato un pò di delusione sulle trimestrali di Samsung e Htc. Hong Kong ha ceduto lo 0,94%, Shanghai lo 0,41%. Il balzo dei profitti operativi di Samsung a 8,3 miliardi di dollari (+89%) non è bastato ad evitare una battuta d'arresto (-1,3%) del titolo del colosso sudcoreano. Le attese da parte di alcuni analisti erano per un risultato ancora superiore, anche se probabilmente sono pesate più che altro le prese di beneficio dopo sedute di netti rialzi (+44% nell'intero 2012, contro il +31% di Apple). Male anche il produttore di smartphone Htc (-4%) che ha generato nel trimestre un utile operativo di circa 21 milioni di dollari contro i quasi 40 attesi.

Tokyo ha chiuso in calo dello 0,86%, anche sulla scorta del leggero apprezzamento dello yen nei confronti delle altre valute. Il Giappone ha però annunciato, per bocca del ministro delle Finanze Taro Aso, che acquisterà i bond dell'European Stability Mechanism (Esm) con l'obiettivo, tra l'altro, di indebolire la sua moneta. "La stabilità finanziaria dell'Europa - ha spiegato Aso - può contribuire a stabilizzare i tassi delle monete, yen compreso". Il governo di Tokyo e la Banca centrale (BoJ) hanno intanto deciso di rafforzare la loro cooperazione per promuovere un piano di stimolo dell'economia che passa attraverso investimenti in infrastrutture e lotta alla deflazione. Secondo la stampa nipponica il piano potrebbe valere fino a 12 mila miliardi di yen (110 miliardi di euro).

Sul versante delle materie prime, il petrolio è in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dello 0,26% a 93,43 dollari al barile. Bene l'oro scambiato a 1.653,05 dollari (+0,4%), dopo tre giorni in flessione.
(08 gennaio 2013)

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