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Spread in calo sotto quota 300 punti
Le tensioni macroeconomiche, però, non si ripercuotono sullo spread tra Btp e Bund in discesa quota 300 punti base, a livelli che non si vedevano da marzo. I titoli italiani rendono il 4,4 per cento. L'euro è in rialzo: la moneta unica europea viene scambiata a 1,3086 dollari in lieve aumento rispetto ai valori della chiusura di ieri (1,3053) restano così ai massimi delle ultime sei settimane. Rispetto allo yen la divisa unica è in lieve calo a quota 107,23.
Bene, quindi, Piazza Affari che avanza dell'1%, mentre Londra è invariata come Francoforte, mentre Parigi guadagna lo 0,5%. Poco mossa Wall Street: il Dow Jones si muove a +0,1%, l'S&P 500 cede lo 0,1% e il Nasdaq lo 0,4%. A sostenere le quotazioni non basta il balzo dell'indice Ism di New York passato a novembre da quota 45,9 a 52,5 punti, tornando sopra la soglia fatidica dei 50 punti che indica una fase di espansione delle attività economiche.
Sul fronte europeo si registra anche lo stop dell'Ecofin all'Unione bancaria. I ministri finanziari proveranno a raggiungere un'intesa la prossima settimana.
In mattinata, la Borsa di Tokyo chiude debole sulla scia della contrazione inattesa dell'indice Ism sul settore manifatturiero Usa. L'indice Nikkei cede lo 0,27% a 9.432,46 punti. Il Topix sull'intero listino avanza invece di uno 0,03% a 781,97 punti. A creare incertezza c'è anche la Banca centrale australiana che ha ridotto il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base portandolo al minimo storico del 3%, un livello che non si vedeva dal 2009, al culmine della crisi finanziaria. Il governatore, Glenn Stevens, ha spiegato che la riduzione del costo del denaro è stata resa necessaria dall'aggravarsi della crisi in Europa e dalle incertezze sull'economia Usa, che pesano sulle prospettive di crescita del paese.
Sul fronte delle materie prime, quotazioni in ribasso per il petrolio, con i contratti sul greggio Wti scambiati sul mercato elettronico di New York a 87,78 dollari al barile, con una flessione per il greggio Wti di 1,49 dollari. Oro in calo: il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.694 dollari l'oncia.
Market Overview
FTSE MIB | 16.041,54 | +1,04% |
FTSE 100 | 5.869,04 | -0,04% |
DAX 30 | 7.435,12 | 0,00% |
CAC 40 | 3.580,48 | +0,39% |
Swiss Market | 6.853,15 | +0,21% |
S&P 500 | 1.407,18 | -0,16% |
NASDAQ | 2.990,42 | -0,39% |
Hang Seng | 21.799,97 | +0,15% |
Spread in calo sotto quota 300 punti
Borse Ue contrastate tra Usa e Grecia
Gli investitori aspettano a prendere posizione dopo il via libera dell'Ue agli aiuti per gli istituti di credito iberici. Tensioni negli Stati Uniti per lo stop alle trattative sul Fiscal Cliff. Brilla Piazza Affari con lo spread in discesa sotto quota 300 punti
MILANO - Spagna, Grecia e Stati Uniti complicano le seduta delle Borse europee dove brilla Piazza Affari trainata dall'effetto spread, di nuovo in calo sotto quota 300 punti. A consigliare l'atteggiamento prudente agli investitori dopo il via libera di Atene al riacquisto di parte del suo debito è l'ok dell'Eurogruppo agli aiuti per le banche iberiche (in Spagna i disoccupati sono saliti a 4,91 milioni nuovo record) e soprattutto le tensioni sul Fiscal Cliff negli Usa. Le trattative per evitare tagli automatici della spesa e aumenti generalizzati delle tasse non hanno finora prodotto risultati significativi e, anzi, rischiano di subire una brusca frenata dopo che la Casa Bianca ha respinto la proposta dei repubblicani di tagliare la spesa sanitaria anziché aumentare le tasse per i redditi più elevati.Le tensioni macroeconomiche, però, non si ripercuotono sullo spread tra Btp e Bund in discesa quota 300 punti base, a livelli che non si vedevano da marzo. I titoli italiani rendono il 4,4 per cento. L'euro è in rialzo: la moneta unica europea viene scambiata a 1,3086 dollari in lieve aumento rispetto ai valori della chiusura di ieri (1,3053) restano così ai massimi delle ultime sei settimane. Rispetto allo yen la divisa unica è in lieve calo a quota 107,23.
Bene, quindi, Piazza Affari che avanza dell'1%, mentre Londra è invariata come Francoforte, mentre Parigi guadagna lo 0,5%. Poco mossa Wall Street: il Dow Jones si muove a +0,1%, l'S&P 500 cede lo 0,1% e il Nasdaq lo 0,4%. A sostenere le quotazioni non basta il balzo dell'indice Ism di New York passato a novembre da quota 45,9 a 52,5 punti, tornando sopra la soglia fatidica dei 50 punti che indica una fase di espansione delle attività economiche.
Sul fronte europeo si registra anche lo stop dell'Ecofin all'Unione bancaria. I ministri finanziari proveranno a raggiungere un'intesa la prossima settimana.
In mattinata, la Borsa di Tokyo chiude debole sulla scia della contrazione inattesa dell'indice Ism sul settore manifatturiero Usa. L'indice Nikkei cede lo 0,27% a 9.432,46 punti. Il Topix sull'intero listino avanza invece di uno 0,03% a 781,97 punti. A creare incertezza c'è anche la Banca centrale australiana che ha ridotto il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base portandolo al minimo storico del 3%, un livello che non si vedeva dal 2009, al culmine della crisi finanziaria. Il governatore, Glenn Stevens, ha spiegato che la riduzione del costo del denaro è stata resa necessaria dall'aggravarsi della crisi in Europa e dalle incertezze sull'economia Usa, che pesano sulle prospettive di crescita del paese.
Sul fronte delle materie prime, quotazioni in ribasso per il petrolio, con i contratti sul greggio Wti scambiati sul mercato elettronico di New York a 87,78 dollari al barile, con una flessione per il greggio Wti di 1,49 dollari. Oro in calo: il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.694 dollari l'oncia.
(04 dicembre 2012)
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