lundi 21 janvier 2013


Italia fuori dalla recessione ad aprile
Grilli: "Non serve manovra correttiva".

Il ministro dell'Economia è intervenuto davanti alla commissione Affari economici e Finanziari del Parlamento europeo a Bruxelles. Confermato il pareggio di bilancio strutturale. Crescita media dell'1% dalla fine del primo trimestre, ma resta "insoddisfacente. Ora cali la pressione fiscale"


MILANO - "La crescita italiana resta insoddisfacente, ma non ci sarà alcuna manovra correttiva". Di più: l'Italia uscirà dalla recessione già nel 2013. Lo ha detto il ministro dell'Economia Vittorio Grilli davanti alla commissione Affari economici e Finanziari del Parlamento europeo a Bruxelles dove però ha rivendicato il lavoro fatto dal governo uscente: "Oggi posso dire che l'Italia è un Paese diverso, che sta cambiando profondamente con modifiche non reversibili". E, per fine anno, assicura il pareggio strutturale dei conti.

Addirittura, Grilli si mostra più ottimista della Banca d'Italia secondo cui per una - timida - ripresa bisognerà aspettare la fine dell'anno. Per il ministro dell'Economia, invece, i primi segnali positivi arriveranno già dalla fine del primo trimestre, con sei mesi d'anticipo: la recessione, quindi, "dovrebbe concludersi nel primo trimestre", da aprile la crescita sarà "di poco superiore all'1%" pur restando "insoddisfacente". A fine anno l'Italia dovrebba avere un avanzo del Pil del 3% "destinato a salire al 5% entro il 2015".

Grilli poi aggiunge: "Abbiamo iniziato e portato a termine un percorso con un'azione di governo incisiva, la strada non è conclusa ma sono certo che tutte le istituzioni responsabili sapranno continuare questo lavoro". Scongiurato il pericolo di una manovra aggiuntiva perché "l'obiettivo è aggiustato per il ciclo e quindi quando si ha un bilancio in pareggio in termini strutturali non si deve appesantire l'economia con altre manovre".

Sull'austerity il ministro uscende spiega come l'Italia avesse poca scelta "perché è impossibile costruire una strategia di crescita senza mercati stabilizzati, è come costruire una casa sulla sabbia. Abbiamo dovuto ricorrere più di quanto non volessimo ad imposizioni fiscali, la pressione media fiscale deve calare, ma per fare questo occorre fare una revisione specifica della spesa pubblica", con "scelte dure per snellire il settore pubblico". Grilli rivendica quindi tra gli effetti positivi il miglioramento della fiducia sul Paese dimostrata dall'andamento degli spread.
(21 gennaio 2013)


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