lundi 24 décembre 2012

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Fiscal Cliff, Obama pronto all'accordo

Il presidente Usa incontra i capi di Camera e Senato. "In dieci giorni possiamo trovare un compromesso. Evitare che aumentino le tasse per il 98 per cento degli americani è un dovere di tutti

WASHINGTON - "Sono pronto e voglio un accordo" per evitare il fiscal cliff. Lo afferma il presidente americano Barack Obama. "Nelle ultime settimane - ha ggiunto il presidente in partenza per le Haway dove passerà le vacanze natalizie - ho lavorato con i leader di tutti e due i partiti. Durante le trattative, ho offerto un compromesso ai repubblicani in Congresso. Sono andato loro incontro a metà strada sulle tasse e sulla spesa. A oggi sono ancora pronto e voglio un ampio accordo: ritengo che ridurre il deficit sia la cosa giusta da fare per la salute di lungo termine della nostra economia e per la fiducia delle imprese".

"Ma in 10 giorni abbiamo una scadenza - ricorda a tutti il presidente - Fra 10 giorni, in base alla legge attuale, le tasse aumenteranno per la maggior parte degli americani". "E anche se i repubblicani e i democratici si stanno confrontando sull'aumento delle aliquote per i più ricchi - mette in evidenza Obama - tutti siamo d'accordo sul fatto che le tasse non debbano aumentare per il 98% degli americani. Non c'è assolutamente alcuna ragione per non tutelare questi americani da un aumento delle tasse. Almeno accordiamoci ora su quanto siamo tutti d'accordo".

Il capo della Casa Bianca che invita tutti a "non infliggerci ferite", rivela di aver parlato con i capi di Camera e Senato, il repubblicano Bohener e il democratico Reid. "Nei prossimi giorni - dice il presidente - ho chiesto ai leader del Congresso di lavorare a una piano che prevenga un aumento delle tasse per la classe media, mentre si gettano le fondamenta  per un ulteriore lavoro sulla crescita e il deficit. E' un obiettivo raggiungibile in 10 giorni. Evitare un aumento delle tasse per la classe media non è una responsabilità repubblicana o democratica. Con i loro voti gli americani hanno detto che governare vuol dire una responsabilità condivisa fra i due partiti".
(22 dicembre 2012)

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