jeudi 20 décembre 2012

La visión está sostenida en la generación de soluciones inteligentes.

Il fiscal cliff negli Usa frena le Borse Ue
Rischio rottura tra repubblicani e Obama

Il presidente minaccia di porre il veto alla proposta dei consevatori di alzare le tasse solo per i redditi oltre il milione. Difficile un accordo entro Natale. Crescono i timori tra gli investitori. Pesante il Giappone dopo il rally di inizio settimana

MILANO - La brusca frenata nelle trattative per scongiurare il fiscal cliff negli Stati Uniti condiziona le Borse europee che temono per gennaio un'America in crisi, schiacciata dai tagli di spesa e dagli incrementi delle aliquote in assenza di un accordo per ridurre il deficit. Dopo giorni di riavvicinamento, il leader repubblicano della Camera, John Boehner ha puntato il dito contro Barack Obama che se non accetterà il nuovo piano repubblicano sulla crisi fiscale, "sarà responsabile del maggior aumento delle tasse nella storia americana". Il partito conservatore propone di alzare le imposte solo sui redditi superiori al milione di dollari, Obama vuole che il tetto sia fissato a 400mila dollari. I mercati temono quindi che non si arrivi a un accordo entro Natale.

In questo contesto, a Milano Piazza Affari ha chiuso in rialzo dello 0,37%, Londra è rimasta invariata, Parigi è salita dello 0,21%, mentre Francoforte ha limato al rialzo lo 0,04%. A condizionare la seduta i segnali in arrivo dagli Usa: il Pil è cresciuto nel terzo trimestre del 3,1%, mentre le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana sono salite di 17.000 unità a 361mila. Il superindice dell'economia americana è calato in novembre dello 0,2%, in linea con le attese degli analisti. Si tratta della quarta flessione in questo 2012. "L'andamento degli indicatori - ha spiegato il capoeconomista del conference board, Ken Goldstein - rilettono un'economia che rimane debole a fronte dei venti contrari, sia a livello nazionale che internazionale, e con la spada di damocle del fiscal cliff". In Europa, stabile lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni: il differenziale di rendimento dopo il calo di ieri resta intorno a quota 300 punti punti base con i titoli italiani scambiati al 4,38%. A Wall Street oscillano intorno alla parità il Dow Jones e il Nasdaq. Euro in lieve rialzo sui mercati europei: la moneta unica viene scambiata a 1,3259 contro il dollaro (1,3241 ieri dopo la chiusura di Wall Street). Lieve discesa anche nei confronti della valuta giapponese con lo yen a 111,02.

Borse di Asia e Pacifico poco mosse con Tokyo in deciso calo. Il Nikkei ha chiuso a -1,19% in scia alla flessione di Wall Street zavorrata' dalle incertezze per l'accordo sul 'fiscal cliff'. La Bank of Japan oggi ha annunciato altri 10.000 miliardi di yen nel piano di acquisto di asset. Una mossa ampiamente prevista dal mercato e scontata nei rialzi di inizio settimana.

Sul fronte delle materie prime, il prezzo del petrolio è in calo sotto 90 dollari al barile: i future sul Wti arretrano di 40 cent a 89,60 dollari. Oro in leggero ribasso con il lingotto con consegna immediata che scende dello 0,2% a 1667,95 dollari l'oncia, restando vicino ai livelli toccati due giorni fa quando era sceso sulla soglia dei 1.661 dollari l'oncia, la  quotazione più bassa dal mese di agosto.
 
(20 dicembre 2012)

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