mardi 9 juillet 2013

Calificación de Italia



Standard&Poor's, taglia il giudizio
L'Italia a un passo dalla "spazzatura"

L'agenzia Usa che esprime i giudizi sul merito di credito di Paesi e aziende ha abbassato la sua opinione sull'Italia. Ora il BelPaese è a un passo dal gradino definito "junk" (spazzatura), che equivale a un consiglio di non investire nei suoi titoli di debito. Bilancio a rischio, senza Imu e aumento dell'Iva. Letta situazione complessa


MILANO - L'agenzia Usa, Standard & Poor's, ha tagliato il rating dell'Italia a 'BBB' da 'BBB+' e le previsioni per il futuro son nere. L'outlook è negativo. Nella scala dei valori delle agenzie di rating mancano due gradini dopo di che l'Italia diventerà un Paese sul quale non conviene più investire. L'abbassamento del giudizio potrebbe avere un effetto negativo sullo spread. Infatti più è basso il merito attribuito dagli analisti, più aumenta il rischio Paese e di conseguenza il rischio nel comprare i titoli di debito di quel Paese. E in finanza non si scappa: chiedere in prestito soldi, costa di più a chi offre una minor certezza di restituirli.

"La situazione rimane complessa, l'Italia col debito così alto rimane un  sorvegliato speciale", ha commentato a caldo il presidente del Consiglio Enrico Letta durante la puntata di Ballarò che andrà in onda questa sera.

A far cambiare idea a Standard&Poor's sono le prospettive dell'Italia, in quanto l'economia quest'anno si contrarrà dell'1,9%. S&P prevede un debito al 129% del Pil alla fine del 2013. L'outlook negativo assegnato all'Italia da Standard & Poor's "indica che c'è almeno una chance su tre che il rating possa essere ridotto ancora nel 2013 o nel 2014". Per l'anno in corso "gli obiettivi di bilancio sono potenzialmente a rischio per il differente approccio nella coalizione di governo" per coprire un disavanzo "fruttodella sospensione dell'Imu e del possibile ritardo del pianificato aumento dell'Iva".

I dati sulla ripresa non sono incoraggianti. "L'azione di rating - spiega S&P - riflette la nostra visione di un ulteriore peggioramento dell'economia in Italia con le prospettive di crescita reale dell'ultimo decennio di meno dello 0,04% di media".

Dura la reazione del Tesoro, secondo il quale, la scelta dell'agenzia Standard & Poor's di abbassare il rating dell'Italia è una scelta già superata dai fatti, ha uno sguardo retrospettivo e non tiene conto delle misure più recenti prese dal governo. Il verdetto tra le due opinioni arriverà domani dal mercato: se lo spread salirà avrà ragione S&P, diversamente l'ago della bilancia penderà dalla parte del Tesoro.

 
(09 luglio 2013)

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